GLI AZZURRI DELLA VELOCITA’SALUTANO LIVIGNO. ORA MANTOVA, VERSO IL MONDIALE DI RACICE

italialivignoSettimane intense e impegnative quelle vissute dagli azzurri della canoa velocità nel raduno premondiale di Livigno. Un periodo di preparazione trascorso in altura e in seguito al quale la squadra diretta da Guglielmo Guerrini si è trasferita a Mantova per affrontare gli ultimi undici giorni di preparazione in vista del mondiale di Racice, in Repubblica Ceca, in programma dal 23 al 27 agosto. 

Tra le acque ceche, pagaieranno ventuno atleti: nel kayak maschile spazio ad Alessandro Gnecchi (SC Lecco), Michele Bertolini (Ticino Pavia), Mauro Pra Floriani (Fiamme Oro), Mauro Crenna, Nicola Ripamonti, Giulio Dressino, Alberto Ricchetti, Matteo Torneo, Luca Beccaro (Fiamme Gialle), Riccardo Spotti (SC Baldesio), Samuele Burgo (CC Aretusa), Tommaso Freschi (Comunali Firenze) e Andrea Di Liberto (Trinacria); al femminile invece spazio a Sofia Campana, Susanna Cicali (Fiamme Azzurre) e a Francesca Genzo (SC Ticino Pavia); nel settore canadese toccherà invece a Carlo Tacchini, Luca Incollingo, Daniele Santini, Sergiu Craciun (Fiamme Oro) e Nicolae Craciun (CC Aniene). 

Carichi e determinati gli azzurri con la squadra senior implementata da alcuni giovani interessanti e già in evidenza ai recenti mondiali junior e under 23 andati in scena poche settimane fa a Pitesti, in Romania. Il bronzo iridato nel K1 200 under 23 Andrea Di Liberto, il finalista nel K1 500 under 23 Matteo Torneo, i protagonisti della finale del K2 1000 under 23 Tommaso Freschi e Luca Beccaro settimi al traguardo e lo specialista del K1 1000 under 23 Samuele Burgo sono interessanti frecce all’arco della nuova nazionale il cui obiettivo in vista del mondiale ceco è ben chiaro, come conferma il dt azzurro Guglielmo Guerrini: Il nostro è un lavoro in prospettiva, e questo non dobbiamo mai dimenticarlo – spiega il direttore tecnico azzurro – ottenere risultati dall’oggi al domani nel nostro sport non è possibile ma a Racice andiamo comunque agguerriti, e forti di finali e medaglie pesanti che siamo comunque riusciti a conquistare in questa prima parte di stagione, tra coppa del mondo ed europei. E sono proprio gli europei di Plovdiv di un mese fa a darci la base sulla quale provare ad alzare l’asticella. Fare meglio dell’appuntamento continentale è il nostro obiettivo primario, tenendo comunque conto che si lavora, con i giusti tempi, per arrivare al top in vista delle qualifiche a Tokyo 2020. I ragazzi lo sanno e sono consapevoli di questo nostro metodo di lavoro. E a Racice si va per onorare la maglia azzurra e fare il massimo”. 

Agli europei di Racice l’Italia chiuse con il bronzo del C2 1000 conquistato da Sergiu Craciun e Nicolae Craciun, due quarti posti con Carlo Tacchini nel C1 1000 e con Sergiu Craciun e Nicolae Craciun nel C2 200, tre quinti posti di Carlo Tacchini nel C1 500, di Susanna Cicali e Francesca Genzo nel K2 200 e Michele Bertolini con Riccardo Spotti nel K2 200, il sesto posto di Santini e Incollingo nel C2 500, il settimo posto in finale di Nicola Ripamonti e Giulio Dressino nel K2 1000 e l’ottavo posto del K4 500 con Mauro Pra Floriani, Alessandro Gnecchi, Mauro Crenna e Alberto Ricchetti.

“A Livigno abbiamo lavorato in maniera ottimale, ci siamo trovati bene e ora siamo pronti a vedere quale sarà l’approccio nel ritornare a Mantova. In altura il tempo è stato eccezionale, ci siamo allenati bene con palestra e struttura all’avanguardia. L’Hotel Alaska dove siamo stati alloggiati ci ha supportato in tutto e per tutto e i ragazzi, uniti, hanno risposto bene. E’una squadra giovane, molto interessante, che sta lavorando con ottime indicazioni in prospettiva futura. E’questa la prima stagione intera che affrontiamo assieme e servirà dunque anche l’inverno per capire bene, nel corso di un anno, da dove siamo partiti e dove arriveremo; ma queste sono tappe fondamentali per costruire al meglio il lavoro che dovrà portarci fino ai giochi di Tokyo 2020”. 

Atleti in acqua, ma tanto impegno anche da parte dei tecnici. Come sta andando su questo fronte? 

“Ottimamente – spiega Guerrini – i ragazzi hanno lavorato bene nelle rispettive società e questo è ovviamente merito dei club e degli allenatori che ciascuna realtà ha nel proprio organico. Qui in azzurro l’intesa tra di noi è massima. Discutiamo, ci confrontiamo, mettiamo con chiarezza le rispettive idee e le analizziamo. Con Antonio Cannone, Stefano Loddo e Misha Vartolomei abbiamo lavorato con serenità, parlando lo stesso linguaggio e condividendo il metodo. Accanto a noi, è stato fondamentale l’apporto in altura dei fisioterapisti Michele Trapani e Luca Malusà, di Valerio Di Muzio e Gianni Mazzoni per quanto riguarda l’aspetto sanitario e degli psicologi Giuseppe Vercelli e Alessandro Cecilia. Uno staff di qualità, importante e davvero sereno con il quale anche i ragazzi hanno saputo interagire al meglio”.

Fare meglio dell’europeo è quindi l’obiettivo mondiale? “Direi di si, agli europei i risultati mi hanno soddisfatto; e ora vorrei che l’asticella si alzasse un po’di più. Non si ottengono i risultati dall’oggi al domani, lo ribadisco, ma crescendo costantemente il lavoro dà frutti importanti; e noi stiamo lavorando in questa ottica. Le vicende federali le abbiamo lasciate in pianura, concentrandoci sul lavoro, ma è chiaro che siamo felici ora che la situazione sia finalmente più serena e che ci si possa concentrare ora, tutti, sull’attività. Il fatto di avere nuovamente un presidente e un consiglio federale, con la situazione tornata finalmente alla normalità, faciliterà le cose a tutte le squadre”.

Come stanno i vari settori? “Nel kayak maschile abbiamo lavorato bene e abbiamo tredici atleti a questo mondiale; all’olimpiade, qualificando tutte le barche (K1 200, K1 1000, K2 1000 e K4 500) potranno andarne otto; ne consegue che la concorrenza c’è, i giovani interessanti crescono e questo è da ulteriore stimolo per i “senatori” e per l’intero team; tutto contribuisce a migliorarci.

A livello di canadese devo dire che il gran lavoro iniziato nel 2009 da Antonio Cannone, tecnico di settore, sta dando grandi frutti; è oramai una realtà consolidata, una realtà che ci sta regalando grandi soddisfazioni e che è costantemente alimentata grazie al gran lavoro fatto dai tecnici e allenatori di club nei rispettivi contesti. Alcuni di loro sono aggregati anche nei raduni azzurri, a rinsaldare ancor di più il legame tra staff nazionali e societari. Carlo Tacchini, Sergiu e Nico Craciun, Daniele Santini e Luca Incollingo rappresentano il vertice alle spalle del quale stanno emergendo giovani interessanti. Agli europei under 23 Davide Cestra e Fabrizio Mattia, ad esempio, hanno chiuso al quinto posto nel C2 1000, barca olimpica; segnali importanti.

Dal punto di vista del settore femminile invece la situazione è diversa ma anche qui, non dimentichiamolo, sono arrivate medaglie importanti in questa stagione con Susanna Cicali e Francesca Genzo. E quando vinci medaglie nei 200 significa che ci sei – spiega Guerrini – qui paghiamo il fatto che i numeri non sono altissimi ma stiamo lavorando anche su questo, con grande attenzione e impegno. Le ragazze sono agguerrite e contiamo di incrementare il numero delle convocate per gli eventi futuri, così da crescere sempre più; ci vuole pazienza, serve lavorare con impegno e tenere a mente l’obiettivo a lungo termine”.

Un ultimo pensiero prima di tornare a testa bassa sul lavoro, per la canoa italiana? “Mah, sono felice che ci sia sostegno verso i nostri ragazzi e sono contento anche che si dia importanza al lavoro, lasciando sempre meno spazio al polemizzare. C’è un progetto sul quale crediamo e stiamo investendo, e sono questi i progetti che danno frutti. Nella pallavolo, ad esempio, si iniziò a lavorare in maniera univoca nel 1984, raccogliendo i primi risultati a partire dal 1990; risultati che ancora oggi proseguono. Sono questi gli esempi positivi sulla base dei quali abbiamo deciso di impostare questo nostro cammino. E se al nostro fianco c’è il sostegno di tutto lo sport italiano, siamo sicuri che l’avanzata verso i nostri traguardi sarà ancor più decisa ed esaltante”. 

 

GLI AZZURRI DELLA VELOCITA’SALUTANO LIVIGNO. ORA MANTOVA, VERSO IL MONDIALE DI RACICE

italialivignoSettimane intense e impegnative quelle vissute dagli azzurri della canoa velocità nel raduno premondiale di Livigno. Un periodo di preparazione trascorso in altura e in seguito al quale la squadra diretta da Guglielmo Guerrini si è trasferita a Mantova per affrontare gli ultimi undici giorni di preparazione in vista del mondiale di Racice, in Repubblica Ceca, in programma dal 23 al 27 agosto. 

Tra le acque ceche, pagaieranno ventuno atleti: nel kayak maschile spazio ad Alessandro Gnecchi (SC Lecco), Michele Bertolini (Ticino Pavia), Mauro Pra Floriani (Fiamme Oro), Mauro Crenna, Nicola Ripamonti, Giulio Dressino, Alberto Ricchetti, Matteo Torneo, Luca Beccaro (Fiamme Gialle), Riccardo Spotti (SC Baldesio), Samuele Burgo (CC Aretusa), Tommaso Freschi (Comunali Firenze) e Andrea Di Liberto (Trinacria); al femminile invece spazio a Sofia Campana, Susanna Cicali (Fiamme Azzurre) e a Francesca Genzo (SC Ticino Pavia); nel settore canadese toccherà invece a Carlo Tacchini, Luca Incollingo, Daniele Santini, Sergiu Craciun (Fiamme Oro) e Nicolae Craciun (CC Aniene). 

Carichi e determinati gli azzurri con la squadra senior implementata da alcuni giovani interessanti e già in evidenza ai recenti mondiali junior e under 23 andati in scena poche settimane fa a Pitesti, in Romania. Il bronzo iridato nel K1 200 under 23 Andrea Di Liberto, il finalista nel K1 500 under 23 Matteo Torneo, i protagonisti della finale del K2 1000 under 23 Tommaso Freschi e Luca Beccaro settimi al traguardo e lo specialista del K1 1000 under 23 Samuele Burgo sono interessanti frecce all’arco della nuova nazionale il cui obiettivo in vista del mondiale ceco è ben chiaro, come conferma il dt azzurro Guglielmo Guerrini: Il nostro è un lavoro in prospettiva, e questo non dobbiamo mai dimenticarlo – spiega il direttore tecnico azzurro – ottenere risultati dall’oggi al domani nel nostro sport non è possibile ma a Racice andiamo comunque agguerriti, e forti di finali e medaglie pesanti che siamo comunque riusciti a conquistare in questa prima parte di stagione, tra coppa del mondo ed europei. E sono proprio gli europei di Plovdiv di un mese fa a darci la base sulla quale provare ad alzare l’asticella. Fare meglio dell’appuntamento continentale è il nostro obiettivo primario, tenendo comunque conto che si lavora, con i giusti tempi, per arrivare al top in vista delle qualifiche a Tokyo 2020. I ragazzi lo sanno e sono consapevoli di questo nostro metodo di lavoro. E a Racice si va per onorare la maglia azzurra e fare il massimo”. 

Agli europei di Racice l’Italia chiuse con il bronzo del C2 1000 conquistato da Sergiu Craciun e Nicolae Craciun, due quarti posti con Carlo Tacchini nel C1 1000 e con Sergiu Craciun e Nicolae Craciun nel C2 200, tre quinti posti di Carlo Tacchini nel C1 500, di Susanna Cicali e Francesca Genzo nel K2 200 e Michele Bertolini con Riccardo Spotti nel K2 200, il sesto posto di Santini e Incollingo nel C2 500, il settimo posto in finale di Nicola Ripamonti e Giulio Dressino nel K2 1000 e l’ottavo posto del K4 500 con Mauro Pra Floriani, Alessandro Gnecchi, Mauro Crenna e Alberto Ricchetti.

“A Livigno abbiamo lavorato in maniera ottimale, ci siamo trovati bene e ora siamo pronti a vedere quale sarà l’approccio nel ritornare a Mantova. In altura il tempo è stato eccezionale, ci siamo allenati bene con palestra e struttura all’avanguardia. L’Hotel Alaska dove siamo stati alloggiati ci ha supportato in tutto e per tutto e i ragazzi, uniti, hanno risposto bene. E’una squadra giovane, molto interessante, che sta lavorando con ottime indicazioni in prospettiva futura. E’questa la prima stagione intera che affrontiamo assieme e servirà dunque anche l’inverno per capire bene, nel corso di un anno, da dove siamo partiti e dove arriveremo; ma queste sono tappe fondamentali per costruire al meglio il lavoro che dovrà portarci fino ai giochi di Tokyo 2020”. 

Atleti in acqua, ma tanto impegno anche da parte dei tecnici. Come sta andando su questo fronte? 

“Ottimamente – spiega Guerrini – i ragazzi hanno lavorato bene nelle rispettive società e questo è ovviamente merito dei club e degli allenatori che ciascuna realtà ha nel proprio organico. Qui in azzurro l’intesa tra di noi è massima. Discutiamo, ci confrontiamo, mettiamo con chiarezza le rispettive idee e le analizziamo. Con Antonio Cannone, Stefano Loddo e Misha Vartolomei abbiamo lavorato con serenità, parlando lo stesso linguaggio e condividendo il metodo. Accanto a noi, è stato fondamentale l’apporto in altura dei fisioterapisti Michele Trapani e Luca Malusà, di Valerio Di Muzio e Gianni Mazzoni per quanto riguarda l’aspetto sanitario e degli psicologi Giuseppe Vercelli e Alessandro Cecilia. Uno staff di qualità, importante e davvero sereno con il quale anche i ragazzi hanno saputo interagire al meglio”.

Fare meglio dell’europeo è quindi l’obiettivo mondiale? “Direi di si, agli europei i risultati mi hanno soddisfatto; e ora vorrei che l’asticella si alzasse un po’di più. Non si ottengono i risultati dall’oggi al domani, lo ribadisco, ma crescendo costantemente il lavoro dà frutti importanti; e noi stiamo lavorando in questa ottica. Le vicende federali le abbiamo lasciate in pianura, concentrandoci sul lavoro, ma è chiaro che siamo felici ora che la situazione sia finalmente più serena e che ci si possa concentrare ora, tutti, sull’attività. Il fatto di avere nuovamente un presidente e un consiglio federale, con la situazione tornata finalmente alla normalità, faciliterà le cose a tutte le squadre”.

Come stanno i vari settori? “Nel kayak maschile abbiamo lavorato bene e abbiamo tredici atleti a questo mondiale; all’olimpiade, qualificando tutte le barche (K1 200, K1 1000, K2 1000 e K4 500) potranno andarne otto; ne consegue che la concorrenza c’è, i giovani interessanti crescono e questo è da ulteriore stimolo per i “senatori” e per l’intero team; tutto contribuisce a migliorarci.

A livello di canadese devo dire che il gran lavoro iniziato nel 2009 da Antonio Cannone, tecnico di settore, sta dando grandi frutti; è oramai una realtà consolidata, una realtà che ci sta regalando grandi soddisfazioni e che è costantemente alimentata grazie al gran lavoro fatto dai tecnici e allenatori di club nei rispettivi contesti. Alcuni di loro sono aggregati anche nei raduni azzurri, a rinsaldare ancor di più il legame tra staff nazionali e societari. Carlo Tacchini, Sergiu e Nico Craciun, Daniele Santini e Luca Incollingo rappresentano il vertice alle spalle del quale stanno emergendo giovani interessanti. Agli europei under 23 Davide Cestra e Fabrizio Mattia, ad esempio, hanno chiuso al quinto posto nel C2 1000, barca olimpica; segnali importanti.

Dal punto di vista del settore femminile invece la situazione è diversa ma anche qui, non dimentichiamolo, sono arrivate medaglie importanti in questa stagione con Susanna Cicali e Francesca Genzo. E quando vinci medaglie nei 200 significa che ci sei – spiega Guerrini – qui paghiamo il fatto che i numeri non sono altissimi ma stiamo lavorando anche su questo, con grande attenzione e impegno. Le ragazze sono agguerrite e contiamo di incrementare il numero delle convocate per gli eventi futuri, così da crescere sempre più; ci vuole pazienza, serve lavorare con impegno e tenere a mente l’obiettivo a lungo termine”.

Un ultimo pensiero prima di tornare a testa bassa sul lavoro, per la canoa italiana? “Mah, sono felice che ci sia sostegno verso i nostri ragazzi e sono contento anche che si dia importanza al lavoro, lasciando sempre meno spazio al polemizzare. C’è un progetto sul quale crediamo e stiamo investendo, e sono questi i progetti che danno frutti. Nella pallavolo, ad esempio, si iniziò a lavorare in maniera univoca nel 1984, raccogliendo i primi risultati a partire dal 1990; risultati che ancora oggi proseguono. Sono questi gli esempi positivi sulla base dei quali abbiamo deciso di impostare questo nostro cammino. E se al nostro fianco c’è il sostegno di tutto lo sport italiano, siamo sicuri che l’avanzata verso i nostri traguardi sarà ancor più decisa ed esaltante”.