ATP New York: avanti tutti i bombardieri
Dal nostro inviato a New York
In apertura di programma, con le tribune per gran parte vuote, il 22enne americano Frances Tiafoe ha conquistato il lasciapassare per i quarti di finale sconfiggendo in tre set l’israeliano Dudi Sela (da noi colpevolmente scambiato durante il riscaldamento per l’altro pollicino del circuito Steve Darcis), bravo a vincere il secondo set dopo aver ceduto il primo con un solo break in apertura, ma che ha poi dovuto cedere alla strapotenza fisica del suo avversario, decisamente a suo agio sulle palle tese ma poco pesanti dell’israeliano. Niente da fare dunque per il piccolo Dudi, sostenuto a gran voce dai rappresentanti della comunità ebrea locale (molto numerosa a Long Island come in tutta New York), che ha finito per subire il power tennis di Tiafoe intervallato sapientemente da uno stillicidio di palle corte, quasi tutte vincenti. “Avevo la mano morbida stamattina – ha scherzato Frances – sarà stata la Nivea che mi sono dato appena alzato. A parte gli scherzi, vedevo che lui perdeva spesso campo durante gli scambi per cui ho provato a giocare qualche palla corta, ed a parte un’occasione, quando ho preso il break [nel secondo set], mi è sempre andata bene”.
Il campo nero allestito all’interno del Nassau Veterans Memorial Coliseum a Tiafoe sembra piuttosto lento, soprattutto a causa delle palline che “diventano pesanti” man mano che si consumano. “La cosa mi va particolarmente a genio, perché in questo modo ho il tempo per caricare i miei colpi”. Non deve però essere sembrato altrettanto lento a Ryan Harrison, testa di serie n.6 del tabellone e virtuale campione uscente del torneo (aveva vinto l’edizione 2017 dell’ATP di Memphis che è poi stato sostituito dal New York Open), che in 60 minuti esatti ha dovuto cedere il passo a Ivo Karlovic per 6-4 6-4, in un match che è volato via in un baleno. Un break per set, il secondo dei quali arrivato non senza responsabilità da parte del texano, e Ivo il croato ha potuto celebrare i quarti di finale in un ‘250’ confermando l’inizio di stagione positivo iniziato con il terzo turno agli Australian Open (battuto solo 9-7 al quinto dal nostro Andrea Seppi).
Se possibile ancora più dominato dalle battute è stato l’ultimo incontro della sessione pomeridiana, quello tra il finalista degli US Open 2017 Kevin Anderson (n.1 del seeding) ed il qualificato americano Ernesto Escobedo, attualmente n.131 ATP ma già approdato nei primi settanta durante la scorsa stagione. Nonostante la pressoché totale aderenza alla regola del servizio, il match è comunque stato più che godibile, con buoni scambi da fondo e pregevoli soluzioni conclusive che hanno fatto divertire il pochissimo pubblico presente in mezzo al quale si sono fatti sentire gli esponenti di origine ispanica a sostegno di Ernesto Escobedo, i cui genitori sono messicani. “Credo si sia visto nel primo set che per me questo era il primo incontro della settimana mentre lui ne aveva già vinti tre – ha dichiarato Anderson dopo il match – poi fortunatamente sono riuscito a registrare il mio gioco, e soprattutto la battuta, ma in partite come questa basta un punto o due per far girare il risultato”. Quasi intoccabile il sudafricano sul suo servizio dal secondo parziale in poi: solamente quattro punti ceduti, due nel secondo set, due nel terzo, senza concedere alcuna palla break e senza mai dare la sensazione di non essere in pieno controllo. Più o meno sullo stesso livello i numeri di Escobedo nel set decisivo, nel quale ha perso solo tre punti nei primi cinque turni di battuta, per poi farsi trascinare sul 40-40 nel game del 5-6 che ha comunque tenuto senza concedere break point. Nel tie-break, allungo deciso di Anderson fino al 5-1 (inizio con un ace di seconda e poi due errori da fondo di Escobedo per i due minibreak), un nastro vincente di Escobedo ad annullare il primo match point sul 2-6, due servizi dell’americano e poi una risposta fuori di pochi centimetri (sarebbe stato un vincente) su una prima di Anderson a chiudere il match dopo 1 ora e 51 minuti.
Nell’unico incontro di singolare della sessione serale (programmato insieme con il doppio dei gemelli Bryan in una delle ultime apparizioni della carriera sulla costa Est degli USA) la seconda testa di serie Sam Querrey ha fatto sostanzialmente quello che ha voluto con il veterano Mikhail Youzhny chiudendo in poco più di un’ora con il punteggio di 6-4 6-3. Il californiano ha accelerato sul 5-4 del primo set ottenendo subito il break decisivo per il parziale, si è un po’ appisolato all’inizio del secondo andando sotto 2-0 ma recuperando subito lo svantaggio portandosi 4-2 e conservando il margine fino alla fine. Agli spettatori presenti, finalmente in numero accettabile, non è rimasto altro che approfittare di bar e ristoranti aperti nel corridoio principale e di applaudire un paio di colpi d’annata di Youzhny, tra cui un passante di rovescio incrociato stretto con il quale ha annullato il primo match point.
F. Tiafoe (USA) b. D. Sela (ISR) 6-4 3-6 6-0
I. Karlovic (CRO) b. [6] R. Harrison (USA) 6-4 6-4
[1] K. Anderson (RSA) vs [Q] E. Escobedo (USA) 3-6 6-4 7-6 (5)
[2] S. Querrey (USA) b. M. Youzhny (RUS) 6-4 6-3