Del Potro infiamma Auckland. La giornata nera degli USA
SHAPO DELUDE, DELPO NO – C’era grande attesa per il match andato in scena nella sessione serale del torneo di Auckland, in Nuova Zelanda. Il diciottenne canadese Denis Shapovalov (n.50 ATP) sfidava per la seconda volta l’argentino Juan Martin del Potro (n.12 ATP), accreditato della seconda testa di serie. L’incontro, carico di aspettative, era la rivincita del secondo turno giocato in estate all’Open del Canada, torneo nel quale il mancino canadese si mise in mostra conquistando la semifinale. Nel corso di una settimana indimenticabile, batté prima Delpo e in seguito Rafa Nadal. Il giovane Denis, completamente a suo agio sul grande palcoscenico, avrebbe subito ripetuto quell’exploit raggiungendo gli ottavi di finale allo US Open. Poi l’inevitabile calo fisiologico che lo ha accompagnato fino all’ultimo torneo dell’anno, le Next Gen ATP Finals di Milano. Il tennis di Shapovalov è spumeggiante, Denis gioca a tutto campo e ha nel rovescio ad una mano un’arma letale. L’argentino, invece, non ha bisogno di presentazioni. È un campione esemplare sotto ogni aspetto, amato da tutti. Se la sua carriera non fosse stata martoriata dagli infortuni, difficilmente oggi lo si vedrebbe fuori dalla top five. Juan Martin non gioca una partita ufficiale dai quarti di finale del Masters 1000 di Parigi Bercy, quando il gigante John Isner, battendolo, gli negò la soddisfazione di staccare un biglietto per Londra. Purtroppo la sfida ha tradito le attese. E dire che il giovane canadese era partito con le marce alte, ma si è rivelato un fuoco di paglia per i tanti errori gratuiti. Nel quinto game, col servizio a disposizione, si consegna inspiegabilmente all’avversario senza fare neanche un punto; idem nel settimo game. Ha un brevissimo scatto d’orgoglio nel quarto game del secondo parziale ma è poca cosa. C’è ancora tanto da lavorare per questo ragazzo dal talento cristallino, ma ancora troppo acerbo. Delpo, invece, sembra già pronto per il primo Slam dell’anno, ma occorrerà un test più probante per valutare il suo reale stato di forma.
TESTE DI SERIE KO – Salutano il torneo Jack Sock (1), Sam Querrey (3), John Isner (4) e Pablo Cuevas (6). Brutta prestazione della testa di serie numero 1 e campione in carica (apparso statico e poco reattivo), sconfitto con un doppio 6-3 dal tedesco Peter Gojowczyk. È bravo invece il ceco Jiri Vesely a capitalizzare nel primo parziale l’unica chance di break concessagli dal californiano Querrey. Lo zio Sam annulla due matchpoint nel tie-break del secondo set, che si aggiudica per 12 punti a 10, e un altro nel set decisivo prima di rifugiarsi nuovamente nel tie-break. Ad avere la meglio questa volta è però il ceco di Pribram. Partita serrata e spettacolare sin da subito quella tra John Isner e Hyeon Chung, vincitore della prima edizione delle Next Gen ATP Finals. L’americano fatica maggiormente al servizio ma riesce comunque a portare il set al tie-break (non è una novità quando c’è lui in campo), vinto dal coreano. Nell’undicesimo game del secondo set Chung perde il servizio per la prima volta in tutto il match e Isner ne approfitta pareggiando i conti, ma ben presto arriva anche il primo break della partita da parte del giovane coreano, bravo a mantenere il vantaggio fino alla fine. Infine Pablo Cuevas: l’uruguaiano paga a caro prezzo una pessima partenza contro Karen Khachanov, resistendo soltanto nel secondo parziale dove spreca un break di vantaggio cedendo poi al tie-break. Il giovane russo se la vedrà con del Potro, giocatore di ben altro spessore.
TESTE DI SERIE OK – Lo spagnolo Roberto Bautista Agut (5) batte in rimonta l’americano Johnson. Dopo un primo set tatticamente perfetto da parte di Steve, la tds n.5 sale in cattedra imponendo il suo gioco solidissimo e regolare, martellando il suo avversario sul rovescio e costringendolo spesso all’errore. Convincente la prova di David Ferrer, pluricampione di questo torneo (4 i titoli conquistati di cui 3 consecutivi: 2007, 2011, 2012, 2013). Nulla può il portoghese Joao Sousa. Un muro invalicabile quest’oggi lo spagnolo, che è sembrato il Ferru dei bei tempi, quando metteva in campo sempre una palla in più dell’avversario.
Risultati:
P. Gojowczyk b. [1] J. Sock 6-3 6-3
R. Haase b. [LL] L. Lacko 7-6(4) 6-3
J. Vesely b. [3] S. Querrey 6-4 6-7(10) 7-6(5)
[5] R. Bautista Agut b. S. Johnson 2-6 6-2 6-1
[7] D. Ferrer b. J. Sousa 6-2 6-2
H. Chung b. [4] J. Isner 7-6(3) 5-7 6-2
K. Khachanov b. [6] P. Cuevas 6-2 7-6(4)
[2] J.M. del Potro b. D. Shapovalov 6-2 6-4
Alessandro Calia