RG Pagelle: sboccia Ostapenko, rifiorisce Nadal
Ce ne andiamo tutti da Parigi con un grandissimo interrogativo: ma se Stan Wawrinka (8) ha dato dello str…zo a Federer dopo la sconfitta in finale a Indian Wells, che cosa avrà pensato di Rafa Nadal (10 vabbè e che voto dovevamo dargli)? Un Rafa francamente immenso, pure difficile da commentare. Uguale a Federer proprio, ha vinto dieci Roland Garros senza giocare contro nessuno e solo grazie a tabelloni fortunati. Ah, ma meno male che tra un po’ questi due si toglieranno dalle scatole, così finalmente torneremo a vedere del bel tennis e dei match equilibrati.
Questione di poco ovviamente, il tempo che Zverev (4) e Kyrgios (5) comincino a maturare ed il gioco è fatto. Intanto c’è Thiem (7,5) capace di stracciare tutti prima di trovarsi di fronte a Raffaeluccio che ovviamente lo ha spazzolato via, mica siamo al Quinto Slam qui.
Per fortuna che c’è Andy Murray (7,5) che almeno ci ha regalato qualche partita emozionante se no sai che noia, e intanto si è preparato per Wimbledon. Dove chissà in che condizioni troveremo Novak Djokovic (4) che non sa più a che santo appellarsi: ha cambiato alimentazione, ha cambiato stile di vita con pace e amore al posto della guerra, ha cambiato allenatore assumendo (forse) Agassi, ha cambiato sponsor abbracciando il coccodrillo, ma per ora sono solo lacrime…A questo punto potrebbe provare a giocare con la sinistra e vedere se succede il miracolo!
E invece, avevamo detto che – tranne la Radwanska (4) – il torneo femminile avrebbe potuto vincerlo una qualunque delle prime cento. Poteva vincerlo Camila Giorgi (4) e invece l’ha vinto Jelena Ostapenko (10), che più o meno gioca come Camila solo che la mette dentro e che ci ha fatto venire in mente il mitico Ezio Luzzi che interveniva in diretta per annunciare un gol della Reggiana “ Scusa Ameri, ha segnato Simuteeeenkov”, che poi è più o meno come “Ha segnato Ostapeeeeenko” divenuto un tormentone durante tutto il torneo. Brava, bravissima Jelena capace di prendere a pallate tutte dall’inizio alla fine e in finale a trovare con una certa frequenza la…Riga. Se non ci riusciva lei…Brava ed anche fortuna dunque con quel punto decisivo che le ha dato il break del 4-3 nel terzo set grazie ad un nastro let…tone (cit. Alessandro Terziani).
Povera Simona Halep (8) che pensava di avere il destino dalla sua parte stavolta dopo essere riuscita a ribaltare Svitolina (7) nei quarti da 3-6 1-5 (anche lì con un nastro malefico sul set point) e con una mano e mezza sul trofeo (3-0 e tre palle break nel secondo per il 4-0) prima di venire seppellita dalle bordate della Ostapenko. Ma insomma, ha perso solo due finali, c’è chi in questi giorni ha perso la settima e dunque non c’è da disperarsi.
Ma no, non facciamoci trascinare in beghe calcistiche, siamo ancora tutti rapiti dalle emozioni di questo torneo. Dalle lacrime di gioia di Petra Kvitova (10), tornata incredibilmente a giocare e a far piangere tutti i romanticoni con quel suo sorriso incantevole e dal cuore immenso di Juan Martin del Potro (7) che non avrà più il rovescio di una volta ma quanto a generosità resta sempre il numero uno: che bellezza vedere un gigante come lui coccolare, cullare e consolare il povero Almagro.
Fabio Fognini (6,5) ha fatto il suo onesto torneo e d’altra parte ha perso contro Stanimal dopo averlo preso a pallate per un set. Poi, oh, c’era da tornare a casa: chi pensa a comprare i pannolini? Applausi a Paolo Lorenzi (6,5) che al settimo tentativo ha portato a casa una partita al Roland Garros: ora gli tocca giocare altri 7-8 anni per spuntarla anche a Wimbledon! Si scherza su, grande Paolino! E comunque il movimento è in salute (cit.) perché è finalmente esploso Stefano Napolitano (7), bravo a qualificarsi e a sorprendere Zverev senior ma per battere i cagnacci tipo Schwartzman (6,5) ci vuole ancora molto lavoro.
E’ stato comunque anche il torneo di Carreno Busta (7,5) che ha pensato bene di rompersi prima che lo spaccasse Nadal, di un buon Cilic (7), del solito inconcludente Nishikori (5) ed il torneo nel quale abbiamo scoperto ad alti livelli Karen Khachanov (8) che ha un diritto dal movimento inguardabile che fa ricordare i bei tempi di Berasategui – questo si meritano quelli che criticano Nadal e Federer, 10 finali Berasategui-Bruguera – ma che tira veramente forte e sul duro può fare sfracelli. Sparare su Berdych (4) e Tsonga (3) non conviene perché sono belli grossi e potrebbero prenderla male, lo stesso dicasi per Raonic (4) e Dimitrov (4) che riesce ogni volta a fregarci facendoci credere che sia un giocatore, prima di ricordarsi di essere un modello.
Che altro aggiungere invece sulle signore? Beh che Pliskova (7,5) e Halep sono riuscite nell’incredibile impresa di far si che alla fine del Roland Garros la Kerber (2) sia ancora numero 1 del m….no non ce la facciamo a scriverlo e che le lacrime di Muguruza (5,5) ci fan capire che forse è meglio andarci piano con i pronostici di dominazione nel tennis femminile. Kiki Mladenovic (7) e Caroline Garcia (7) non ce l’hanno fatta a far felice i cuginetti traditi dai maschietti, ma le due almeno han dato da scrivere e parlare ai francesi per quindici giorni, mentre Timea Bacszinsky (8) è un lieto rientro a questi livelli. Lo sappiamo, ci sarebbero altri voti da dare, altri giocatori da raccontare ma siamo onesti, non ne abbiamo più neanche noi, ci sentiamo spossati come uno dei tanti avversari di Nadal.
Ma insomma, non ci siamo di certo annoiati in questi quindici giorni parigini. Abbiamo ascoltato i francesi raccontarci del nuovo progetto del Roland Garros che si espanderà fino in Belgio con tetti che copriranno pure la Torre Eiffel (sperando che non abbattano il campo numero 1 – che merita 10 – come minacciano da almeno 3 anni ma andiamo tutti ad incatenarci), abbiamo evitato come la peste il salsiccione nero (1) che hanno provato a rifilarci ogni santo giorno alla mensa, ma dall’altro lato abbiamo apprezzato ostriche e champagne (9) che ci hanno offerto al cocktail de la presse. Abbiamo certamente da imparare da loro alcune cose, visto che hanno saputo omaggiare (9) Francesca Schiavone come in Italia non sono stati capaci di fare, anche se qualche dubbio sulla loro capacità di assegnare le wild-card pure ce l’abbiamo, visto come si sono comportati Hamou (0) e Lokoli (3).
L’oscar del torneo lo merita senza dubbio lo stand Lavazza (10) che ci ha accolto almeno un paio di volte al giorno prendendosi cura di noi inviati come Rafa per le sue bottigliette. Non crediamo sia possibile da domani tornare a vivere senza.
E abbiamo pure dovuto sorbirci i raffinati pensieri di Margaret Court (niente voto, che le vestali dell’etica cit. Andrea Ciocci poi sono troppo felici), gli editoriali, i controeditoriali, i post e i contropost, i tweet, i commenti, i distinguo, i se, i ma, i forse togliamo il nome del campo, forse c’è una legge, forse non si può dire così, forse ci sono dei principi etici sui quali non si discute, forse se Tizio la pensa così, Caio deve dire che non la pensa colì se no sono tutti zozzoni, razzisti, omofobi e pure vegani, và, che si porta.
Suvvia, volemose bene, abbiamo assistito a qualcosa di storico che un giorno racconteremo ai nipotini. Scende il sipario sul Roland Garros, domani si ricomincia. E già li sentiamo i nostalgici del Messia che non vedevano l’ora di annunciarlo: “Ah finalmente è finita questa noiosissima stagione della terra, adesso sì che ci si diverte”. Si sa, l’erba del vicino è sempre più verde.