Punzecchiature> Dopo la tortura, quando la legge contro lo schiavismo?

Finalmente il “pericoloso terrorista” della spiaggia di Chioggia è stato accerchiato e reso inoffensivo, finalmente il nostro Paese si è dotato di una legge che punisce la tortura, finalmente lo Zar ha indossato i panni del figliol prodigo (non ancora le scarpe visto che non sono pronte) grazie al Tutor indiscusso dello sport italiano, finalmente il regime di schiavitù degli atleti ha trovato la punta dell’iceberg. Il caso di Matteo Piano è servito ad aprire un piccolo dibattito sulle testate nazionali, ad illuminare un regime restrittivo degno delle peggiori dittature. Allo stato le Federazioni continuano ad essere un territorio franco, libero di regolamentarsi anche in contrasto con norme cogenti della legislazione nazionale e persino della Costituzione. Argomento scomodo che ogni anno miete vittime, ma intoccabile per evitare lo spostamento dei voti degli “illuminati” dirigenti sportivi. Presidente Malagò le soluzioni sono due: per par condicio istituzionalizziamo il vincolo decennale anche le palestre di fitness assicurando loro un futuro meno incerto; facciamo scomparire questi “negrieri” istituzionalizzati che limitano la libertà con i soldi di genitori ed atleti.

MB