WTA Finals, dal 2019 in Cina anche loro

Con la race ancora spoglia di punti fa quasi impressione pensare alle WTA Finals di fine anno, ma questa è l’ultima stagione in cui la corsa delle giocatrici avrà Singapore come traguardo. È stato infatti ufficializzato nelle ultime ore il contratto che legherà il master di fine anno del circuito femminile a Shenzhen, dal 2019 fino al 2028 incluso. La città cinese al confine con Hong Kong, che già ospita un torneo International nella prima settimana dell’anno, ha sconfitto la concorrenza di Manchester, Praga, San Pietroburgo e della stessa Singapore mettendo sul piatto un montepremi record da 14 milioni di dollari, il doppio di quello attuale.

La superficie sulla quale contendersi il Billie Jean King Trophy rimarrà quella del sintetico indoor. Per quanto riguarda l’impianto invece, la nuova proprietaria dell’evento Gemdale Corporation ha assicurato che verrà costruito un nuovo stadio all’avanguardia da 12.000 posti. Per il torneo di fine stagione si tratta del settimo cambio di residenza in questo millennio. Nel corso della sua storia, iniziata sulla terra battuta di Boca Raton nel 1972, l’unica sede ad aver resistito per un arco di tempo maggiore di quello promesso ora a Shenzhen è il Madison Square Garden di New York, dal 1977 al 2000 (con un anno di “salto” a Oakland nel 1978).

Entusiasmo da parte del CEO della WTA Steve Simon: “Si tratta senza troppi dubbi del più grande e più importante accordo sulle WTA Finals nei 45 anni dalla loro fondazioni. Ci è stato promesso che l’evento verrà portato a un nuovo, spettacolare livello”. Negli ultimi anni la Cina ha deciso di puntare il proprio potere economico anche sul tennis, concentrandosi in special modo su quello femminile (dati i maggiori successi delle atlete locali rispetto ai connazionali uomini). “Guardando i numeri” ha commentato Maria Sharapova, “di certo viene voglia di andare in un posto che ha questa volontà di investire nel tennis femminile”.