ATP Bercy, verso Londra: ottimo del Potro, fuori Anderson e Tsonga

F. Verdasco b. [12] K. Anderson 5-7 6-4 7-5 (da Parigi, il nostro inviato Luca Baldissera)

Le proverbiali “botte da orbi”, un grande match giocato a viso aperto insomma, vanno in scena sul campo numero 1 del masters 1000 di Parigi Bercy. Sull’angusto (ma affascinante dal punto di vista degli spettatori) “court” laterale al palazzetto, il servizio del sudafricano Kevin Anderson fa davvero impressione, ma anche le legnate in accelerazione con il dritto e il rovescio di Fernando Verdasco non scherzano affatto. Ne esce una partita molto bella, godibile tecnicamente, in cui i due se le suonano senza soluzione di continuità. Ovviamente superiore alla battuta Kevin (11 ace, nemmeno molti, ma tanta solidità), meglio da fondo Fernando (37 punti vinti in risposta).

Il primo set si risolve al dodicesimo game, con il più chirurgico dei break trovato da Anderson, alla prima occasione in assoluto per entrambi sul servizio avversario, nel secondo Verdasco piazza l’allungo brekkando al quarto gioco, per poi resistere al ritorno di Anderson, che non sfrutta due opportunità di controbreak sul 4-5. Il set decisivo si risolve alla fine, da 4-5 sotto Verdasco piazza un parziale di 3 game consecutivi, con break a zero nell’undicesimo (strepitosi due punti con il rovescio per lo spagnolo, passante e pallonetto). Un’ultima palla break per Kevin annullata bene con il servizio liftato, e un carichissimo Fernando, in trance agonistica probabilmente ancora da ieri dopo la vittoria con Rublev, può festeggiare in modo a dir poco chiassoso con il suo team. L’ottavo di finale contro Dominic Thiem promette bene.

[13] J.M. del Potro b. [Q] J. Sousa 6-2 6-2 (da Parigi, il nostro inviato Luca Baldissera)

Il match successivo, sempre sul campo 1, è invece senza storia. Nel più classico dei confronti fra atleti dotati di peso specifico ben diverso, un “massimo” contro un “medio”, Juan Martin del Potro fa un sol boccone di Joao Sousa. Come detto, cilindrata troppo sbilanciata, la palla di delPo viaggia una volta e mezza quella di Sousa, vedendoli da vicino e di fianco il confronto è impietoso. Il portoghese ci mette la consueta tigna agonistica, ma ogni volta che Juan Martin spinge servizio e dritto in due colpi l’avversario è sui teloni. Due break per set, davvero poco da riferire, e la Torre di Tandil si presenta agli ottavi di finale in pieno spolvero. È difficile immaginare che il pur brillante Robin Haase possa fermarlo. Londra si avvicina, e sarebbe un risultato quasi incredibile considerato da quanto lontano era partita la rincorsa in classifica di del Potro.

[WC] J. Benneteau  b. [11] J.W. Tsonga 2-6 7-6(4) 6-2 (da Parigi, il nostro inviato Luca Baldissera)

Nell’ultima partita della sessione pomeridiana sul campo centrale, tocca a Jo Wilfried Tsonga, opposto al connazionale Julien Bennetteau, continuare a giocarsi le sue carte per riuscire a entrare nel novero dei “Maestri” delle Finals di Londra. Il primo set scorre senza problemi per Jo, che a furia di gran botte con il servizio (ormai definitivamente ritornato ai livelli di sempre, dopo le modifiche sul caricamento dei piedi, passato alla tecnica foot-back, senza passo in avanzamento), e ottimi attacchi di dritto, lo incamera per 6-2. Julien però è una vecchia volpe, di mano ne ha da vendere, e ovviamente conosce alla perfezione pregi e difetti del compagno di nazionale. Bennetteau inizia a imbrigliare sempre meglio l’esplosività fisica e la potenza di Tsonga, ribattendo colpo su colpo, variando in modo intelligente anche con i tagli corti e le discese in controtempo. È lui a conquistarsi le uniche palle break del secondo parziale, nel nono game, e giunto con merito al tie-break rimonta da 2-4 sotto per poi trascinare il match al terzo. Bravo Julien, che reazione. Nel parziale decisivo, Jo perde progressivamente certezze e solidità, fallisce una palla break nel primo game, e si ritrova sotto di un break con Bennetteau che sale 3-1 e servizio. Lo sport del diavolo, veramente. Tsonga va infatti in rottura prolungata, prova qualche ultimo sussulto, ma ormai il padrone del campo è Julien. Il 6-2 conclusivo regala un ottavo di finale insperato (ma meritato) a Bennetteau, ed elimina dalla corsa verso Londra Jo-Wilfried.

(in aggiornamento)

Risultati:

R. Haase b. [4] A. Zverev 3-6 6-2 6-2
[9] J. Isner b. D. Schwartzman 7-6(2) 6-7(11) 6-3
[17] L. Pouille b. F. Lopez 6-3 6-4
F. Verdasco b. [12] K. Anderson 5-7 6-4 7-5
P. Cuevas b. [15] A. Ramos-Vinolas 6-7(5) 7-6(1) 6-2
[1] R. Nadal b. H. Chung 7-5 6-3
[13] J.M. del Potro b. [Q] J. Sousa 6-2 6-2
[16] J. Sock vs K. Edmund
[WC] J. Benneteau  b. [11] J.W. Tsonga 2-6 7-6(4) 6-2
[3] M. Cilic vs [Q] B. Coric
[14] R. Bautista Agut vs [Q] J. Chardy
[6] G. Dimitrov vs R. Gasquet
[7] D. Goffin vs A. Mannarino