Roma: Halep fa valere la legge della terra

Sei e sei, il minimo indispensabile, contro l’uno e lo zero di Naomi Osaka. Questo è il bilancio finale per Simona Halep, dopo un incontro d’esordio pericoloso (e molto appetibile) soltanto sulla carta del programma di gioco distribuito all’ingresso.

L’ora di gioco a senso unico che apre il mercoledì sul Pietrangeli – stadio evidentemente amato dai giocatori: difficile che le prime due teste di serie femminili e Djokovic non abbiano avuto voce in capitolo nella scelta di farli giocare tra i pini e le statue – racconta poco. Al massimo ci ricorda di tenere i piedi ben saldi per terra, soprattutto se si tratta di quella rossa: Halep non ha confermato il proprio titolo a Madrid dopo due successi consecutivi, la giapponese la aveva presa a pallate nel precedente di Indian Wells (6-3 6-0) ma la superficie che in assoluto costringe a pensare di più premia l’abitudine e l’esperienza della finalista allo scorso Roland Garros.

Le premesse per il gran match sono durate una manciata di punti, i primi, in cui Osaka sembrava in grado di ripetere l’impresa e trovare la sua seconda vittoria su una numero uno del mondo. Le occasioni mancate e rubate per salire 2-0 nel primo set hanno spinto Halep a mostrare i denti fin da subito, spaventando l’avversaria e mandandola rapidamente in confusione. Insistere sul rovescio della romena, uno dei più solidi specialmente su questi campi, non è stata l’idea dell’anno e Osaka se ne è accorta ben presto. Le alternative però a quel punto erano tutte da improvvisare. Chiudere gli occhi e colpire non faceva arretrare la favorita di un centimetro, e la tensione agonistica è svanita in un filotto di dodici game.

A vent’anni la giapponese è ancora acerba, ed è comprensibile che con il suo stile di gioco spesso le opzioni si riducano a una vittoria schiacciante o a una rapida sconfitta come quella di oggi. Chi prende il treno per prima, tra lei e l’avversaria, in sostanza porta a casa l’incontro (dei 25 giocati in stagione, soltanto uno è andato al terzo set). La ricerca di un eventuale piano B, però, è al momento però ancora confinata sul piano filosofico: “Credo ci siano due tipi di persone” ha detto, “quelle che continuano con la loro strategia anche quando va male, perché sanno che prima o poi funzionerà, e quelle che la cambiano in base a ciò che sta accadendo. Sto cercando di capire quale tipo sono io”.

Mentre Osaka medita Halep passa agli ottavi, dove una vittoria contro Madison Keys le assicurerebbe la vetta del ranking WTA ancora per una settimana, in attesa della cambiale parigina. Una cambiale che, giocando come oggi, potrebbe trasformarsi nell’assegno più grosso staccato a Porte d’Auteuil.

Risultati:

[1] S. Halep b. N. Osaka 6-1 6-0
[9] S. Stephens b. [Q] K. Kanepi 6-0 5-7 6-4
[7] C. Garcia b. T. Babos 6-3 6-4
[14] D. Kasatkina b. [Q] D. Collins 6-2 6-3
[13] M. Keys b. [Q] D. Vekic 7-6(2) 7-6(0)
M. Sakkari b. [6] Ka. Pliskova 3-6 6-3 7-5
J. Konta b. [Q] S.W. Hsieh 6-0 6-4