Wimbledon, italiani: Travaglia, è una sconfitta che fa crescere

[Q] A. Rublev b. [Q] S. Travaglia 6-7(3) 6-3 7-5 1-6 7-5 (da Londra, Luca Baldissera)

In una bella giornata di sole esordisce a Wimbledon, sul campo 15, Stefano Travaglia (25 anni, 155 ATP), dopo essersi qualificato con grande merito. L’avversario è il “nextgen” russo Andrey Rublev (19 anni, 95 ATP), anche lui proveniente dalle qualificazioni, e fresco dei quarti di finale a Halle, nessun precedente tra i due. Il match rimane in bilico fino al 5 pari del set decisivo, e sfugge all’azzurro sul filo di lana. Gravi due passaggi a vuoto, con errori evitabili e doppi falli, in cui Stefano è incappato in conclusione di terzo e quinto set.

Parte subito forte Rublev, tirando a tutta come suo solito, Travaglia paga forse un po’ di comprensibile tensione e cede il servizio nel primo game. La chiave tattica della partita è evidente fin dall’inizio, Andrey spara, Stefano tiene e contrattacca, cercando di compensare con gli anticipi e molte buonissime difese in slice e chop la maggiore potenza dell’avversario. Il russo non è altissimo, poco meno di 1.90, ma è longilineo, e a volte fa fatica ad andare sotto le palle basse. L’azzurro ha nel rovescio il colpo meno esplosivo, però l’erba lo aiuta a giocare d’incontro difendendo molto efficacemente. Sul 4-2 per Rublev, Travaglia si fa recuperare fino ai vantaggi, annulla una pericolosissima palla break che avrebbe virtualmente significato la fine del set, e accorcia sul 3-4. Servizio e dritto dell’italiano funzionano sempre meglio, e tre game dopo, mentre Andrey serve sul 5-4 per chiudere il parziale, con una splendida palla corta Stefano si procura la prima e unica palla break, e la trasforma incassando l’errore di dritto di Rublev. Si arriva al tie break, dove Travaglia va subito sopra di un minibreak, e alla fine chiude per 7 piunti a 3 con un ottimo smash. Nel frattempo, il russo è già scivolato a terra diverse volte, dando l’impressione di avere qualche problema con gli appoggi. L’efficacia su erba delle difese bloccate con taglio sotto di Stefano lo mette ripetutamente in difficoltà, e non sembra avere a disposizione grandi variazioni ai suoi schemi di pressione da fondo.

Nel quarto game del secondo set, 2-1 Rublev e servizio Travaglia, un errore di dritto e un doppio fallo costano il break all’azzurro, Andrey tiene ai vantagi il game successivo, e in un attimo siamo 4-1 per lui, peccato per questo passaggio a vuoto, perchè i valori in campo sembrano equilibrati, anzi è Stefano a variare e muovere il gioco con più successo. Nessuno dei due comunque va a rete se non costretto, sul 5-2 per il russo le statistiche riportano 11 discese per Rublev (7 punti fatti) e appena 5 per Travaglia (3 punti fatti), poca roba in quasi due set sull’erba. Purtroppo, però, non ci sono altre opportunità per l’azzurro di rientrare nel parziale, che il russo chiude per 6-3. Un set pari, tutto da rifare, ma anche tutta da giocare.

Il terzo parziale scorre liscio per entrambi i giocatori al servizio (nessuna palla break) fino al 5-5, il gioco rimane sui binari già visti, ottimo alla battuta Travaglia, bravo in spinta da fondo Rublev. Quasi dal nulla, nell’undicesimo game un passaggio a vuoto di Stefano (doppio fallo e gratuiti di dritto e rovescio) consegna un break a Rublev, decisivo, e il set sfugge all’azzurro in un attimo, 7-5 per Andrey, che gran peccato. Ma la reazione di Travaglia è ottima: dopo un avvio di quarto parziale con break e controbreak, i giocatori sembrano tirare un attimo il fiato in questa fase, prende il largo l’azzurro. Rublev appare all’improvviso in difficoltà fisica, forse accusa anche un momento di calo di concentrazione, e non si muove molto bene. In un attimo i break di vantaggio per Stefano diventano due, 5-1 per lui, che poco dopo diventa 6-1. Siamo al quinto set, Andrey visibilmente avvilito esce dal campo, lo imita anche l’italiano, bisognerà vedere ora come si ripresenterà al via del parziale decisivo il giovane russo, i segnali non sono incoraggianti per lui. Nel frattempo, le statistiche dicono 18 ace Travaglia, 5 Rublev, 60 vincenti a 29, 131 punti pari.

Sorprendentemente, al rientro in campo Rublev si scatena spingendo tutto, e arrivando in un attimo al 3-1 con break al quarto gioco. Grande a reagire Travaglia, che annulla 5 palle del 4-1 di cui 3 consecutive, e controbrekka tirando splendidamente il dritto a tutto braccio, per poi raggiungere il 3 pari. Match che va via a sprazzi, non bello ma emozionante, la tribunetta dei tifosi italiani fa un bel baccano adesso, i vincenti di dritto sono l’arma in più di Stefano. Senza pericoli per i battitori si arriva al 5-4 Rublev, ora Travaglia deve servire per rimanere in partita. Sfumata una palla del 5 pari, arriva il match point per il russo, annullato da un buon servizio esterno dell’azzurro, che due punti dopo agguanta il 5 pari. 6-5 per Andrey che tiene senza problemi, ancora l’azzurro chiamato a salvare il match con la battuta. Un’accelerazione del russo, un errore di Stefano, e un terribile doppio fallo portano allo 0-40 e a 3 match point. Annullato il primo, sul secondo il drittone di Rublev conclude la contesa dopo 3 ore e 28 minuti. Un gran peccato per Travaglia, che se la è comunque giocata fino in fondo, speriamo possa fare tesoro in futuro di un’esperienza come questa.

In conferenza stampa, Stefano ha detto che “tutte le disavventure che ho avuto mi hanno fatto crescere, certo non è detto che se non avessi avuto gli infortuni del passato adesso sarei stato top-50, magari sarei stato peggio. Ero uno nervoso in campo, ho imparato a tenere un atteggiamento professionale. Per me il tennis è una grande passione, lo faccio con il massimo impegno. I nastri sfortunati? Esistono per me e per l’altro, non ci penso quando succede. Dovrei arrivare a 139 ATP adesso. Alla fine la partita è girata per un soffio, sono contento di come ho giocato“.

Risultati:

[Q] A. Rublev b. [Q] S. Travaglia 6-7(3) 6-3 7-5 1-6 7-5
[32] P. Lorenzi vs H. Zeballos
S. Errani vs T. Pironkova