Ancora minacce per Groth
Ci risiamo. L’ombra scura delle scommesse allunga ancora le mani sul mondo del tennis, entrando prepotentemente “in casa” di Sam Groth. Meno di un anno fa, il tennista aussie era stato costretto a chiudere il proprio profilo Facebook in seguito alle miriadi di insulti e messaggi minatori ricevuti dagli scommettitori, che avevano coinvolto anche la sua fidanzata. Oggi, dopo una sconfitta al terzo set contro Noah Rubin nel Challenger di Fairfield, l’incubo si è ripresentato. Questa volta il teatro del triste valzer di minacce è stato il profilo Instagram del giocatore.
“Te lo giuro, al termine di questa settimana sarai morto“. “Spero che tutta la tua famiglia sia uccisa“. “Quest’uomo non merita di vivere, merita una morte dolorosa e violenta“. Questi sono alcuni degli aberranti commenti lasciati sotto ad una foto che ritrae Groth mentre assiste ad un torneo di golf.
L’australiano ha affidato a Twitter la propria risposta alle terribili minacce ricevute, ringraziando ironicamente gli scommettitori adirati per il loro supporto. Un messaggio conciso e ironico che intende dare risalto ad una evento grave, senza scadere nella rabbia o nel vittimismo esasperato. Purtroppo il suo non è il primo caso e probabilmente non sarà l’ultimo. La domanda di fronte ad eventi del genere è sempre la stessa: quanto si può andare avanti così?