Pagelle: il tennis prima e doping, per fortuna che c’è il Fedal
E cosi, all’improvviso in quella che se non è la migliore stagione della carriera poco ci manca, Rafa Nadal (8,5) ha scoperto di non avere armi tecniche per affrontare Roger Federer (10). Una volta c’era un numero 1 che dominava il circuito e che però perdeva spesso contro il numero 2. Oggi accade lo stesso a parti invertite con un 5-0 negli ultimi cinque incontri e con un 7-0 negli ultimi sette set giocati (il quinto di Melbourne e gli altri sei di Indian Wells, Miami e Shanghai) e un clamoroso 42-22 nei game. E dal 3-1 del quinto di Melbourne Nadal non ha più breckato lo svizzero. In effetti non ci sono molti segreti e la risposta l’ha data lo stesso Federer “Il segreto è averlo evitato sulla terra”. Anche se poi lo svizzero ci ha messo molto altro di suo, in primis l’umiltà di cambiare il proprio gioco a trentasei anni e dopo aver vinto tutto.
E d’altra parte non può essere sorprendente se ci ritroviamo alla domenica a parlare sempre di Roger e Rafa, anche se meritano applausi i due semifinalisti capaci di elevare il livello delle due sfide. Marin Cilic (7,5) ha giocato un set a livelli dello Us Open dei miracoli eppure non è bastato. Juan Martin del Potro (8) tra una risonanza, un brivido, una caduta e una spazzolata di diritto ha fatto fuori Zverev (5) e impensierito il Divino.
È stato in generale un ottimo torneo, con alta qualità di tennis giocato, il che è una rarità a questo punto della stagione. Abbiamo rivisto un ottimo Dimitrov (7) al quale però manca sempre un soldo per fare una lira mentre Thiem (4) da giugno in poi si trasforma nel fratello scarso. Kyrgios (3) ha addirittura giocato un set intero prima di godersi il meritato riposo, d’altra parte era stato in campo fino alla domenica (vabbè facciamo sabato) la settimana prima e non poteva certo correre il rischio di qualificarsi per il Masters e per un’altra settimana di lavoro.
Ottimo il torneo di Fabio Fognini (7) che nulla ha potuto contro Rafa ma che può consolarsi con la squalifica annacquata del Board del Grand Slam: grazie alla condizionale dovrà limitarsi a fare attenzione a non commettere altre fogninate durante gli Slam ma avrà la possibilità di scatenarsi nei 1000, nei 500, nei 250 e se proprio non basta può sempre iscriversi a qualche Challenger, anche se si guadagna poco, solo noccioline…
È stata una settimana importante anche per le figliuole prodighe del tennis femminile. Sara Errani (7) al rientro dalla squalifica (e in atteso che l’appello chiarisca la vicenda) ha centrato una semifinale in singolo e il titolo in doppio, Maria Sharapova (7) è tornata ad alzare un trofeo dopo quasi tre anni.
Ricapitolando però in questa settimana abbiamo avuto: la reduce dal meldonium vincitrice, la vittima del tortellino contaminato in semifinale, l’avvelenato con la caramella Cilic in semifinale di un 1000, il baciato dalla coca Gasquet ai quarti, idem il redivivo e saltatore di controlli Troicki. Insomma una volta si diceva che nel tennis non esisteva il doping, non è che oggi a non esistere è l’antidoping?