ATP Montreal, spunti tecnici: Nadal, dritto in spinta e lavoro di gambe

(dal nostro inviato a Montreal)

In vista del match contro Borna Coric, il campione del Roland Garros, qui a Montreal alla caccia del numero uno in classifica, sta ultimando la preparazione. Andare ad ammirare un training di Rafa Nadal da bordocampo è sempre uno spettacolo di intensità tecnica e agonistica, il modo in cui aggredisce ogni palla e in cui gli schioccano i colpi è impressionante. Ma ancora più notevole, e succede spesso, è vedere l’umiltà e il perfezionismo con cui lui e il suo staff curano ogni minimo dettaglio della tecnica. Il ragazzo ha vinto 15 Slam, ha uno dei tre-quattro dritti più clamorosi per potenza, spin ed efficacia della storia (forse il migliore in assoluto messi insieme tutti i fattori, ma è un parere mio), eppure ci lavora come fosse un bambino della scuola tennis. Francisco Roig con cesto di Penn ATP a rete, Nadal a fondo, e via di movimenti avanti e indietro, e destra-sinistra, su colpi da aggredire con diversa quantità di top-spin, con tanto di tubi di palle come bersagli. Un allenamento da SAT agonistica, solo con qualche titoletto appena un minimo pesante in campo, fantastico.

In particolare, ho visto tanto lavoro sulla spinta e sulla penetrazione, Rafacito nostro sta decisamente cercando le sensazioni giuste sui dritti picchiati con meno rotazione del solito. Aveva fatto così anche in Australia e sul cemento USA, poi per la stagione sulla terra rossa ha scatenato i liftoni suo marchio di fabbrica, e adesso lo vedo ritornare alla ricerca della velocità e della pesantezza di palla, invece che limitarsi a caricare al massimo la spazzolata verso l’alto-avanti. Vediamo un po’ insieme cosa ha fatto in mattinata sul centrale, con l’aiuto di qualche video e dei frame tratti dai video stessi. Tutto materiale originale ed esclusivo, naturalmente.

Qui sopra, vediamo una classica sequenza dritto esterno – dritto a sventaglio, con i movimenti in ricerca della palla perfettamente diagonali, da prendere a esempio di come si copre la parte centrale e laterale del campo. Notiamo che Rafa spinge in accelerazione ogni colpo, con finale a tergicristallo classico, senza mai tirare il “reverse forehand” con follow-through sopra la spalla sinistra e oltre la testa.


Vediamo i frame di uno sventaglio, splendida l’energia con cui Rafa mette giù gli appoggi, perfetto il polso bloccato a 90° da inizio swing fino all’impatto in sospensione, esemplare la postura a fine “windshield wiper“. L’ultima immagine a destra qui sopra mostra la pazzesca compostezza del giocatore: frontale rispetto alla riga di fondo, racchetta e avambraccio sinistro in linea, mano sinistra sovrapposta alla spalla destra, il tutto a formare un quadrato impeccabile con braccio e avambraccio destro. E aveva appena tirato un comodino a 140 all’ora.

Dopo qualche minuto, lo vediamo qui sopra, Rafa ha iniziato a concedersi qualche liftone in “reverse forehand, ma solo sulle palle laterali ed esterne a sinistra, per poi tornare ad aggredire attraverso la palla gli sventagli inside-in e inside-out successivi. Lo schema di gioco è chiaro ed efficacissimo: se mi spostano con la diagonale, solo allora io reagisco sparando il top-spin al massimo, il che mi farà riguadagnare campo, per poi entrare nuovamente con la botta semipiatta in chiusura. Fantastico.


Vediamo i frame di un dritto in “reverse“, già da inizio preparazione Rafa mette giù i piedi con base d’appoggio più larga, necessaria a tenere l’asse di equilibrio sotto controllo, e poi spara verso l’alto tutta l’energia che ha nelle gambe fino ad andare in sospensione con arti inferiori distesi. Ne ha talmente tanta, di energia, da rimanere in galleggiamento quando ha già quasi chiuso il finale, che gli vediamo sviluppare fino in fondo nelle ultime tre immagini. La cosa curiosa è che la sbracciata verso l’alto-avanti è così violenta da rendere la conclusione del follow-through sopra e oltre la testa praticamente inevitabile e obbligata, altrimenti questo mostro di potenza di schianterebbe il manico della racchetta in faccia da solo. Che roba, ragazzi.

Infine, qui sopra, apprezziamo in slow-motion la qualità, e la precisione fuori dal mondo, del gioco di gambe di Rafa. È una vera e propria lezione di cross-step laterali, eseguiti con leggerezza assurda, da un omone che si appresta a sparare una botta di dritto da toglierti la racchetta di mano. Un ballerino quasi delicato nelle movenze, che allo stesso tempo tira con la clava.


Senza commentare ulteriormente, vi lascio ad ammirare i frame del rapidissimo passo di danza laterale di Rafa. La scioltezza degli appoggi, la flessibilità delle caviglie, la precisione di ogni dettaglio del movimento di piedi, dallo step dinamico in alto a sinistra (un perfetto esempio di “gravity step“, qui viene messo giù il peso per primo sul piede sinistro, per sbilanciarsi volutamente verso destra e andare con naturalezza nella direzione voluta), fino all’appoggio finale in basso a destra, da cui si scatenerà l’esecuzione già esaminata più su di lato, è da lasciare a bocca aperta. Tecnica raffinatissima, e potenza devastante.
Caro Rafa, sei sempre uno spettacolo.