Becker coperto di debiti: circa 61 milioni di euro
A quanto pare i problemi economici di Boris Becker sembrano essere più gravi del previsto. Secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ), il più giovane campione della storia di Wimbledon avrebbe debiti per un ammontare di 61 milioni di euro.
A giugno avevamo trattato la notizia della dichiarazione di bancarotta di Becker per un debito con l’istituto bancario privato londinese Arbuthnot Latham. Il debito all’epoca sembrava poter essere risarcito con la vendita di un immobile a Maiorca di proprietà del tedesco, del valore di circa 6 milioni di euro (anche se lo stesso Becker sosteneva che il valore della casa superasse ampiamente quello del debito). Secondo quanto scritto dal quotidiano tedesco, però, Arbuthnot Latham sarebbe solo uno dei 14 creditori dell’ex numero 1 al mondo. Il maggiore di questi sarebbe l’uomo d’affari svizzero-tedesco Hans-Dieter Cleven a cui Becker dovrebbe 37 milioni. Gli altri sarebbero altre banche e privati.
Bum Bum in carriera ha guadagnato circa 25 milioni di dollari di montepremi, ma stando sempre a quanto scrive il FAZ la sua attuale disponibilità economica si aggirerebbe intorno ai 500.000 dollari. Alla base di questa indiscrezione ci sarebbe un’ulteriore ipotesi avanzata soprattutto da alcuni tabloid inglesi. The Sun e Mirror affermano infatti che per saldare i suo debiti Becker sarà costretto a privarsi dei tre trofei vinti a Wimbledon nel 1985, 1986 e 1989. “Il tempo dei sentimentalismi è passato“, è il virgolettato riferito dal Sun che il tedesco avrebbe pronunciato a una persona a lui molto vicina. La vendita dei trofei guadagnati sui prati londinesi sarebbe quindi, a malincuore, il modo più immediato per ottenere cash. Le stime parlano di un ricavo di circa 1 milione di sterline (poco più di 1.1 mln in euro) che si otterrebbe dalla vendita delle tre coppe: comunque una minima parte dell’ingente debito.
Altri elementi sono stati riportati dal magazine tedesco Stern and Bunte. La sensazione, già prima che la notizia del debito si diffondesse, era che la sua dichiarazione di bancarotta di fine giugno fosse soltanto la punta dell’iceberg. Il sito ufficiale della ditta di contabilità britannica Smith&Williamson ha infatti comunicato in data 25 agosto di aver ricevuto mandato di investigare la reale situazione finanziaria di Becker e fare luce sulle dinamiche che avevano condotto alla bancarotta. I “curatori fallimentari” del patrimonio di Becker (Mark Ford, Finbarr O’Connell e Gil Lemon) non hanno poi divulgato ulteriori notizie sullo stato di salute delle finanze del tedesco sino alle – poco edificanti – rivelazioni odierne.
Mentre il carismatico tedesco non si è ancora pronunciato direttamente sulla vicenda – di solito Becker è personaggio abbastanza prodigo di commenti ed esternazioni su Twitter, ma per ora tutto tace – non si è fatta attendere la risposta del suo avvocato berlinese, Christian-Oliver Moser: “Le richieste vengono contestate dal mio cliente e in parte non reggeranno alla disamina del tribunale. Non si è nemmeno arrivati a chiedere l’asta giudiziaria per le memorabilia.” Ah, Becker dovrebbe dei soldi anche al suo avvocato: circa 18.000 euro.