US Open: Zverev passa nella notte, Shapovalov incanta. Avanti Cilic
[4] A. Zverev b. [Q] D. King 7-6(9) 7-5 6-4 (Michele Pascolini)
Mentre su New York sono calate da un pezzo le prime ombre della sera, Darian King entra in campo come primo tennista della Barbados in un torneo dello Slam. Debutta agli US Open contro il giocatore più in forma dell’estate americana, Alexander Zverev, nell’immenso Arthur Ashe Stadium ancora vibrante dopo la vittoria di Sharapova. Ci sarebbero tutti gli ingredienti per impietrirsi di emozione, ma King si presenta concentrato e composto, giocando di rimessa a due metri dalla linea di fondo, dove cogliere con pazienza gli sbagli del biondo tedesco, che invece si affaccia alla partita con l’abbigliamento e lo sguardo un po’ perso nell’infinito di certe pubblicità di profumi di fine anni ’70.
Primo set di rodaggio per uno Zverev macchinoso che sembra voler scaldare ogni singolo colpo del repertorio. Si assiste così a scambi prolungati, due break per parte e innumerevoli palle break. Sasha, sotto 3-1 e 15-40, risale senza sfruttare il turno di servizio sul 5-3, né un set point sul 6-5. Il tie-break si conclude 11-9, con tre set point per il predestinato, non aiutato dal nastro, e due per il barbadiano. Il secondo set riparte dall’equilibro del primo, ma il gioco di King che si fa propositivo e ancora più consapevole delle proprie possibilità, e uno Zverev più fluido ed in partita lo rendono molto più divertente. Due sole le palle break, tutte per il tedesco: una annullata sul 3-3, e poi due palle consecutive sul 5-5. La seconda è quella decisiva: finisce 7-5. Vista l’ora tarda, sono passate le due del mattino, ci vorrebbe il caffé di Wawrinka per uno Zverev mai completamente incisivo, e per i pochi spettatori rimasti in piccionaia. Il terzo set inizia con maggiori occasioni per Zverev sul servizio di King. Sull’1-1 con una pregiata demi-volée Sasha strappa il servizio e poi prende il largo, grazie al servizio finalmente efficace. Un ultimo sussulto nel 4-3, quando Zverev annulla due palle break ad un King atletico e mai domo, ancorché ingenuo nei punti decisivi. Zverev chiude 6-4 al secondo match-point con un comodo smash. Troppo macchinoso per essere giudicabile Sasha. Se vuole conservare lo status di favorito per gli US Open dovrà sicuramente cambiare passo.
[Q] D. Shapovalov b. D. Medvedev 7-5 6-1 6-2 (Matteo Polimanti)
Prestazione perfetta dell’astro nascente Denis Shapovalov, che impartisce una lezione di tennis all’apatico Medvedev, lasciandogli appena 8 giochi. Eppure c’era molta attesa per questo match, che vedeva opposti due giovani ormai in rampa di lancio. Il teenager canadese, dopo lo sbalorditivo acuto di Montreal, è dovuto passare attraverso le qualificazioni, superate lasciando per strada solamente un set, nel turno finale contro il ceco Satral. Medvedev al contrario, è in un momento di impasse, abbastanza fisiologico dopo una prima parte di stagione al di sopra delle aspettative, culminata con l’ingresso a luglio nella top 50. Dopo i quarti di finale raggiunti a Washington (sconfitto dal futuro vincitore Zverev) il russo ha infatti collezionato tre primi turni.
Il nutrito pubblico presente sul campo numero 7 di Flushing Meadows, assiste nelle prime battute ad un match divertente; entrambi hanno nelle loro corde accellerazioni estemporanee, alternate però ad errori banali. Shapovalov dimostra di essere in fiducia e scappa subito sul 3-1; la tentata fuga si ferma però nel quinto gioco, con l’immediato contro break del russo. Il pallino del gioco è comunque costantemente nelle mani del canadese, più centrato e propositivo rispetto all’avversario. Sul 5-6, Medvedev, chiamato a servire per rimanere nel primo parziale, incassa 3 vincenti dal canadese, che spinto dal pubblico (decisamente a suo favore) chiude il primo set in 36 minuti. Il linguaggio del corpo di Daniil, ciondolante e sconsolato, ricorda a tratti quello del suo celebre connazionale Safin; Shapovalov ne approfitta e continua a sciorinare vincenti su vincenti e con facilità irrisoria si porta sul 5-0. Nel sesto gioco Medvedev annulla due set point ed evita un umiliante bagel, ma l’esito del parziale è solamente rinviato: 6-1 Shapovalov. Trattandosi di una prova dello Slam, una reazione d’orgoglio da parte del russo sarebbe lecito attendersela, ma il break ottenuto in apertura della terza frazione da Shapovalov fa svanire le speranze di un set equilibrato. Il canadese ottiene il doppio break sul 4-2 e nell’ottavo game, chiude con un ace la pratica, dopo appena 96 minuti di gioco. Il diciottenne nativo di Tel Aviv, ottiene così la sua prima vittoria in uno Slam. Al secondo turno lo aspetta per una sfida affascinante, la testa di serie numero 8 Jo-Wilfried Tsonga.
[5] M. Cilic b. T. Sandgren 6-4 6-3 3-6 6-3 (Paolo Di Lorito)
Marin Cilic, al rientro in campo dopo la finale di Wimbledon, ha vinto contro il n. 105 del mondo Sandgren con una prestazione solida dal punto di vista fisico (è stato in campo 2 ore e 51 minuti) e un po’ meno da quello mentale. In tutti e tre i primi set ha subito un break, e se i primi due sono stati indolori, il terzo gli è costato il parziale. Il croato è apparso a suo agio nei movimenti laterali e ancor di più in quelli in avanti (il lavoro con Bjorkman si sta già facendo vedere), ma il calo di concentrazione dopo un’ora e mezzo di gioco è stato vistoso. L’americano, al debutto nel tabellone principale dello Slam di casa dopo aver fallito la qualificazione per 7 volte, tira spesso a tutto braccio e questo stile rischioso oggi ha pagato solo in parte, e ha impiegato troppo tempo per trovare fiducia; la sua partita comunque è stata a dir poco egregia. L’ultimo set, indubbiamente il più equilibrato, viene deciso da un break nell’ottavo game durato 10 minuti di tennis spettacolare, dopo il quale Cilic è andato a chiudere con l’undicesimo ace. Per il numero 7 del mondo al prossimo turno c’è il tedesco Florian Mayer con il quale è in vantaggio 3-2 nei precedenti.
[8] J.W.Tsonga b. M. Copil 6-3 6-3 6-4 (Lorenzo Dicandia)
Per Jo Tsonga quella di oggi contro Copil doveva essere una partita cuscinetto per acclimatarsi ai campi dell’ultimo Slam stagionale. Così è stato: 6-3 6-3 6-4 in poco meno di due ore. L’esito della partita non è mai stato in discussione, con buona pace dei tifosi rumeni giunti sul campo 17 e di quelli neutrali che speravano magari in un accenno di pathos. Il francese, ottava testa di serie ed estremità superiore dell’ultima fetta di tabellone, menomata dal ritiro di Andy Murray, ha giusto dovuto annullare un paio di coppie di palle break durante il secondo set, figlie di un calo nella percentuale di prime, e poi limitarsi a proseguire ad andatura di crociera, facendo spesso intravedere le doti atletiche che lo contraddistinguono, in difesa tanto quanto in attacco. La differenza di cilindrata è evidente, e Copil si è spesso ritrovato a dover accelerare eccessivamente per poter tenere il ritmo, finendo inevitabilmente per schiantarsi su serie di gratuiti e attacchi garibaldini. Un buon avvio di torneo per Tsonga, in quello che per lui rappresenta lo Slam meno redditizio in carriera: solo tre quarti di finale, a dispetto delle quattro semifinali equamente distribuite tra Parigi e Londra, e la finale raggiunta quasi 10 anni fa in Australia. L’occasione di superare lo scoglio dei quarti è piuttosto ghiotta quest’anno, per quanto in stagione Tsonga abbia reso più nei tornei minori che in Slam e 1000. Incontrerà ora Shapovalov per la prima volta in carriera.
[19] G. Muller b. B. Tomic 3-6 6-3 6-4 6-4 (Bruno Apicella)
Gilles Muller perde un set ma conquista il secondo turno nello slam di New York: il lussemburghese ha estromesso l’australiano Bernard Tomic, oggi numero 146 del ranking, che non disputava un match dal primo turno del torneo di Wimbledon, in seguito al quale ha fatto parlare molto per le sue esternazioni fuori dal campo. Muller (n. 23 ATP) ha messo in mostra il suo tennis d’attacco che gli sta permettendo di disputare una delle sue stagioni migliori come testimoniano i due titoli stagionali vinti e il quarto di finale a Wimbledon raggiunto dopo il match spettacolo contro Rafael Nadal. L’australiano è partito forte conquistando il primo set per 6 a 3. È stato il break ottenuto nel settimo game da Tomic a decidere un parziale giocato dall’australiano in maniera molto solida e con poche sbavature (solo 2 gli errori commessi da Tomic). Mentre il lussemburghese ha pagato i troppi gratuiti commessi nelle fasi decisive del set. Perso il parziale e rotta una racchetta al cambio campo, però, Muller è tornato in campo in maniera più centrata: il numero 23 del mondo ha imposto il suo tennis aggressivo che gli ha permesso di strappare la battuta all’avversario e chiudere il parziale per 6 a 3. Non sono mancati degli ottimi punti giocati a rete da Muller e anche Tomic ha fatto vedere delle buone soluzioni da fondo alternate a diversi drop shot. Un break e un contro break hanno aperto il terzo set: e se Muller ha ritrovato la sua solidità al servizio e il suo dritto lungolinea, Tomic ha provato a difendersi e a restare attaccato al punteggio. Tutti i game del set sono andati ai vantaggi: a prevalere, però, è stata la maggiore sicurezza di Muller che, prendendosi i suoi rischi nei momenti decisivi del nono game, ha portato a casa anche il terzo parziale. Nei primi game del quarto set Tomic ha chiesto più volte l’intervento del medico per un problema fisico ma nonostante questo è riuscito a tenere i suoi turni di battuta fino al nono gioco. Quando Muller ha alzato il livello del suo tennis, accelerato con il rovescio e strappato la battuta prima di chiudere il match al servizio con due ace consecutivi. Per il lussemburghese la sfida al secondo turno con l’italiano Paolo Lorenzi: nei precedenti Muller conduce per 3 vittorie a 1.
[17] S. Querrey b. G. Simon 6-4 6-3 6-4 (Andrea Franchino)
Debutto non proprio agevole nello Slam di casa per Sam Querrey (29 anni, 21 ATP, tds 17) che deve affrontare il francese Gilles Simon (32 anni, 39 ATP): nel sorteggio il tennista americano aveva pescato il suo connazionale Smyczek, proveniente dalle qualificazioni, ma dopo la girandola causata dal ritiro di Andy Murray si è ritrovato un cliente decisamente più scomodo (Simon è stato n° 6 del mondo). Dopo 1 ora e 52 minuti gioco non proprio esaltante (si sono visti qualcosa come 11 break) Sam Querrey si aggiudica l’incontro con il punteggio di 6-4 6-3 6-4 ed avanza nel torneo per andare ad affrontare nel prossimo turno l’isreaeliano Dudi Sela, in una riedizione tennistica di “Davide contro Golia”. Primo set caratterizzato da cinque break consecutivi, Simon nei primi due turni non concede nemmeno un quindici all’avversario ma perde la battuta nel sesto gioco; da lì in avanti entrambi i giocatori cedono il servizio fino a che un errore di rovescio del francese sul secondo set point concesso nel decimo gioco consente a Querrey di incamerare la prima frazione. L’inizio del secondo set vede nuovamente il giocatore statunitense perdere la battuta, Simon pare approfittarne ma nel quarto gioco restituisce il favore. Querrey prende fiducia e riesce a brekkare ancora il francese nell’ottavo gioco ed andare a servire per aggiudicarsi la seconda frazione, operazione che gli riesce brillantemente e lo porta due set a zero. In avvio di terzo set l’americano continua a pressare l’avversario, va subito sul 2-0, Simon riesce a tenere la battuta ma Querrey pare aver azzannato definitivamente la preda, infatti sale 4-1. Dopo un tentativo di reazione del francese, Sam Querrey non concede più chance e chiude il set e il match sul 6-4.
[16] L. Pouille b. R. Bemelmans 6-3 6-4 6-4 (Marco Costantino)
Il beniamino di Francia Lucas Pouille, prova a dare una svolta alla sua finora deludente stagione sul cemento americano nella cornice più prestigiosa, quella di New York. Il tabellone gli regala un ingresso piuttosto morbido nel torneo, opponendogli il belga Ruben Bemelmans, numero 96 ATP, e Pouille sfrutta perfettamente l’occasione. Grazie ad un break per set, la testa di serie numero 16 ha infatti la meglio in tre agili parziali sull’avversario, molto spesso in difficoltà perché costretto a confrontarsi su ritmi di palleggio che non gli appartengono. Pouille parte subito forte e mantiene alta la pressione da fondo sul ventinovenne di Genk, che tenta di resistere al forcing puntando sulla profondità dei colpi e sulla chele mancina, ma con poco successo. Il power tennis del francese, che lo scoro anno superò al quinto set Rafael Nadal in ottavi, a tratti fa paura, specie quando lascia andare il dritto, ma il suo avversario non rinuncia alla lotta e riesce comunque a rimanere attaccato al punteggio; in tal modo, sfruttando anche qualche piccolo passaggio a vuoto del più giovane Pouille, il tennista belga si procura in ogni parziale delle palle break che, se sfruttate, gli avrebbero permesso di rendere più equilibrato – ma forse non più incerto – l’incontro. Per sua sfortuna però, Bemelmans non riesce a concretizzare nessuna delle otto palle break conquistate, anche per merito di Pouille che è bravo ad annullarle con classe, e a conquistare autorevolmente il pass per il secondo turno.
Altri Match (Giovanni Vianello)
Florian Mayer si distrae un set ma chiude in quattro con Dutra Da Silva. Kyle Edmund si impone in tre set su Haase. Carreno-Busta sfrutta al massimo un sorteggio fortunato ed estromette il qualificato statunitense Evan King. Chung impiega un set a carburare, ma poi vince in quattro set contro Zeballos (protagonista di un primo turno fiume all’Australian Open di quest’anno contro Karlovic). Steve Johnson batte Nico Almagro in straight sets e, a fine partita, si lascia andare alla commozione, uscendo dal campo tra le lacrime (ricordiamo la recente scomparsa di Steve Johnson Sr.). Il veterano Tursunov si ritira sotto di due set contro il britannico Norrie. Kukushkin batte in rimonta in 4 set David Ferrer, che aveva illuso di un proprio ritorno con dei buoni risultati nei due 1000 pre-US Open. Si ritira anche Haider-Maurer sotto un set e 5-1 contro Donskoy. Kevin Anderson si conferma in buona forma e sconfigge il qualificato USA Aragone. Un altro alfiere dello star-spangled banner, Ernesto Escobedo, esce subito di scena contro il moldavo Albot. Paire vince in tre set contro Lacko, in una partita stranamente lineare nel suo sviluppo, considerati i numerosi alti e bassi cui il transalpino ci ha abituati. Uno dei pochi “portacolori” del serve&volley rimasti, Herbert, perde in quattro frazioni da John Isner. Schwartzman lascia per strada appena 6 giochi contro il connazionale (argentino) Berlocq. In una partita alquanto combattuta, Albert Ramos vince in 5 set contro Istomin, in un incontro tra due habitué del set decisivo. Eubanks, lo studente di college che aveva raggiunto i quarti ad Atlanta, perde al primo turno contro Dudi Sela. Khachanov patisce una pesante sconfitta contro Yen-Hsun Lu. Mischa Zverev va sotto due set a uno, ma si impone al quinto con Kwiatkowski. Tipsarevic vince l’incontro probabilmente più spettacolare di giornata contro Kokkinakis, rimontando due set di svantaggio. Sam Querrey dà riprova del proprio buon momento ed estromette in tre set Gilles Simon. Mahut vince al tie-break del quinto contro l’ungherese Fucsovics. Jared Donaldson vince in quattro su Basilashvili. Coric convince contro Vesely, portando a casa l’incontro 3-0. L’australiano Jordan Thompson mette a segno un altro grosso upset e sconfigge il padrone di casa Jack Sock 6-4 al quinto, con l’australiano che ha il merito di non essersi sfiduciato dopo aver smarrito uno svantaggio di due set a zero.
Risultati:
[Q] C. Norrie b. D. Tursunov 7-6(7) 6-1 rit.
[12] P. Carreno Busta b. [Q] E. King 6-3 6-2 7-6(5)
H. Chung vs H. Zeballos 3-6 7-6(8) 6-4 6-3
K. Edmund b. [32] R. Haase 6-3 7-5 6-3
S. Johnson vs N. Almagro 6-4 7-6(2) 7-6(5)
F. Mayer b. R. Dutra Silva 7-5 0-6 6-3 6-4
E. Gulbis vs A. Giannessi 6-4 6-7(3) 6-2 7-5
E. Donskoy b. A. Haider-Maurer 7-6(3) 5-1 rit.
[8] J.W. Tsonga b. M. Copil 6-3 6-3 6-4
[28] K. Anderson b. [Q] J.C. Aragone 6-3 6-3 6-1
B. Paire b. [LL] L. Lacko 6-3 6-2 7-6(5)
M. Kukushkin b.[21] D. Ferrer 4-6 6-3 6-2 6-1
[Q] R. Albot vs E. Escobedo 7-5 4-6 6-2 6-4
[5] M. Cilic b. T. Sandgren 6-4 6-3 3-6 6-3
[29] D. Schwartzman b. C. Berlocq 6-2 6-1 6-3
[10] J. Isner b. P.H. Herbert 6-1 6-3 4-6 6-3
Y.H. Lu b. [25] K. Khachanov 4-6 6-2 6-3 6-3
[20] A. Ramos-Vinolas b. D. Istomin 4-6 7-6(4) 7-5 6-7(3) 7-5
[19] G. Muller b. B. Tomic 3-6 6-3 6-4 6-4
D. Sela b. [WC] C. Eubanks 6-2 6-4 6-2
[Q] D. Shapovalov b. D. Medvedev 7-5 6-1 6-2
P. Lorenzi b. J. Sousa 6-3 7-6(4) 6-2
[Q] N. Mahut b. M. Fucsovics 6-3 2-6 6-4 2-6 7-6(3)
[23] M. Zverev b. [WC] T.S. Kwiatkowski 7-6(5) 4-6 4-6 7-5 6-3
[17] S. Querrey b. G. Simon 6-4 6-3 6-4
J. Tipsarevic b. T. Kokkinakis 7-6(5) 6-3 1-6 6-7(2) 6-3
J. Donaldson b. N. Basilashvili 6-0 4-6 6-3 7-6(6)
B. Coric b. J. Vesely 7-6(5) 7-6(2) 6-2
T. Fabbiano vs [Q] J.P. Smith 7-6(4) 6-4 3-6 7-6(5)
[16] L. Pouille b. R. Bemelmans 6-3 6-4 6-4
J. Thompson b. [13] J. Sock 6-2 7-6(12) 1-6 5-7 6-4
[4] A. Zverev b. [Q] D. King 7-6(9) 7-5 6-4
US Open: Konta subito fuori! Venus in tre, bene Kvitova e Muguruza
US Open: la prima di Fabbiano, bene Lorenzi. Vinci, sconfitta che sa di resa [AUDIO]
US Open: Sharapova torna a ruggire, Halep eliminata in tre set