ATP Pechino: Nadal graziato da Pouille. Avanti Kyrgios e delPo

[1] R. Nadal b. L. Pouille 4-6 7-6(6) 7-5

(a breve la cronaca)

NICK ISPIRATO – Avevamo lasciato Nick Kyrgios con le lacrime alla Laver Cup. Lo ritroviamo a Pechino, alla sua prima partecipazione in questo torneo dopo che l’anno scorso disputò e vinse quello di Tokyo, come numero 8 del seeding e subito convincente all’esordio contro il georgiano Nikoloz Basilashvili, numero 60 del mondo. Inizio in scioltezza per il nativo di Canberra: vola subito sul 5-0, per poi vincere il parziale al servizio nel corso del settimo game, grazie ad un rovescio incrociato al primo set point. Primo set Kyrgios 6-1. Non cambia la musica nella seconda frazione, l’australiano è in giornata di grazia tennistica: chiede prima un medical time out, poi strappa nel quinto game il servizio all’avversario e regala spettacolo al pubblico presente nel settimo game quando effettua una risposta vincente di rovescio a due mani sulla linea del servizio, ma ancora meglio con un colpo vincente con la racchetta in mezzo alle gambe in avanzamento. Il successivo gioco serve solo a chiudere la contesa, con Nick che lo fa per 6-2 al primo match point con un ace. Al prossimo turno affronterà Mischa Zverev.

GRIGOR AL TERZO – Damir Dzumhur si conferma un osso duro per tutti in questo momento. Grigor Dimitrov, tds 3, riesce a sconfiggere il numero 36 ATP al termine di tre set dove, nel decisivo parziale, è stato più volte a rischio. Tra i due vi era un solo precedente a favore di Dimitrov risalente a Delray Beach nel 2016. Il match si apre con Dimitrov che annulla una palla break, non riesce successivamente a concretizzare lo 0-40 in risposta, ma è il preludio a un set di dominio che il campione di Cincinnati conquista con il punteggio di 6-1. Dzumhur non è certo tipo che molla la partita, anzi è bravo a rimanere concentrato anche quando sul 3-3 annulla una pericolosa palla break, ma lo è ancora di più quando riesce a sfruttare la sua occasione nell’ottavo gioco, strappando il servizio al suo avversario per la prima volta e servendo con successo per il set, che si aggiudica con il punteggio di 6-3. Il folletto di Sarajevo ha pure tre palle break in apertura di terza partita, Dimitrov resiste e si salva. Ancora più intricata la situazione nel quinto gioco, con Dzumhur che non sfrutta altre due chances, sulla prima stecca con il dritto, sulla seconda è il nastro a dare una grossa mano al bulgaro, per la frustrazione del recente vincitore del suo primo titolo a San Pietroburgo (finale contro Fognini) che urla e scaraventa più volte a terra la racchetta. Occasione non sfruttata, occasione subita: il numero 8 del mondo nell’ottavo gioco piazza l’allungo decisivo con il break che gli consente di andare a servire per il match, prontamente conquistato grazie a un ace dopo quasi due ore di partita.

PAOLO FUORI CON ONORE – Ancora una battuta d’arresto per Lorenzi. L’azzurro, dopo le sconfitte a San Pietroburgo e quella più bruciante a Shenzhen, perde ancora all’esordio al termine di tre set tirati e questa volta lo fa contro un giocatore esperto come Leonardo Mayer, numero 54 del mondo, che predilige il rosso come lui (due trionfi ad Amburgo datati 2014 e 2017). Un solo precedente vinto da Mayer a Estoril nel 2016. Paolino non sfrutta per due volte un break di vantaggio nel primo set, Mayer recupera ed è quindi il tie-break a decidere l’esito della prima frazione: si cambia campo sul 5 a 1 a favore dell’argentino, Lorenzi riesce addirittura a portarsi sul 5 pari, ma nel punto successivo rimane passivo nello scambio e subisce il vincente di Mayer. L’argentino non sfrutta il primo set point, ma se ne procura un altro sul 6 pari e questa volta concretizza l’occasione grazie all’errore del trentacinquenne italiano. Primo set Mayer per 8 punti a 6 nel tie-break. Il secondo set segue i servizi senza scossoni. Lorenzi ha un’occasione di break nel settimo game, mentre Mayer ha due palle break nel decimo gioco, ci si aspetta che sia il tie-break a concludere la partita e invece il nostro connazionale a zero strappa il servizio al suo avversario, aggiudicandosi cosi il parziale per 7-5, rimandando tutto al terzo. La svolta dell’intero match è nel quinto game, poiché Mayer coglie l’opportunità di strappare il servizio a Paolo con un gran dritto vincente e si prende il break di vantaggio che sarà fatale. L’azzurro fronteggia e annulla un primo match point alla battuta nel nono gioco. Ha anche l’occasione per rientrare nel set, ma Mayer la annulla e al secondo match point con il servizio archivia la pratica col risultato di 6-4 dopo quasi tre di gioco.

DELPO SENZA STRAFARE – Inizia bene il cammino per il neo ventinovenne Juan Martin del Potro a Pechino. Accreditato di una wild card, il numero 24 del mondo sconfigge in due set Pablo Cuevas, numero 32 ATP. Un solo incrocio prima di oggi tra i due con la torre di Tandil vittoriosa nel 2011 a Estoril. Nel primo set del Potro concede e annulla col dritto una sola palla break e lo fa nel game inaugurale, poi non soffre più al servizio. Lo imita Cuevas che sempre col dritto cancella un’occasione di break nel decimo gioco. Spartiacque dell’incontro è il tie-break: regna l’equilibrio fino al 5-4 Delpo, con i due tennisti che non concedono mini-break, ma è proprio li che l’argentino allunga con due punti sul servizio dell’uruguaiano che gli consegnano il parziale per 7 punti a 4. Del Potro si porta in vantaggio subito nel game inaugurale della seconda partita grazie ad un prezioso break, che conserva fino al decimo gioco: in questa situazione si trova sotto 15-40, riesce a risalire e al secondo match point con un servizio vincente chiude 6-4. Sarà dunque Juan Martin l’avversario di Dimitrov al prossimo turno.

(in aggiornamento)

Risultati:

[3] G. Dimitrov b. [SE] D. Dzumhur 6-1 3-6 6-3
[8] N. Kyrgios b. N. Basilashvili 6-1 6-2
L. Mayer b. P. Lorenzi 7-6(6) 5-7 6-4
[WC] J.M. del Potro b. P. Cuevas 7-6(4) 6-4
[6] J. Isner b. [Q] M. Jaziri 6-2 6-3
[1] R. Nadal b. L. Pouille 4-6 7-6(6) 7-5
[7] T. Berdych b. J. Donaldson 6-3 0-6 6-2
A. Rublev b. J. Sock 3-6 6-1 6-2
K. Khachanov vs [WC] D. Wu
[2] A. Zverev vs K. Edmund