L’amore per il gioco di Fernando, l’amore per la figlia di Serena: “Mi manca così tanto”

C’è chi non sa stare qualche ora senza la propria figlia e chi una settimana senza la propria racchetta. È il caso rispettivamente di Serena Williams e Fernando Verdasco, 36 anni lei, 34 lui.

Dopo aver rivelato di aver quasi pianto prima del suo incontro di primo turno ad Indian Wells, la leggenda statunitense ha ribadito come sia difficile passare una giornata intera senza la sua piccola Olympia. “Me ne sono andata presto stamattina. Circa alle 11. Ora sono le sei e non ho ancora pianto. Quindi va meglio”, ha detto Serena in seguito all’affermazione in due set sulla ostica olandese Kiki Bertens“Mi manca così tanto. Ora sono più motivata ad arrivare in orario qua da voi in conferenza stampa. Perché tutto quello che penso è tornare da lei più in fretta possibile”. La 23 volte campionessa Slam ha anche rivelato che il suo calendario nel 2018 sarà “molto leggero”, visto che ora le sue “priorità sono differenti”. Il suo prossimo match è contro la sorella Venus, che ha battuto la rumena Sorana Cirstea. Le due non si incontravano così presto in un tabellone dall’Australian Open di vent’anni fa. Nessuna delle due ovviamente se lo ricordava. “Devo affrontare una testa di serie in ogni caso prima o poi”, ha commentato la più giovane delle Williams. “Speravo fosse qualunque altra giocatrice nel tabellone ma va bene così”.

Mentre Serena non sa stare un giorno senza la figlia, Verdasco, che di pargoli non ne ha ancora anche se si è da poco sposato, non sa stare tanto tempo senza giocare a tennis, nonostante l’età che avanza. Dopo la bella vittoria in tre set contro il n.4 del mondo Grigor Dimitrov, il veterano spagnolo si è sentito chiedere se non si sia ancora annoiato di stare sul tour. La risposta, tanto netta quanto sincera, è stata questa: “No, il tennis è sempre stata la mia vita da quando sono un bambino. Amo sempre questo sport. Amo giocare. Naturalmente ci sono sempre delle crisi. Magari a volte ti viene voglia di stare sulla spiaggia a rilassarti per qualche giorno con gli amici. Ma in realtà quando mi riposo una settimana o dieci giorni, mi manca. Voglio tornare in campo, in palestra, lavorare, continuare a migliorare per stare al top e giocarmela con i giocatori di vertice. Come è successo oggi. Ho 34 anni e me la devo giocare con ragazzi che hanno molti meno chilometri nelle gambe di me. Devo lavorare duro e mantenere le motivazioni per vincere le partite”. Tanto di cappello, Fernando.

Parole, parole, parole. E tra le giocatrici più loquaci sul circuito WTA c’è sicuramente la “tennis mama” Elena Vesnina. La veterana russa è tornata ad Indian Wells ad un anno di distanza da quella che è stata la sua più grande affermazione in singolare in carriera. Tuttavia non si sente sopraffatta dall’ansia di doversi ripetere o semplicemente limitare i danni nel ranking. “Sento un po’ di pressione. Tutti mi dicono che devo difendere così tanti punti. Si sento quasi dispiaciuti, ha detto la campionessa in carica dopo il successo all’esordio contro la promessa del tennis statunitense CiCi Bellis. “Io gli rispondo che ogni settimana ci sono punti da difendere. Sto cercando di godermi queste due settimane qua da detentrice del titolo. Ho un ritratto a fianco di Federer. Ho un graffito fatto per me. Tanta gente che viene a vedere i miei allenamenti e mi augura buona fortuna. È fantastico”.

Se dovesse ripetere l’impresa dell’anno scorso e aggiungerci il titolo di doppio potrebbe perfino mettersi in tasca il bonus di un milione di euro messo in palio dagli organizzatori. Un’impresa non impossibile per lei che ha nel suo palmares 18 trofei di specialità in carriera ed è testa di serie n.1 del tabellone insieme alla fedele partner Ekaterina Makarova. Ma Vesnina non sembra essere interessata a questa opportunità. “La gente me ne ha parlato ma a me non penso al denaro quando gioco a tennis”, ha detto la n.24 del ranking in singolare e n.3 in doppio. “So che se vincerò il torneo guadagnerò molti soldi. È bello saperlo. Ma non dovrebbe essere nella tua testa dall’inizio. Prima viene la vittoria in sé, sia di un singolo match, di un torneo, di un Major o di un’olimpiade”. Capito, Bernard Tomic? Divertenti invece le dichiarazioni riguardo il rapporto con il suo nuovo coach, l’ex Top 20 ATP Dimitry Tursunov, che pare non aver ancora ben chiaro che le donne tirano meno forte degli uomini, e di lui in particolare. Mi chiede di giocare colpire più forte e di accelerare, di colpire la palla più forte, di essere più aggressiva e io gli rispondo ‘non sono come te Dimi’. Ha bisogno di un po’ di tempo per abituarsi al tennis femminile”, ha affermato Vesnina.

Per una tennista che è in pace con sé stessa nel tornare in un torneo così importante, ce n‘è una che è in pace con sé stessa punto e basta. Si tratta di Caroline Wozniacki, che a Melborune ha vinto il tanto agognato primo Slam in carriera. “Mi sento come se non dovessi più provare nulla a nessuno”, ha detto la danese in conferenza stampa dopo l’agevole successo sulla spagnola Laura Arrabuarena. “Posso andare in campo e divertirmi. Ma nulla è cambiato. È sempre una lotta. Nessuno ti dà niente. Ho persino un bersaglio più grosso sulla mai schiena (questa non è nuova: l’aveva detto anche Dimitrov, ndr). Bisogna semplicemente giocare al massimo ogni volta”. E non abbiamo dubbi che lo farà anche in California.


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