“Jelena Ostapenko, maneggiare con cura”

Jelena Ostapenko sta disputando una stagione clamorosa. La ventenne di Riga ha vinto il suo primo titolo nel tour maggiore addirittura al Roland Garros; ha messo in bacheca un altro trofeo la settimana scorsa a Seoul ed è favoritissima per qualificarsi alle Finals di Singapore. Tutto fantastico, ma si sa, le giovani giocatrici sono piuttosto soggette ad alti e bassi, dunque sembra del tutto normale che, dopo un periodo ricco di successi, intervenga un inopinato rovescio a smorzare qualsiasi entusiasmo. Reduce da una striscia di otto vittorie consecutive adornata dallo scalpo della numero uno del mondo Garbine Muguruza ottenuto giusto ieri, Jelena ha smarrito la bussola durante la semifinale del torneo di Wuhan, malamente persa contro la lanciatissima Ashleigh Barty.

Chiusosi il primo set sul 6-3 in favore della tennista di Brisbane, Anabel Medina, coach di Ostapenko, è intervenuta nel corso del cambio campo per provare a scuotere la propria allieva in crisi, scontrandosi però con l’atteggiamento, per così dire, poco collaborativo di Jelena. “Sei sotto di un set, ma prova a metterla in difficoltà. Sta giocando per la finale, prima o poi sentirà la pressione“. Ostapenko, la cui faccia durante il breve monologo di Medina era tutta un programma, ha tagliato corto, pretendendo che l’allenatrice lasciasse il campo senza proferire ulteriore verbo. Da navigata donna di sport la povera Anabel ha eseguito, tornando velocemente sugli spalti. Del resto si sa, con i giovani bisogna avere pazienza.