Test della Babolat JET Mach II, la scarpa per emulare Mercurio

Forte dei positivi riscontri del modello precedente, Babolat torna sul mercato con la nuova versione della scarpa JET, la Mach II. Si tratta del modello di punta della casa francese, non una stretta derivazione del precedente – di solito si opta per una riedizione con colori diversi e qualche accorgimento in più – ma piuttosto di un’edizione che presenta nuove tecnologie finalizzate al miglioramento complessivo delle prestazioni in campo. Fra queste, il Matryx 2.0, un tessuto composto da Kevlar e Poliammide (si usa per le tute aerospaziali) che mira alla prevenzione dell’usura nelle zone in cui le scarpe si consumano maggiormente. A livello di ammortizzazione degli urti nella zona del tallone è presente il sistema Kompressor, mentre Active Flexxion è la tecnologia che “gestisce” la torsione naturale del piede all’interno della scarpa. Per quanto riguarda la suola, Babolat continua ad avvalersi di Michelin, che riesce nella straordinaria impresa di coniugare una grande presa sul terreno (con due battistrada: all court e terra battuta, anche se piuttosto simili) e di contenere il peso nell’eccezionale risultato di 332 grammi per la misura 44. La concorrenza è ben al di sopra di questo dato.

Di seguito alcuni focus sulla Mach II:

Matryx 2.0
La tomaia unica monopezzo realizzata in Kevlar e fibra di poliammide che garantisce la perfetta stabilità laterale del piede insieme ai 4 cinturini in filo rigido monofibra per una calzata omogenea.

Imbottitura
Nuovo sistema di assorbimento dei colpi. Nel tennis i piedi dei giocatori impattano il terreno con un angolo specifico; per questo Babolat ha sviluppato un imbottitura per il calcagno specifica per il gioco. Il KPRS-X è un cuscinetto in EVA realizzato con espanso di alta qualità e con una forma specifica, inserito per proteggere meglio il calcagno e il piede.

Durevolezza
I tacchetti della suola sono stati appositamente studiati e realizzati con il composto Premium DIN 20 Michelin, ottimizzando così la stabilità del piede nei movimenti laterali.

TEST IN CAMPO
Se alcune scarpe hanno bisogno di tempo per sentirle comode ai piedi, di certo non sono Babolat. La calzata della JET è avvolgente, comoda. L’oggetto del test è la scarpa con suola All-court; stringiamo i lacci il giusto, neanche tanto, perché già avendola calzata sentiamo il piede avvolto e protetto, pronto per scattare sul campo. Scelta la mezza misura più grande (Babolat lo consiglia, nel nostro caso 29 cm invece dei tradizionali 28,5 cm per tutte le altre marche) sentiamo la calzata migliorare man mano che passa il tempo. La zona interna della scarpa prende infatti la forma del piede rapidamente; questo si traduce in un ottimo comfort, una sensazione che ricorda la prima versione della JET, una calzata analoga e comoda, e anche una sensazione estetica piacevole considerato che la scarpa è stretta, contenuta negli spazi essenziali (anche a questo si deve l’estrema leggerezza). Il minimo ingombro non fa difetto però a una buona sensazione di protezione del piede: l’avampiede è libero di scattare in ogni direzione ma con il feeling di sentirsi protetto in caso di repentini cambi di corsa o frenate improvvise. La torsione interna si avvantaggia dell’intersuola che è rigida ma non rigidissima, lasciando la giusta libertà di movimento. Abbiamo provato la Mach II sia sul cemento che sulla terra battuta e la risposta è stata ottima su entrambe le superfici. Sul cemento, abbiamo potuto apprezzare maggiormente il sistema di ammortizzazione e il battistrada, che “aggrappava” sul terreno in maniera ottimale, specie quando puntavamo il piede destro, caricandovi sopra tutto il peso del corpo, per colpire di dritto. In questo caso la JET Mach II non si spostava, rimaneva ancorata a terra consentendoci di colpire in perfetta stabilità, pronti a ripartire in direzione opposta. Sulla terra il battistrada Michelin è stato morbido quando lo abbiamo usato per per scivolare e stabile in frenata; abbiamo apprezzato molto la reattività negli scatti in avanti, la presa dell’avampiede a terra è risultata infatti ottima. E per chi è abituato a massacrare le scarpe in scivolata, magari usando in frenata (nel nostro caso) la parte interna del piede destro, quella che produce il classico “buco” sulla superficie della scarpa, sappiate che Babolat ha messo in quella zona un materiale che anche gli scivolatori più incalliti faranno fatica a consumare.

In definitiva si tratta di una scarpa eccellente, una scelta assolutamente da considerare se si vuole il meglio per i propri piedi. Il dato del peso potrebbe essere determinante nella scelta: i 60 e gli 80 grammi in meno rispetto ai modelli concorrenti (Nike Zoom Vapor Tour X e Asics Gel Solution Speed) sono un fattore di cui bisogna tenere conto. Anche perché questa Mach II prende voti alti anche in tutte le altre caratteristiche: protezione del piede, comfort, reattività, ammortizzazione degli urti, grip del battistrada e durata dello stesso. Se Babolat è passata a Mach II con questo modello provatela anche voi, magari anche la vostra velocità in campo potrebbe crescere.