Wimbledon: i Fab Four alla seconda settimana
Come da pronostici, i quattro moschettieri della racchetta accedono alla seconda settimana sui sacri e spelati prati londinesi di Wimbledon. Federer, Djokovic, Nadal e Murray possono vantare complessivamente 14 titoli, ovvero tutti i titoli messi in palio dal 2003 ad oggi. La vera sorpresa sarebbe vedere un vincitore diverso da questi quattro, non vederli tutti alla seconda settimana. Tuttavia, non accadeva da qualche anno, si è spesso letto nelle ultime ore. La colpa, come ha sottolineato il Direttore, è soprattutto di Nadal, capace di arrivare al Super Monday soltanto in un’occasione nelle ultime cinque edizioni. Non serve però tornare molto indietro per rivederli tutti e quattro nel Super Monday: nel 2014 tutti superarono la prima settimana, ma Nadal venne sconfitto da Kyrgios al 4T.
Per vederli tutti e 4 ai quarti di finale dobbiamo tornare al 2011, quando Nadal sconfisse in quattro set Fish, Murray in tre set F.Lopez, Djokovic in quattro il qualificato Tomic e Federer si arrese alla straordinaria rimonta di Tsonga. Nel 2011 i quattro erano piazzati nel tabellone come lo sono oggi, con Murray-Nadal e Djokovic-Federer in rotta di collisione, poi svanita grazie ad un eccezionale Tsonga. I tifosi di Federer sono autorizzati a toccare ferro, ma anche nel 2010 le semifinali “scritte” erano Murray-Nadal e Federer-Djokovic, e in quel caso fu Berdych a rovinare la festa eliminando lo svizzero in un match non bellissimo. Riassumendo, la risposta alla domanda inespressa di questo incipit è no. Murray, Djokovic, Nadal e Federer non sono mai arrivati contemporaneamente alle semifinali di Wimbledon. Eppure i quattro hanno numeri spaventosi sull’erba londinese. Facciamo un breve riepilogo.
Federer: 7 titoli, 10 finali, 11 semifinali, 14 quarti di finale, 15 volte alla seconda settimana. Federer non ha mai perso, in 14 incontri, al 4T. Nei match di 4T soltanto una volta ha dovuto sudare fino al quinto set, nel celeberrimo scontro con Sampras, nel 2001, concluso con la vittoria per 7-5 al quinto set.
Djokovic: 3 titoli, 4 finali, 7 semifinali, 8 quarti di finali, 10 volte alla seconda settimana. Djokovic ha perso in una sola occasione al 4T, accadde nel 2006, quando subì la rimonta dell’attuale sparring coach, Mario Ancic, che lo sconfisse al quinto set per poi arrendersi in tre set a Federer nei quarti di finale.
Nadal: 2 titoli, 5 finali, 5 semifinali, 5 quarti di finale, 7 volte alla seconda settimana. Nadal, come ormai sanno anche i muri di questo sito, se supera i primi tre turni arriva (quasi) sempre in finale. Il quasi è dovuto a Kyrgios, che nel 2014 vinse un bellissimo match in quattro set e fermò Nadal al 4T per l’unica volta in carriera.
Murray: 2 titoli, 3 finali, 7 semifinali, 9 quarti di finale, 11 volte alla seconda settimana. Murray alla seconda settimana non è garanzia di grandi risultati. Ci è arrivato per ben 10 volte, 11 con quella del 2017, ma solo 3 volte è arrivato in finale. Tuttavia anche lo scozzese, che torna ad essere “inglese” quando vince, ha perso una volta soltanto al 4T, anche lui nel 2006, quando perse in tre set contro Baghdatis, uomo che troppo spesso divide i commentatori del sito.
Insomma, il Super Monday non dovrebbe spaventare i Fab-4. Complessivamente, i 4 moschettieri hanno affrontato 39 volte il 4T e sono usciti vincitori in 36 occasioni. Ad esser precisi, le vittorie dovrebbero essere 35 su 38, dato che Federer in un’occasione ha beneficiato di un walk-over. Siamo dunque certi di vedere i quattro ai quarti di finale? Che ci dicono gli head to head con gli sfidanti?
Federer vs Dimitrov 5-0 (0-0 su erba)
Il Maestro e l’allievo si sono incontrati sempre soltanto su cemento, Federer non ha mai perso, ma sarà il primo incontro su erba. Dimitrov non è nuovo ad imprese a Wimbledon, nel 2014 sconfisse Murray nei quarti di finale e si arrese in quattro bellissimi set a Djokovic in semifinale, sciupando anche un comodo set point per allungare il match al quinto. Quest’anno il bulgaro è andato molto vicino a centrare la prima finale Slam, sconfitto al fotofinish da Nadal in semifinale a Melbourne. Le quote ed i favori del pronostico vanno allo svizzero, in via di guarigione da un fastidioso raffreddore, ma potenzialmente questo potrebbe essere il 4T più complicato tra quello dei Fab-4, nonostante l’incrocio di stili (quale incrocio?) favorisca Federer. Questo match chiuderà il programma sul Centrale, lunedì.
Murray vs Paire 1-0 (0-0 su erba)
Unico precedente tra i due a Montecarlo, nel 2016, quando Murray si impose a fatica. Anche questo incontro, che si disputerà sul Centrale dopo il match di Venus Williams, è inedito su erba. In teoria Murray ha tutto per prevalere, ma quest’anno non è certo stato ricco di successi fino ad ora per il numero 1 del mondo. Murray, se vuole restare numero 1, non può più sbagliare: dovesse perdere e Nadal vincere, lunedì 17 giugno avremmo il maiorchino in vetta al posto dello scozzese.
Djokovic vs Mannarino 1-0 (1-0 su erba)
L’unico precedente risale a dodici mesi fa, quando nel match di 2T Nole si sbarazzò in tre set del francese, uno dei giocatori più atipici del circuito. Nessuno avrebbe potuto immaginare che quello contro Mannarino sarebbe stato l’ultimo match della straordinaria striscia vincente iniziata proprio a Wimbledon nel 2015. Nole, infatti, avrebbe perso due giorni dopo contro Sam Querrey (numero uno). Nei panni dei tifosi di Nole, soprattutto se scaramantici (vero, Bill?), una vittoria contro Mannarino non farebbe dormire sonni tranquilli, visto il precedente. Questo match chiuderà il programma sul Campo 1.
Nadal vs Muller 4-1 (1-1 su erba)
Nell’intervista post match (contro Khachanov), Nadal ha sorriso quando gli hanno chiesto se si ricordasse di Muller. Lo spagnolo ha risposto: “Certo che mi ricordo, mi ha battuto! Poi però ho vinto anche io qualche match, forse tutti”. Ha ragione: dopo aver perso il match del 2005, nel 2T, lo spagnolo ha sempre battuto Muller, tra cui la rivincita del 2011, in quel caso al 3T. Per il funambolico e dinoccolato lussemburghese sarà il debutto nel Super Monday. Nonostante le grandi doti a rete e nonostante l’erba sia certamente la sua superficie preferita, Gilles non era mai arrivato fino alla seconda settimana a Wimbledon. È sicuramente un bel premio ad una carriera che ha subito un’accelerazione negli ultimi 2 anni. Virtualmente Muller è numero 23 e realisticamente lunedì festeggerà il proprio best ranking, difficile scenda oltre il 24. Dovesse vincere però, non raggiungerebbe la top-20, per quella, a meno di incredibili imprese, dobbiamo rimandare all’estate americana. Questo match è in programmazione sul campo numero 1 dopo Konta-Garcia.
Una breve carrellata di numeri relativi al 3T dei Fab-4
Murray non ha servito benissimo contro Fognini. 13 ace, ma 7 doppi falli e, soprattutto, soltanto il 50% di punti vinti con la seconda, storico anello debole nel gioco dello scozzese. Pochi i vincenti (24), pochi anche gli errori (16). Murray è rimasto in campo 2h39′, con due giorni di pausa avrà tutto il tempo di recuperare, avendo perso soltanto un set fino a qui, unico dei Fab-4, ma avendo anche rischiato di dover andare al quinto se Fabio Fognini non avesse mancato ben cinque set point (di cui due al servizio ed uno sciaguratamente auto-annullato chiamando un challenge che non avrebbe potuto chiedere). Tra i dati positivi, Murray ha vinto più del 72% dei punti in scambi inferiori a 3 colpi durante i propri turni di servizio, cosa che potrebbe esser molto importante contro un giocatore imprevedibile come Paire. Tra i dati negativi, Murray ha soltanto 4 colpi vincenti da fondo in un match di quattro set, di cui un solo passante, soprattutto se consideriamo che Fabio è sceso a rete molte volte (32) per i suoi standard.
Nadal ha disputato un primo set eccezionale contro Khachanov, però il russo ha stabilito un record poco invidiabile: ha concluso il primo set con 0 vincenti. Zero vincenti e tre break subiti per un giocatore con un’ottima prima di servizio sono numeri sconfortanti. Dal canto suo, Nadal ha servito bene, soprattutto ad inizio match (3 ace nel primo e 72% di prime). Il servizio è stato importante durante tutto l’arco del match, Nadal ha servito il 70% di prime anche nel secondo set e il 67% nel terzo, togliendogli parecchi problemi quando sul finire del match il russo stava pericolosamente salendo di livello. Nadal ha anche eccellenti numeri con il dritto: sono ben 18 i vincenti da fondo di dritto, suddivisi in 11 dalla baseline, 3 palle corte, 3 colpi d’approccio, 1 passante. Qualche errore di troppo, però, sempre con il dritto, ben 12 non forzati da fondo, di cui 5 nel terzo set.
Federer ha disputato un match dal sapore antico contro Mischa Zverev. Non ha disputato un buon primo set, ma è salito progressivamente, in un match molto divertente grazie anche alle eccellenti doti a rete del tedesco. Zverev ha concluso il match con ben 58 discese a rete, su un totale di 192 punti giocati, Federer è andato a rete 34 volte. Ottimi i dati al servizio per lo svizzero, in particolare l’83% di punti vinti con la prima, ma anche il 71% di punti vinti con la seconda. Il saldo finale vincenti-non forzati è sensazionale (61-7), ma anche Zverev ha chiuso il match in attivo (20-9). Per Federer alla fine saranno addirittura 18 i vincenti ottenuti con le volée.
Djokovic, come Federer, ha disputato sino a qui soltanto 7 set e mezzo, non potrà certo dirsi stanco. Anche lui, come tutti gli altri Fab-4, ha subito almeno un break nel corso del torneo. Per fortuna, aggiungiamo, almeno non dobbiamo ascoltare l’estenuante conto dei servizi tenuti consecutivamente aggiornarsi ogni 10′ circa. Il serbo, seguito da un Agassi che non sembra amare particolarmente il sole, ha impiegato poco più di due ore per battere il redivivo lettone Gulbis, che trovò anche in semifinale al Roland Garros nel 2014. Il lettone, avanti 4-2 nel primo set, ha poi smarrito la prima ed il dritto e si è esposto ai colpi da fondo di Nole, che gli hanno lasciato poco scampo. Djokovic ha servito bene (6 ace, 1 solo doppio fallo), ottenendo il 79% di punti con la prima e chiudendo con 21 vincenti e 12 errori non forzati. Gulbis ha giocato ben 38 vincenti, ma i 37 errori non forzati lo hanno condannato, soprattutto i 15 da fondo con il dritto, di cui 7 nel primo set ed infine quello che ha chiuso il match. Nole ha sbagliato veramente poco: soltanto 4 gli errori non forzati con il rovescio da fondo, colpo che sembra via via più vicino a quello dei giorni migliori.
Chi dei quattro avete visto meglio sino ad ora? Chi rischia di più nel Super Monday? Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra..