Manerbio festeggia con due ex top 10

Sono passati più di 40 anni da quando Manerbio si è tuffata nel grande tennis. Dagli anni delle Brigate Rosse, all’opulenza degli anni 80, ai cambiamenti di fine millennio, fino alla Rivoluzione Digitale, il Tennis Club Manerbio c’è sempre stato. Anzi, ha avuto la forza di crescere anno dopo anno fino al grande salto del 1999, quando il torneo è entrato nel circuito Challenger. Il Trofeo Dimmidisì, intitolato alla memoria di due grandi personaggi manerbiesi come Antonio Savoldi e Marco Cò, ci sarà anche quest’anno. Appuntamento dal 19 al 27 agosto, 43.000 euro di montepremi e un campo di partecipazione straordinario: tra i nomi diffusi dall’ATP, l’occhio cade subito su Tommy Robredo. Il 35enne spagnolo, ex n.5 ATP, sta risalendo la china dopo l’intervento chirurgico che nel 2016 gli ha fatto saltare quasi tutta la stagione. Stiamo parlando di un giocatore capace di vincere un Masters 1000 (Amburgo 2006) e raggiungere per sette volte i quarti in un torneo del Grande Slam. Ma ci vorrebbe ben altro spazio per raccontare la carriera di Tommy, chiamato così dal padre in onore alla mitica canzone degli “Who”. Lo spagnolo non sarà l’unico ex top-10 a Manerbio: sarà della partita anche l’austriaco Jurgen Melzer, pure lui classe 1982, addirittura semifinalista al Roland Garros 2009. Mancino, interprete di un tennis brillante e spettacolare, è un giocatore che vale sempre la pena vedere. Ma non mancano altri motivi d’interesse: nel complesso ci saranno dieci giocatori compresi tra la 100esima e la 200 esima posizione, risultato notevole nella settimana in cui si giocano le qualificazioni dello US Open. È un chiaro segno di come i giocatori apprezzino l’ambiente e l’organizzazione di Manerbio.

TANTI NOMI INTERESSANTI – Il giocatore di più alta classifica è il belga Arthur De Greef (n.114 ATP), ma si segnalano altri nomi di sicuro interesse, ben noti agli appassionati. Lo slovacco Martin Klizan (ex top 25, lo scorso anno vincitore di due ATP 500, Rotterdam e Amburgo), lo spagnolo Guillermo Garcia Lopez (due mesi fa raggiungeva il terzo turno al Roland Garros), il francese Mathias Bourgue (che lo scorso anni stava per battere Andy Murray sempre a Parigi), l’eterno Stephane Robert e Federico Coria, fratello minore di quel Guillermo che è stato n.3 del mondo. Non mancheranno i giovani promettenti: occhi puntati sul giovane spagnolo Nicola Kuhn, classe 1998, che qualche settimana fa ha sorpreso tutti vincendo il ricco Challenger di Braunschweig. Senza dimenticare il tedesco Daniel Altmaier (pure lui del 1998) e il polacco Kamil Majchrzak (1996). In questo momento, l’unico italiano ammesso di diritto è Riccardo Bellotti, ma la pattuglia azzurra sarà rinvigorita dalle wild card (tre dei quattro inviti a disposizione sono di pertinenza della Federazione Italiana Tennis, mentre uno rimane agli organizzatori) e, si spera, dalle qualificazioni. Al Tennis Club Manerbio, infatti, si partirà sabato 19 agosto con i match del tabellone preliminare, che si presenta più competitivo che mai, con diversi giocatori tra i top-300 ATP.

UNA GRANDE STORIA – Manerbio ha una tradizione straordinaria: negli anni sono transitati nella bassa bresciana futuri campioni, gente che ha fatto la storia del tennis come Novak Djokovic e i gemelli Bryan: tra singolare e doppio, parliamo di una trentina di vittorie Slam. Senza dimenticare David Ferrer e Nicolas Almagro, futuri top-10 (il primo è stato addirittura n.3), oppure Federico Delbonis e Leonardo Mayer, che lo scorso anno sono stati decisivi nella vittoria dell’Argentina in Coppa Davis. Tra l’altro, Manerbio vanta un record di cui essere fieri: a parte Cortina d’Ampezzo e Ortisei (che però sono realtà a sé stanti, oltre ad avere una storia meno lunga e prestigiosa), è la città più piccola a ospitare un torneo Challenger nel suolo italiano. Gli abitanti di Manerbio, insomma, possono essere fieri di una creatura che porta il nome della città – per davvero! – in giro per il mondo. E che quest’anno festeggerà l’edizione numero 41 di una splendida avventura nata nel 1974.

TROFEO DIMMIDISÌ – MEMORIAL SAVOLDI – CO’

ALBO D’ORO

1999 – Attila Savolt (Ungheria)
2000 – Stefano Tarallo (Italia)
2001 – Attila Savolta (Ungheria)
2002 – David Ferrer (Spagna)
2003 – Olivier Patience (Francia)
2004 – Nicolas Almagro (Spagna)
2005 – Oliver Marach (Austria)
2006 – Andreas Vinciguerra (Svezia)
2007 – Jiri Vanek (Repubblica Ceca)
2008 – Victor Crivoi (Romania)
2009 – Federico Delbonis (Argentina)
2010 – Robin Haase (Olanda)
2011 – Adrian Ungur (Romania)
2012 / 2014 – non disputato
2015 – Andrey Kuznetsov (Russia)
2016 – Leonardo Mayer (Argentina)