ATP Rio: Fognini con il brivido, avanti tutte le teste di serie

Al via la quinta edizione dell’ATP 500 di Rio de Janeiro. Si gioca sulla terra battuta del Jockey Club Brasileiro, circolo celebre per l’ippica situato alle spalle delle spiagge di Ipanema e Copacabana. Principali favoriti Marin Cilic (3 ATP) e Dominic Thiem (6), vincitore lo scorso anno su Pablo Carreno Busta. Ai nastri anche Fabio Fognini (21), dopo la delusione di Buenos Aires.

FATICA FOGNINI – Fabio disputa l’ultimo incontro di giornata sul Centrale. Di fronte aveva il mancino di casa Thomaz Bellucci (123 ATP), reduce da un buon ottavo di finale nella capitale argentina e sempre sconfitto nei quattro precedenti, tutti su terra. E fino al 5-2 del primo set la storia sembrava ripetersi senza molti sussulti. Dopo uno scambio di break in apertura Fabio comincia a giocare profondo mettendo all’angolo l’avversario che ha bisogno di tempo per sbracciare i colpi. Poi il buio. Perde il servizio – sarebbe ora di lavorare su quel colpo – nell’ottavo gioco ma non sembra un gran male perché Bellucci nei due turni di battuta successivi concede ben cinque set point. Il nostro li fallisce tutti con errori in palleggio che resuscitano il brasiliano e scatenano il tifo del pubblico. Il finale è scritto, gli errori non finiscono più e nel tie-break Fognini si arrende al primo set point con l’ennesimo rovescio lungo. Imperdonabile.

Incomprensibile poi il modo col quale Fabio esce dalla partita nella prima parte del secondo set. Il brasiliano vola 4-0 e i suoi colpi sono più pesanti ma di là non c’è nessuno. D’improvviso un battibecco col pubblico e una fasciatura al polpaccio destro destano Fognini dalla trance autodistruttiva e lui decide che adesso ha voglia di provarci. Bellucci ha paura di vincere e l’esitazione gli costa carissima perché Fabio gli strappa due volte il servizio in un lampo e gli torna addosso. Ora i colpi entrano alla grande e il nostro governa gli scambi con grande anticipo sbattendo l’avversario fuori dal campo. Il brasiliano paga qualcosa anche alla stanchezza e cede la battuta subendo il 7-5 del pareggio. Ancora scambio di break in apertura di terzo ma adesso Fognini è in pieno controllo, in risposta è una sentenza e nonostante qualche incertezza al servizio marcia sicuro verso il secondo turno. Onore comunque a Bellucci, che ha mostrato come sul campo grinta e tenacia valgano spesso più di un pigro talento.

DUTRA ANCORA A SECCO – Sette incontri in programma, sul Centrale si parte alle 16.30 ora locale, termometro intorno ai 30°, consueta cappa di umido e minaccia continua di pioggia, che sporadicamente compare. Il quarto favorito Albert Ramos-Vinolas (19 ATP) è opposto all’uomo di casa Rogerio Dutra Silva (106), che arriva ad un soffio dalla sua prima vittoria nel 2018. Lontano l’unico precedente vinto dallo spagnolo a Viña del Mar 2013. Ramos parte forte, molto efficace in battuta anche con la seconda, e sul 6-3 e 3-1 sembra padrone dell’incontro. Dopo aver mancato una palla per il doppio break crolla di colpo come già successo poco tempo fa a Quito. Fra doppi falli ed errori continui del suo avversario, Dutra non deve far altro che rimettere in gioco la palla e correre come un leprotto per vedersi gentilmente recapitare cinque giochi consecutivi. Ramos si sveglia quando ha già un piede nel baratro e l’altro sul sapone. Deve un grosso grazie al brasiliano che avanti 4-2 si fa riprendere e regala l’ultimo gioco in battuta. È avanti 30-0 ma un attimo dopo è 30-40 con doppio fallo e rovescio sbilenco. Basta questo a Ramos, che si salva in lob e subito dopo spara il dritto inside out che vale la vittoria.

JARRY IL CORAGGIOSO – Lo spagnolo affronterà al prossimo turno il cileno Nicolas Jarry, che negli stessi momenti sull’adiacente Quadra 2 sconfigge in due set lo spagnolo Garcia Lopez. Il primo parziale gira a favore di Jarry quando riesce a risalire da 0-40 nel quinto gioco. Poco dopo sulle ali dell’entusiasmo brekka lui grazie a una strenua difesa e sigilla il 6-3 con un gran rovescio lungolinea, servizio e dritto. Il secondo set si accende alla fine. Garcia si salva da un vantaggio esterno sul 4 pari perché l’avversario mette fuori un goffo approccio di rovescio e poco dopo sembra fatta. Jarry va ancora sotto 0-40 e stavolta è triplo set point. Ma ancora una volta un coraggioso filotto di cinque punti, il penultimo contestato da Garcia, lo salva. Ha meritato perché ha spinto senza paura. Nel tie-break il cileno è carico, l’altro sfiduciato. 7-3 facile e secondo turno raggiunto.

MARIN MANO DE PIEDRA – Il programma sul campo principale si completa con la vittoria di Marin Cilic (3 ATP) su Carlos Berlocq (139), che ha conquistato attraverso le qualificazioni il tabellone principale. I fendenti di Marin pesano tonnellate sul braccio avversario e aprono presto squarci nella sua difesa. Nessun problema per il croato in battuta, fondamentale divenuto granitico con la cura Ivanisevic, uno che ne sa. Poco più di un’ora in campo per il 6-3 6-2 che lo manda avanti. Importante per Marin non aver sprecato energie preziose perché il prossimo avversario con tutta probabilità sarà Gael Monfils, contro il quale ha sempre persoL’ultima volta proprio qui sul cemento olimpico.

OCCHIO A VERDASCO – In Prima serata tocca all’ottava testa di serie Verdasco (40 ATP) opposto a Leo Mayer (49). La ridotta distanza in classifica faceva presagire gran lotta e così è stato. Il mancino spagnolo sembra in giornata di vena e quando è così – ricordate quella fantascientifica semifinale contro Nadal? – è dura per tutti. Si prende facile il primo set ma l’argentino resiste prima d’orgoglio e poi con i fatti alla sconfitta. Mayer cresce in battuta, si prende a zero quella avversaria al sesto gioco e solo alla fine trema. Quando serve per pareggiare i set si fa recuperare da 40-0 e annulla pure una palla break prima del sospirato 6-3. Fernando rischia grosso nel decider, poi accelera con tre giochi di fila e chiude al nono. Nella parte bassa del tabellone affronterà al prossimo turno uno fra Estrella Burgos e Kicker, poi forse Thiem nei quarti.

TENNYS PER RITIRO – Sul Quadra 2 Roberto Carballes Baena (72 ATP) non riesce a metabolizzare l’inaspettata vittoria a Quito e dopo Buenos Aires subisce un altro stop. Stavolta ci si mette pure la sfortuna. Dopo un primo set ben gestito e chiuso 6-4 contro Tennys Sandgren (60), la sorpresa (e in più di un senso…) di Melbourne, succede qualcosa. Lo spagnolo sembra avere problemi alla gamba sinistra, non spinge in battuta e non arriva sulle smorzate. Perde il secondo 6-1 e si ritira appena subito il break del 3-4 nel terzo. Comunque poco adatto alla superficie il gioco dello statunitense. Meglio per Fognini…

MOUTET OUT, ANCORA ELIASA causa del ritiro all’ultimo di Corentin Moutet è ancora Gastao Elias (114 ATP), dopo Buenos Aires, il lucky loser designato per affrontare il mancino ‘argentino Guido Pella (55). E ancora una volta stende il malcapitato avversario. Ma ci sono volute quasi tre ore. Pella risorge quando sembrava sconfitto in due facili set, annulla un doppio match point e allunga al terzo. In una lotta punto a punto Elias è bravo a dimenticarsi tutto concentrandosi sul servizio. Brekka all’undicesimo e chiude 7-5 al quarto match point. Tabellone abbastanza aperto per lui, Cuevas o Monteiro al prossimo turno con la possibilità di un quarto di finale contro il non irresistibile Ramos-Vinolas di questi tempi.

Risultati:

[4] A. Ramos-Vinolas b. R. Dutra Silva 6-3 3-6 6-4
[1] M. Cilic b. [Q] C. Berloq 6-3 6-2
[5] F. Fognini b. T. Bellucci 6-7(5) 7-5 6-2
G. Garcia-Lopez b. N. Jarry 3-6 6-7(3)
[8] F. Verdasco b. L. Mayer 6-2 3-6 6-3
T. Sandgren b. [Q] R. Carballes Baena 4-6 6-1 4-3 rit.
[LL] G. Elias b. G. Pella 6-4 5-7 7-5

Il tabellone completo