Mondo Challenger: altra sconfitta in finale per Simone Bolelli
Barletta (Italia, $43.000, terra) – [Q] M. Trungelliti b. S. Bolelli 2-6 7-6(4) 6-4
Non c’è lieto fine per Simone. Per la seconda volta in meno di un mese il tennista di Budrio si è visto sfilare sulla linea del traguardo un titolo che manca dal 2014: a Barletta, città tennisticamente nota per aver aver fatto da palcoscenico al primo successo challenger di Rafa Nadal, è andata in scena una replica del capitombolo occorso a Bolelli in Uruguay, a Punta del Este: il buon Simone ne avrebbe fatto volentieri a meno. Ancora un rivale argentino a sbarrargli la strada, ancora facendosi rimontare un set, stavolta persino in vantaggio di un break nel secondo e con varie opportunità per approssimarsi alla coppa. Trungelliti al posto di Andreozzi, ma il risultato non cambia. A 28 anni, Marco da Santiago del Estero conquista il primo titolo di secondo livello in carriera al centoundicesimo torneo giocato, per giunta partendo dalle qualificazioni: un risultatone, che gli consente di scalare 46 posizioni in classifica e di rientrare nei 200, per la verità ancora lontanuccio dal proprio best ranking al 126 nell’anno di grazia 2016.
Taipei (Taiwan, $150.000, carpet indoor) – [4] Y. Bhambri b. [6] R. Ramanathan 6-3 6-4
Il maxi evento della settimana è andato in onda a Taipei, con i suoi campi rapidissimi e un montepremi da 150.000 dollari sonanti. A staccare l’assegno è stato Yuki Bhambri, indiano in gran forma (21-6 il sontuoso record nella stagione corrente) che grazie al successo nel derby finale contro Ramkumar Ramanathan centra la miglior classifica della vita assestandosi al numero 83 ATP. Bhambri, autore di un’annata sin qui eccezionale corredata dalle qualificazioni superate a Melbourne e a Indian Wells, nonché dal prestigioso scalpo di Lucas Poulle nel deserto californiano, accelera ancora, promette di non fermarsi e di guardare con sempre maggior convinzione al piano alto: probabile che in questa rubrica ne parleremo via via sempre meno.
Città del Messico (Messico, $100.000, terra) – [Q] J. Londero b. R. Quiroz 6-1 6-3
Abbiamo detto del primo successo challenger in carriera di Marco Trungelliti a Barletta, ma c’è un altro suo connazionale che nel weekend ha potuto stappare la bottiglia buona, anch’egli curiosamente al termine di un lungo viaggio partito dalle qualificazioni. Si tratta di Juan Ignacio Londero, ventiquattrenne tennista di Jesus Maria, abile vincitore dell’edizione inaugurale del challenger di Città del Messico, disputatasi sui sacri campi del Rafael Osuna Stadium, fondato nel 1939 e definito dagli autoctoni “la cattedrale del tennis messicano”. Nel percorso verso il titolo Londero ha contribuito a sgombrare il campo dai favoriti rispedendo in Brasile Thiago Monteiro, in un secondo turno letale a sei teste di serie su otto: la prima, in dote al tedesco in crisi nera Yannick Hanfmann, aveva salutato già all’esordio. Battendo in finale il rappresentante ecuadoriano Roberto Quiroz, Londero ha inoltre scalato novantasei posizioni nella classifica mondiale, e da oggi si assesta al numero 218 ATP.