Fed Cup, Italia-Spagna 0-1: Suarez troppo forte per la Paolini

FED CUP, quarti di finale

ITALIA-SPAGNA 0-1

C. Suarez Navarro b. J. Paolini 6-2 6-3

Hanno steso la terra rossa nella casa della Pallavolo Teatina ma sempre spettacolo al femminile va in scena al Pala Tricalle di Chieti, dove l’Italia di Tathiana Garbin inizia la sua missione impossibile opponendo Jasmine Paolini alla n°29 del mondo Carla Suarez Navarro. Dopo le rituali presentazioni delle squadre e con qualche appassionato che si attarda a farsi fotografare in compagnia di Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli, la giudice di sedia Aurelie Tourt chiama il play e il pubblico accompagna l’ingresso delle giocatrici agitando i gonfiabili nero-verdi messi a disposizione da wearetennis.com.

Basta il primo gioco a Jasmine per eguagliare quanto fatto nell’unico precedente con Carlita; la spagnola litiga col rovescio, perde il campo su un dritto pretenzioso e l’Italia cambia campo sull’1-0. Naturalmente, nessuno si illuda. Suarez pareggia in scioltezza e si va a prendere il break a 15 nonostante una magnifica accelerazione della Paolini. Il campo sembra rapido e l’azzurra cerca di sfruttarlo azzardando ma Suarez è più quella di inizio 2018 (quarti di finale agli Australian Open) che quella balbettante del 2017. Questione di ritmo e di velocità di palla, così il folto pubblico (pochissimi i posti vuoti) si infiamma ad ogni occasione in cui Paolini lascia andare il braccio. L’italiana fa suo lo scambio più bello di questo inizio match con tanto di volee e smash ma è una goccia nell’oceano iberico: 3-1 seguito da un altro break (a zero) che dilata il già evidente divario. Nonostante il caldo all’interno del Pala Tricalle, la regia prova ad alzare la temperatura offrendo scampoli di “We will rock you” agli spettatori e invece a beneficiarne è Jasmine Paolini che si porta 0-40 con due buone accelerazioni e un doppio fallo spagnolo ma Suarez con quel rovescio fa ciò che vuole e recupera un paio di quindici prima di spedire lungo un dritto e consegnare all’Italia il secondo game (2-4). Carlita, come sua consuetudine, disegna il campo come un ottimo geometra ma nel settimo gioco Jasmine è davvero poco fortunata su un dritto lungo linea che trova il nastro e consegna la palla-break (30-40) alla spagnola; Suarez non si fa pregare, tesse la tela da fondo campo e vanifica le generose corse a tergicristallo dell’azzurra piazzando il rovescio laddove Jasmine non può più arrivare: 5-2 e prove generali di primo set, che si chiude un paio di minuti dopo con la spagnola che spolvera la riga laterale col dritto dopo il solito servizio carico di rotazione (6-2).

Come nella prima frazione, anche nella seconda l’Italia parte avanti. Jasmine ferma il gioco nel primo punto (e la Tourt conferma l’out del 15-0) ma è bravissima a pizzicare due righe (o quasi) per andarsi a prendere l’1-0. Prevalgono le rotazioni ma l’iberica non disdegna di affettare il rovescio quando deve difendersi o provare a rallentare; il secondo game è giallorosso ma nel terzo Paolini detta i ritmi, apre con un altro splendido smash su una “candela” spagnola e prosegue piazzando due vincenti che la tengono avanti nello score (2-1). Il problema, per Jasmine, è che le sue accelerazioni spesso profonde vengono addomesticate dalla grande sensibilità di Carlita, in grado di colpire di contro-balzo con efficacia. Purtroppo, però, la spagnola non è solo fioretto e quando si tratta di sguainare la spada mostra tutta intera la sua maestria tennistica. Nel quinto gioco Jasmine vede il baratro (0-40) prima di infilare due vincenti illusori; sul 30-40 Suarez contro-accelera e Paolini deve arrendersi lasciando sul campo il servizio e la speranza di mettere qualche dubbio sia pur fugace nella rivale (2-3). Jasmine ci prova, forza e va fuori giri, mette in rete una volee di rovescio che meritava sorte migliore. Nel settimo gioco, dopo un tracciante di rovescio lungo linea da cineteca della Suarez, c’è spazio anche per qualche fischio su una palla debolmente contestata dalla spagnola ma dal 15-30 Paolini va a prendersi un paio di punti spettacolari (soprattutto la volee di dritto in chiusura dello scambio più bello del match) ma il game più lungo e intrigante della sfida vive di sorti alterne. Mentre dagli spalti qualcuno grida “non mollare”, Jasmine annulla tre palle-break piegandosi quasi sulle ginocchia per lo sforzo ma la Suarez non è in vena di regali e chiude alla quarta: 5-2. Dopo i Queen, è la volta di Opus con “Life is life” e di nuovo è la musica ad infondere fiducia a Jasmine e annebbiare le idee a Carlita; la spagnola litiga col servizio, l’italiana ne approfitta e rimanda la resa incamerando un altro gioco (5-3). Nel nono, sul 30-30, Paolini si fa ingolosire da una porzione di campo libera ma il suo dritto termina lungo ed è il match-point, che Suarez Navarro sigilla con la specialità della casa, ovvero il passante di rovescio.

Il primo punto, come da pronostico, è iberico ma Jasmine Paolini non ha certo demeritato. Ha provato a trovare varchi nel tennis inusuale della sua avversaria e qualche volta ci è pure riuscita; non si poteva chiederle di più.