Federer, un’azienda da 60 milioni (Crivelli), Federer vuole il trono Atp (Semeraro), La forza mentale è la sua nuova arma (Bertolucci)

Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Federer, un’azienda da 60 milioni

 

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 30.01.2018

 

Come disse David Foster Wallace in un suo celebre saggio, Roger Federer è un’esperienza religiosa. Ancor di più adesso che sembra aver fermato il tempo, aggiornando a ogni torneo il concetto di immortalità sportiva. Ma il campione che non smette di affascinare generazioni su generazioni di nuovi adepti (ha superato i 24 milioni di follower sui social), che è risorto da sette mesi di tormenti fisici fino a ottenere, alla soglia dei 37 anni, risultati ancor più scintillanti, in percentuale, dell’epoca d’oro a cavallo tra il 2004 e il 2007, pub continuare a dedicarsi alla cosa che ama di più per sua stessa definizione, e cioè il tennis giocato, perché in vent’anni di carriera è stato abilissimo a crearsi, fuori dal campo, una rete di relazioni che hanno fatto del suo nome e del suo talento una delle aziende individuali più redditizie della storia dello sport. MARCHIO DI SUCCESSO Non a caso, secondo uno studio del 2016 della London Marketing School, Federer è l’atleta più vendibile commercialmente nel mondo e Forbes, l’anno successivo, l’ha inserito al primo posto nel valore di brand tra gli sportivi con 30 milioni di euro, davanti a LeBron James. Sempre secondo la rivista economica americana, nel 2017 Roger è stato il quarto sportivo più pagato, per un totale di 60 milioni di euro, dietro Cristiano Ronaldo (83), LeBron James (77) e Lionel Messi (71). Il core business è ovviamente connesso alle sponsorizzazioni (sono 11 i marchi legati allo svizzero, Barilla ultimo ingresso) con introiti attorno ai 45 milioni di euro; si aggiungono poi i premi, che per l’intero anno sono stati di 10.500.000 euro grazie ai sette tornei vinti; e infine ci sono gli ingaggi per i tornei 250 e 500 e le esibizioni (per averlo, bisogna pagare dal milione ai due milioni di euro per singolo evento). A proposito di montepremi, gli ultimi dodici mesi gli hanno consentito di ottenere un traguardo storico: diventare il più ricco di sempre solo con i proventi dei tornei, 90.000.000 di euro, superando Tiger Woods. In generale, si calcola che Federer in vent’anni abbia generato guadagni complessivi per 525.000.000 di euro, un record tra gli sportivi. VIVA LE DONNE Il segreto del suo impero commerciale, chiamiamolo così, risiede in un team unito e affiatatissimo, in cui la posizione chiave è nelle mani e nell’intelligenza della moglie Mirka Vavrinec, sposata nel 2009 dopo nove anni di fidanzamento e madre dei loro quattro figli (due gemelle e due gemelli). E’ lei che gestisce l’agenda degli impegni del marito, organizza le trasferte e soprattutto si occupa della quotidianità familiare, un ruolo che Roger non ha mai smesso di esaltare, anche dopo il 20 trionfo Slam di domenica in Australia: «Senza Mirka, non sarei mai diventato quello che sono. Se domani mattina si svegliasse e mi dicesse “adesso basta, hai vinto abbastanza titoli e abbastanza Slam”, io smetterei di giocare all’istante. E sono anni che la penso così». Nell’entourage del Più Grande di sempre anche mamma Lynette sta ai vertici: è suggeritrice molto ascoltata e una delle anime della Roger Federer Foundation, che si occupa della scolarizzazione dell’infanzia disagiata in Svizzera ma soprattutto in Africa. I rapporti con gli sponsor sono invece affidati allo storico manager Tony Godsick, insieme a Fed dal 2004 e con lui fondatore della Team, agenzia di marketing che è il vero motore delle attività commerciali del tennista: dà lavoro a circa 40 persone e si occupa anche della gestione di altri atleti, in primis l’argentino Del Potro. FILANTROPO Ma la grandezza di Federer risiede anche nella volontà di restituire un po’ della fortuna che è stato capace di costruirsi a chi ne ha più bisogno. La Fondazione, nata nel 2003 e attiva in Zambia, Malawi, Botswana, Zimbabwe, Namibia e Sud Africa (il paese d’origine della madre) ha raccolto in 15 anni oltre 30 milioni di euro e 24 milioni sono stati destinati a iniziative caritatevoli che hanno raggiunto fin qui 309.000 bambini, con l’obiettivo del milione entro quest’anno. Nel 2017, con le esibizioni benefiche di Zurigo e Seattle, Roger ha incamerato oltre tre milioni e il 5 marzo prossimo ne organizza un’altra a San Jose con la presenza di un altro grande filantropo, Bill Gates, che giocherà in doppio proprio contro il Maestro. Incontri di cuore.

 

Federer vuole il trono Atp

 

Stefano Semeraro, il corriere dello sport del  30.01.2018

 

Tanti record e imprese più o meno nel mirino di Federer: il ritorno al n. 1 è quello abbordabile di Stefano Semerao La sua vittoria agli. Australian Open all’inizio della sua ventesima stagione da professionista d ha consegnato una verità in più: dopo Federer d sarà ancora Federer. Ma quanto Federer? Difficile rispondere, anche perché è il campione svizzero primo a non saperlo ancora. Dissero strada facendo, ascoltando i segnali che gli mandano il fisico e la mente, e conoscendolo sarà sicuramente la scelta migliore. Di certo non smetterà di guadagnare: secondo Forbes, il suo sponsor Lindt e annuncerà fra poco un’estensione pluriennale da 20 milioni di dollari del contratto che lega Federer al marchio già dal 2009. A questo punto non sono certo i quattrini la motivazione del Genio, che comunque continuerà ad incassare anche una volta ritirato ma l’amore per lo sport C’è però ancora qualche record da conquistare. Vediamo quali, e in che modo, anche attraverso le sue parole. In una finestra si aprirà il 4 marzo dopo i tornei di Dubai e Acapulco: Federer che oggi è a 155 punti da Nadal, nel golfo ne difende solo 45 (sconfina al primo turno contro Donskoy), mentre Nadal ne ha in scadenza 300 per la finale persa contro Kyrgios. Se Nadal, non completamente guarita non giocasse in Messico, Roger lo scavalcherebbe tornando n.1 per la prima volta dopo 112012. « È il traguardo più importante», ha ripetuto varie volte. «Ma credo che sarebbe sbagliato programmarmi per inseguirlo. Potrei giocare a Dubai, oppure no». Solo la campionessa australiana, Serena Williams (23) e Steffi Graf (22) hanno ora più Slam di lui «Solo l’idea di essere arrivato a questa cifra mi sembra surreale», ha detto Federer a Melbourne. «Sarà più che contento anche se dovessi rimanere a 20; ai 24 non penso». IMPROBABILE Con Nadal a quota 10 Roland Garros, e considerato che l’erba è la superficie che ama di più, non è un obiettivo folle, anzi. A patto che il fisico lo sostenga. «L’anno prossimo quando arriverò quindi potrei pensare davvero di vincere ancora», ha spiegato dopo la finale in Australia. «Ma probabilmente non vincerò. Quindi meglio restare rilassato sulle mie possibilità future». …

 

La forza mentale è la sua nuova arma

 

Paolo Bertolucci, la gazzetta dello sport del 30.01.2018

 

Quando gioca Roger Federer il mondo tennistico si ferma ammirato. Scendono in campo l’eleganza abbinata alla genialità e l’intelligenza unita alla tattica. Anche nella finale di Melbourne contro Marin Cilic in partenza si era affidato con profitto alle sue qualità migliori. Ma quando la partita, all’inizio del quinto set, è sembrata sfuggirgli dalle mani e con le energie fisiche ridotte all’osso, ha stupito per come è stato in grado di reagire facendo poco affidamento sulla tecnica. Roger ha capito che, dal punto di vista tattico, avrebbe potuto contare solo sulla battuta e sul subdolo rovescio in back per portare fuori posizione l’avversario. Proprio in quel momento, con l’umiltà dei grandi, ha accettato i dispendiosi recuperi cercando la leggerezza dei movimenti e si è affidato completamente alla carica nervosa e alla forza mentale. Strano a dirsi ma proprio queste due armi, che di solito non fanno parte del bagaglio primario dello svizzero, hanno impresso la svolta decisiva alla contesa. Vincere una partita così, con l’aiuto determinante della testa, apre nuovi orizzonti al fenomeno svizzero. Come se ce ne fosse bisogno.