ATP Antalya: Erba agrodolce, vince Seppi, out Lorenzi

A. Seppi b. J. Tipsarevic 3-6 6-4 6-4 (Giovanni Vianello)

Il primo gioco vede Seppi partire male ed andare sotto 0-30, ma rimedia col servizio nei successivi quattro punti. Tipsarevic tiene poi il proprio turno di battuta in scioltezza. Seppi va nuovamente in difficoltà nel terzo game, quando va sotto 15-40 e subisce il break a 30. Nel quarto gioco è il serbo ad andare sotto 0-30, ma si salva. La partita segue poi i servizi fino al 5-3 per il serbo quando Andreas, al servizio, da un vantaggio di 40-0 subisce il secondo break del parziale e così il primo set va Tipsarevic per 6-3.
Il secondo set parte con due game interlocutori, poi finalmente Seppi sembra darsi una scrollata e opera un break a 15 nel terzo gioco. Questo break risulta decisivo ai fini del secondo parziale, Tipsarevic non infastidisce mai Andreas quando quest’ultimo è al servizio e così la partita va al terzo parziale.
Il terzo set è il più combattuto, si assiste a diversi 15-30 e 30-30 ed anche tre palle break in complesso, ma la parità nel conto dei break non si spezza fino al nono gioco, quando Tipsarevic perde la battuta a 30. Nel decimo gioco Seppi tiene la battuta a 15 e si aggiudica così un match piuttosto ostico con il punteggio finale di 3-6 6-4 6-4. Al prossimo turno per l’azzurro ci sarà Radu Albot, giustiziere in giornata dell’altro nostro compatriota Paolo Lorenzi.

R. Albot b. [2] P. Lorenzi 6-3 6-4 (Jacopo Bartalucci)

A quanto pare, Paolo Lorenzi non ha imparato a scivolare e con ogni probabilità, almeno riguardo all’interpretazione del tennis su erba, a dar retta al suo allenatore. Sì perché l’epilogo di questo nuovo match d’esordio all’Antalya Open, a distanza di appena dieci giorni dall’altro (sulla terra rossa di Caltanissetta) con il piuttosto anonimo tennista moldavo Radu Albot, 117 del mondo e zero titoli ATP all’attivo, è purtroppo la conferma che al senese i prati vellutati restano davvero indigesti.

La sensazione, a vederlo giocare sul verde, è che non ci creda nemmeno lui: non soltanto non scivola come dovrebbe, ma nemmeno serve con le variazioni che lo aiuterebbero a vincere dei punti in maniera più o meno gratuita. Se a questo si aggiunge che quando scende a rete sembra tutto fuorché avere la leggiadria di Stich o Boris Becker ed ecco spiegato il 6-3 6-4 subìto da un tennista che per portare a casa la partita ha fatto il suo e poco più. Ed è un peccato perché mai come quest’anno – a Wimbledon sarà TdS – l’occasione sarebbe di quelle ghiotte, forse irripetibili per fare un po’ di strada e scrivere pagine di storia.
A scuoterlo e motivarlo, non è servita nemmeno la prospettiva di giocare la prima edizione di un torneo da tds numero due e dopo che Thiem, tds numero uno, nel pomeriggio di ieri aveva pensato bene di farsi spazzare via in un’ora scarsa da Ramanathan, volenteroso 222 del mondo. Lorenzi insomma, decisamente da rivedere: ma che peccato.

(in aggiornamento)

Risultati:

R. Albot b. [2] P. Lorenzi 6-3 6-4
[WC] M. Ilhan vs [LL] D. Altmaier
[4/WC] D. Ferrer vs Y. Sugita
A. Seppi b. J. Tipsarevic 3-6 6-4 6-4