Otto anni al fianco di Nole: “Pepe Imaz non è un guru pazzo”
Ci sono pochissime persone che possono conoscere Novak Djokovic più di Gebhard Gritsch, che è stato il preparatore atletico del fuoriclasse serbo per otto anni. Poi la rottura. Un mese fa, infatti, Djokovic si è separato dal suo staff tecnico, mantenendo il guru Pepe Imaz e ingaggiando poche settimane dopo Andre Agassi, che però collaborerà solamente in maniera saltuaria e gratuita.
In un’intervista estremamente interessante rilasciata al quotidiano tedesco Welt, Gritsch ha parlato della sua nuova vita e della crisi di Novak, che al momento è sembrato non aver chiaro in mente cosa fare per uscire da questo lungo periodo di crisi. “Mi sento come un uccello. Dopo tutti questi anni sul circuito, posso andare dove voglio. Djokovic mi sembra che sia in confusione mentale. È un grande perfezionista e certamente è comprensibile che voglia esplorare il senso della vita e della gioia. Il suo principale pensiero è riconciliare la vita professionale con quella privata. Un atleta di alto livello che ha così tanto successo ha bisogno di essere egoista e non può passare molto tempo a pensare a cose che non interessano il tennis. È logico che non è ideale questa cosa per una famiglia e la vita sociale. Quindi ha raggiunto un punto in cui dice a se stesso: “Devo orientarmi di nuovo. Voglio essere un buon atleta, con la possibilità di godermi anche i piaceri della vita. Deve anche progredire come essere umano. Fa qualunque cosa in maniera molto meticolosa. È molto serio. Nole sembra molto attratto dai punti cardini della teoria del guru Pepe Imaz, ovvero amore e pace“.
L’ex preparatore atletico di Thomas Muster ha spiegato come si sono conosciuti Novak e Pepe e le conseguenze che questo incontro ha avuto sulla vita del numero 4 ATP, peggior classifica dal 2009: “Il fratello di Novak (Marco, ndr), ha conosciuto un paio di anni fa qualche spagnolo nel circuito ITF che si allenava all’accademia di tennis di Pepe Imaz a Marbella. In seguito anche Novak ha cominciato ad allenarsi lì. Ha avuto la sensazione di trovarsi in un ambiente molto positivo non solo a livello sportivo ma anche personale. Praticamente ora vive a Marbella. Fondamentalmente Novak è cambiato da lì. È una persona molto più equilibrata e più aperta a livello mentale verso la società, molto più tollerante. È cambiato molto in positivo. È una persona felice“.
Tuttavia, Gritsch ha anche detto che la visione che la gente ha di Imaz non corrisponde alla realtà: “Conosco molto bene Pepe Imaz . È descritto dai media come un guru pazzo e questo non è giusto. È una definizione che va oltre la realtà. Lui è una persona che ha molta considerazione dei valori, cerca di aiutare gli altri. Penso abbia aiutato tante persone e lo fa ancora. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse di Novak verso la spiritualità. All’inizio il successo sportivo ha oscurato tutto, ma poi ha iniziato a studiare psicologia e ha cercato di prendere le cose positive. Ha avuto successo.” Infine, l’austriaco ha voluto sottolineare le qualità umane e professionali del trentenne di Belgrado: “Lavorare con Novak è un’esperienza straordinaria. Sono rimasto impressionato dalla sua capacità di motivarsi ogni giorno attraverso lo sport e la personalità. Uno che vive così intensamente ogni singolo giorno è molto raro da trovare. È il miglior allievo che abbia mai avuto ed è una persona curiosa in senso positivo”.
Difficile capire quanto tempo servirà a Djokovic per superare questo periodo difficile. L’impressione è che abbia bisogno di fare ordine: ha le idee chiare su come sviluppare la propria identità da un punto di vista globale, ma più sotto il profilo umano rispetto a quello tennistico. Capire bene questo e come muoversi in maniera specifica sarà alla base per costruire una nuova routine, dopo che quella vecchia lo ha portato a vincere tutto e a dominare il circuito. La soluzione dell’enigma è dentro di lui, ma per trovarla e applicarla con costanza servirà tempo.