Pagelle: il futuro è a Milano, Coco orgoglio americano
La buona notizia della settimana è che siamo sopravvissuti alle NextGen Finals e forse anche il tennis ce la farà. La brutta, soprattutto per le appassionate del genere, è che anche Ernests Gulbis, in attesa di farlo con la racchetta, ha appeso il cappello al chiodo.
Ma torniamo alla Milano da bere, o meglio da sorseggiare vista la durata dei set. La manifestazione è andata tutto sommato bene, il pubblico si è divertito e da ieri in Italia non si parla che di tennis. “Chung vincerà il Roland Garros così come fece suo padre qualche anno fa”. “No non è il padre, è lo zio. Il figlio d’arte è Medvedev, figlio di quello della Juve, la Furia Ceka”. “Vabbè noi siamo i soliti, abbiamo mandato lì Squinzi solo perché è il classico figlio di papà”.
In realtà le novità viste in campo sono risultate molto interessanti, ed alcune potrebbero essere trapiantate nel mondo del calcio. Di immediata applicazione potrebbe essere quella delle cuffie per parlare con l’allenatore in tribuna ed infatti pare che Tavecchio abbia deciso di collegare direttamente Ventura con un allenatore sugli spalti per vedere di sfangarla stasera con la Svezia.
Il vincitore del torneo comunque ha ampiamente meritato il titolo, Chung (8) è il prototipo cel nuovo Nishikori, solo con un diritto meno ballerino e – glielo auguriamo – una salute meno cagionevole. Rublev (7) e Shapovalov (6,5) sono però quelli che riscuotono i maggiori consensi tra gli addetti ai lavori, se non altro per essere riusciti a superare senza traumi la cerimonia di sorteggio, ma non gli si poteva chiedere di prendere sul serio fino in fondo un torneo del genere, che resta pur sempre una simpatica e ricca esibizione. Come definire altrimenti una manifestazione che prevedeva una finale per il terzo posto che Coric si è di fatto rifiutato di giocare, che Shapovalov non si è sentito di preferire ad una romantica passeggiata per i Navigli e che alla fine hanno fatto giocare al primo che passava di lì per caso?
La macchina organizzativa italiana ha comunque funzionato alla grande anche se al Presidente federale i conti economici ancora non tornano: per sopperire, per la prossima edizione verranno organizzate le pre-prequali delle prequali. Appuntamento domani per il primo turno del tabellone a 4096 con partite al meglio dei 7 set al meglio dei 3 game con tiebreak sul 2 pari e 10 secondi al massimo tra un punto e l’altro.
Si è giocata infine la finale della FedCup, con la cattivona americana Coco Vandeweghe (8) che ha rovinato la favola bielorussa di Sabalenka (8) e Sasnovich (8) nonostante l’impegno profuso in tal senso da Sloane Stephens (4). Non si è fatto attendere il messaggio del Presidente Trump “Abbiamo vinto, nonostante la pigrizia di Sloane“. Allegria.
Ah, è cominciato il Masters, quello vero. Niente da segnalare per adesso, Cilic ha trovato il modo di perdere una partita alla Cilic, mentre Sock, non avendo a disposizione il piano B per sconfiggere Roger, ha provato con il lato B. Non è bastato, ma può essere un’idea per il futuro.