Tra Nadal e la storia c’è Stan The Man
27 maggio 2016. Sono le 16,30 quando sui monitor che riportano l’elenco dei giocatori pronti alla conferenza stampa appare il nome di Rafael Nadal, che il giorno prima aveva superato il secondo turno dopo la sfida vinta in tre set contro Bagnis, garantendosi così l’accesso ai sedicesimi di finale del Roland Garros. Quel giorno Rafa dovette tenere la conferenza stampa più difficile della sua carriera, perché annunciò il suo ritiro dal torneo a causa di un problema al tendine del polso sinistro. Rientrerà solamente per le Olimpiadi, ma questo infortunio condizionerà tutto il resto della stagione. Adesso, 54 settimane dopo, Rafa Nadal è pronto per la sua redenzione: oggi è il giorno della finale maschile, quello in cui potrebbe alzare la Coppa dei Moschettieri per la decima volta e conquistare un torneo dello Slam per la 15esima, superando Sampras, fermo a 14. A provare a fermarlo ci sarà Stan Wawrinka, alla quarta finale in una manifestazione di questo livello – tre vittorie finora – la seconda sotto il cielo del Bois de Boulogne dopo quella del 2015.
I due – che si giocheranno anche il n.2 del ranking mondiale – scenderanno in campo alle 15. I precedenti vedono Nadal avanti 15-3 (6-1 sulla terra), anche se gli ultimi 6 sono stati distribuiti in parti uguali. Rafa è giunto fin qui perdendo solamente 29 game, mentre Stan ha ceduto due set nella meravigliosa semifinale contro Murray, durata 4 ore e 34 minuti. Ci dovrebbe essere un cielo sereno, con 30° e un vento che soffierà intorno ai 10 km/h, con l’umidità sotto il 30%. Insomma, le condizioni ideali per giocare a tennis, soprattutto per Nadal, che rende al meglio quando c’è un caldo secco, perfetto per il suo top spin. A questo proposito, l’iberico imposterà la maggior parte dei suoi scambi sulla diagonale sinistra, con Wawrinka che fatica molto ad essere incisivo quando deve colpire sopra l’altezza della spalla. In queste due settimane, la grande capacità di Nadal è stata quella di trovare angoli stretti con entrambi i fondamentali. Ad esempio, in semifinale ha costretto Thiem a coprire fino a 12 metri di campo, garantendosi così anche la possibilità di giocare il dritto dall’angolo sinistro. In particolare, finora il dritto inside-in ha funzionato a meraviglia, come dimostra il fatto che in 6 match ha vinto il punto nel 78% dei casi in cui lo ha utilizzato.
Wawrinka dovrà servire con buone percentuali – nelle tre vittorie contro Nadal non ha mai messo meno del 55% di prime, mentre altre volte fatica a stare sopra il 50% – aprendosi il campo soprattutto con lo slice da destra e il kick da sinistra e prendendo l’iniziativa fin dai primissimi colpi. Sarà fondamentale poi che si prenda subito un rischio nelle rare occasioni in cui Rafa accorcerà la profondità dei propri colpi.
Come sottolineato da tutti, lo svizzero avrà bisogno di disputare una partita stratosferica con il rovescio. Oltre al cambio in lungo linea, uno degli snodi fondamentali sarà la sua capacità di trovare angoli stretti con il rovescio in diagonale, che potrebbe anche dargli l’opportunità di chiudere qualche punto a rete.
Come ha anticipato in conferenza stampa, Nadal alternerà momenti in cui giocherà molto vicino al campo ad altri in cui sarà più distante dallo stesso, perciò sarà decisivo per lui invertire spesso l’inerzia dello scambio, come sa fare benissimo sia con il dritto che con il rovescio.
Da questo punto di vista, a differenza di quanto visto due giorni fa, Wawrinka dovrà essere preciso con lo smash, onde evitare di subire recuperi del numero 4 del mondo, in grado di recuperare qualsiasi palla.
Ad ogni modo, anche a Stan occorrerà difendersi bene in qualche occasione. Per farlo, potrebbe utilizzare anche, se non soprattutto, un dritto lungo linea, che peraltro sarà un colpo fondamentale per lui in diversi frangenti del match.
Quando Nadal riuscirà ad allontanare l’avversario dalla riga di fondocampo, è probabile che qualche volta lo sorprenderà con un drop shot, che gioca molto bene di dritto.
Sarà estremamente interessante vedere come inizierà la sfida: Wawrinka potrebbe aver bisogno di qualche minuto per “rompere il fiato” e capire bene come creare problemi al gioco del rivale, mentre Rafa forse avvertirà un po’ di tensione, visto che lui stesso ha definito questo incontro il più importante della sua carriera, quello che potrebbe innalzarlo a un livello sconosciuto a chiunque altro.