Chung: “Il mio sogno è diventato realtà”

Cosa significa questa vittoria per il tennis in Asia? Credi che possa aiutare a farlo crescere ulteriormente?
Si, la vittoria di oggi è per il mio paese, credo che possa aiutare ulteriormente il tennis (ride).

La Corea del Sud e la Corea del Nord andranno insieme ai Giochi Olimpici. Cosa significa per te e per il tuo paese?
Credo sia una bella domanda, ma non lo so. Io gioco solo a tennis, quindi non so rispondere a questo.

Non puoi dire nulla perché credi sia una questione politica di cui non vuoi parlare o perché non hai un’opinione?
Prossima domanda, per favore.

Quanto sei felice di aver battuto il sei volte campione degli Australian Open nella Rod Laver Arena?
Gioco a tennis e vedo Novak, Roger e Rafa come dei modelli, i miei idoli. Sono felice di aver affrontato di nuovo Novak. Ne sono onorato. Oggi il mio sogno è diventato realtà.

Credi che il tuo gioco somigli molto a quello di Djokovic, più che a quello di Federer o Nadal, o no?
Sì, credo di si. Cerco di giocare come lui perché è bravissimo da fondo campo e mentalmente molto forte.

Credi che abbia aiutato la tua fiducia vincere le NextGen a Milano l’anno scorso?
Sì, ho avuto un bel finale di stagione e sono felice di aver iniziato bene, con la giusta fiducia.

È difficile credere che tu sia n.58 del mondo e due anni fa eri al 51. Cosa è successo?
Beh, gioco nel tour da due, tre anni e ho avuto molti infortuni. Ogni anno sono stato fermo due, tre mesi. Credo sia per questo. Quindi cercherò di evitarli quest’anno.

Ricordi quando hai visto giocare Novak per la prima volta?
Credo di averlo visto per la prima volta quando è diventato campione qui a Melbourne, circa 10 anni fa, 7 anni fa.

Cerchi di riprodurre il suo gioco oppure ti piace perché giocava come te?
Beh, mi piace e gioca benissimo. Mi piace vederlo giocare.

Kyrgios ha detto che quando era più piccolo ha chiesto un autografo a Tsonga. Hai mai chiesto un autografo a Djokovic nella tua vita?
No, non ancora. Forse dopo. Forse un giorno mi farò una foto con lui. L’anno scorso l’ho fatta con Rafa. Uno alla volta (ride).

Sapevi che Hyung-Taik Le è stato il miglior tennista coreano?
Sì.

Hai mai giocato con lui?
Non l’ho mai visto mentre giocava. Ma due anni fa ho giocato in Coppa Davis e lui è il capitano. Ho giocato nel suo stesso team.

Cosa ti ha detto? Parli ancora con lui?
È il capitano quindi parliamo sempre, mangiamo spesso insieme.

Dopo una grande vittoria come questa credi sia difficile concentrarsi sulla prossima partita?
Cerco di concentrarmi ogni giorno, in ogni momento,  in uno Slam. Sono felice di scendere in campo, in una grande arena, sono molto felice di essere qui.

Sai qualcosa di Sandgren?
Sì, è un tennista davvero bravo. Credo sia la prima volta nei quarti, come me. Sono pronto ad affrontarlo. Prima devo recuperare bene.

Lo hai mai visto giocare?
Ci siamo già incontrati una volta. Ci conosciamo a vicenda. Devo essere pronto.

Hai fatto una bellissima intervista in campo con Jim Courier. Un paio di anni fa mentre giocavi in un piccolo torneo in Cina parlavi a malapena in Inglese. Come hai fatto a migliorare? Hai un insegnante? Hai imparato in tour?
Nel tour devo parlare in inglese sempre e per me questo è studio. Sto cercando di imparare.

Ti hanno soprannominato Il Professore per via degli occhiali che porti in campo. Ti piace?
Sì, credo che mi piaccia. È un bel soprannome.

Quando hai capito che Novak aveva dolore al braccio?
Credo dopo il primo set, ha chiamato un medical time out. Sembrava stanco.

Che tipo di strategia o tattica hai preparato per il match di oggi?
Ho sempre cercato di giocare allo stesso modo durante il torneo. Ho cercato di essere più rilassato e concentrato perché è un grande giocatore, è stato n. 1 del mondo. Ho cercato di concentrarmi su ogni punto.