Federer: “Mi sento molto bene, la Laver Cup non è un pericolo”
Tranquillo, mondo del tennis: Roger Federer è in salute. “Sono stato sul campo di allenamento e mi sento molto, molto meglio di come mi sentivo una settimana fa” ha detto il campione di Australian Open e Wimbledon, favorito a New York per ritrovare una stagione da tre titoli Slam dopo dieci anni e magari anche il posto di numero 1 mondiale, visti gli zero punti da difendere da qui a gennaio 2018. Bloccato nella finale della Rogers Cup da un problema alla schiena – non una novità nella sua carriera – e costretto quindi a a saltare l’amico torneo di Cincinnati, Federer dava l’impressione di aver chiesto più del dovuto al proprio fisico. Lui ha smentito: “Schiena a parte ritorno sentendomi che meglio non potrei, perché ho giocato bene senza giocare troppo”.
La rassicurazione arriva nel momento giusto, dato che uno dei temi degli ultimi giorni è l’ufficialità delle due squadre per la Laver Cup. La competizione extra-circuito avrà luogo a Praga dal 22 al 24 settembre e vedrà sfidarsi due sestetti di tennisti di primissimo piano: un Team Europa capitanato da Bjorn Borg, di cui Federer farà parte, e un Team Resto del Mondo (in verità monopolizzato dal continente americano) sotto la guida del suo eterno rivale John McEnroe. In un calendario così pieno e in un tour così soggetto agli infortuni, è davvero il caso che i top player giochino anche questa esibizione? Federer non lo vede come un problema. “Non penso che un evento lungo tre giorni manderà tutto all’aria e sovraccaricherà il fisico dei giocatori”.
“Il sistema della Laver Cup non cerca di spingere i giocatori al limite mentalmente e fisicamente. Si tratta di noi ragazzi che ci riuniamo, giochiamo per le ragioni giuste e passiamo una bella settimana insieme, facendo del nostro meglio e divertendoci”. In effetti il formato dell’esibizione in terra ceca prevede che nessuno dei giocatori disputi più di due incontri di singolare, i quali avranno l’eventuale terzo set sotto forma di tie-break ai 10 punti. In ogni caso, per Federer sono i singoli tennisti a dover essere responsabili nei confronti del loro corpo. “Devono guardarsi allo specchio e domandarsi: cosa è abbastanza e cosa è troppo? Questo vale sia per gli incontri, sia per gli allenamenti”. E anche per i bagnetti, ma ormai lo ha imparato.