Lendl: “Cosa mi rende infelice? I giornalisti che mi fanno domande alle quali devo pensare”
Tra le cose che hanno in comune Andy Murray e il suo coach Ivan Lendl c’è quella di essere spiritosi anche senza volerlo. L’ex-numero 1 al mondo, originario della Cecoslovacchia, è noto per le sue risposte brevi e fulminee, che spesso lasciano spiazzato il suo interlocutore. In questo caso a farne le spese è stata l’intervistatrice del The Guardian.
Qual è uno dei tuoi primi ricordi?
Guardare l’atterraggio sulla luna in televisione. Ero un raccattapalle nei campionati cechi quel giorno, e qualcuno ci ha chiamato per farcelo vedere.
La persona vivente che ammiri di più, e perché?
Le persone che hanno fatto davvero bene nel loro sport; Steffi Graf nel tennis e Wayne Gretzky nell’hockey su ghiaccio.
La cosa più preziosa che possiedi?
Mi piace molto passare del tempo con il mio cane, Chip, un pastore tedesco.
Cosa ti rende infelice?
Il cattivo tempo e i giornalisti che mi fanno domande alle quali devo pensare.
Chi potrebbe interpretare te stesso nel film della tua vita?
Tu parti dal presupposto che io sappia i nomi degli attori. Io non vado a vedere film, io guardo sport in televisione o passo la giornata all’aperto. Mi sveglio circa alle 5:00 di mattina, faccio esercizio, e poi vado al golf club. Torno a casa quando fa buio.
Chi o cosa è il più grande amore della tua vita?
Non puoi non dire tua moglie, anche se fosse una bugia.
Qual è la persona vivente che disprezzi di più?
Io non ragiono in questi termini. Se qualcuno non mi piace gli sto alla larga.
La cosa peggiore che ti sia mai stata detta?
E loro sono ancora vivi?
Cosa volevi diventare quando stavi crescendo?
Ho sempre voluto diventare un giocatore di tennis. Altrimenti, ho sempre pensato che sarebbe stato divertente fare qualcosa nella matematica o nella fisica.
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Ben Hogan, un golfista che ha avuto una vita molto dura. Suo padre si tolse la vita davanti a lui quando aveva nove anni, poi per poco non morì in un incidente d’auto e gli dissero che non avrebbe più camminato. Dopo circa 12 mesi vinse gli US Open. Rimane uno dei migliori di tutti i tempi.
Qual è la tua più grande delusione?
Un sacco di match buttati via, ma non c’è nulla che possa fare a tal proposito, quindi perché preoccuparsi?
Come ti rilassi?
Con il mio cane.
Che cosa ti tiene sveglio la notte?
Dolori alle anche.
Quale canzone vorresti venisse suonata al tuo funerale?
Ancora non ci penso a morire.
Come vorresti essere ricordato?
Come un ragazzo che se la spassava.
Qual è la lezione più importante che la vita ti ha insegnato?
L’onestà.