Ostapenko: “Posso battere chiunque”
Complimenti per il tuo primo titolo. Nell’ultima conferenza hai detto che hai iniziato a dedicarti seriamente al tennis a quindici anni. Parlaci dei tuoi inizi.
Mia mamma è coach, ho iniziato così, con lei. Mi è sempre piaciuto molto, dovevo scegliere tra danza e tennis, e mi piaceva di più.
La tua prima finale Slam, in uno stadio enorme: sembrava una partita diversa dalle altre o era tutto normale?
Non credo di aver sofferto la pressione o la situazione. Sotto 0-3 nel secondo ho pensato “Ok mi diverto e lotto”. Poi ho brekkato ela partita è girata.
Complimenti. Dicci come ti sei sentita a sollevare il torfeo, le emozioni di adesso e cosa significa per te.
Sono molto felice,ancora quasi non ci credo. Forse lo capirò tra qualche giorno, adesso non lo realizzo.
Sappiamo che hai avuto una conversazione con tua madre dopo la vittoria.
Era molto felice, ed ero molto felice anche io: lei mi ha sempre aiutata, è stata sempre la mia fonte di ispirazione.
Hai sempre giocato in questo modo, così aggressiva?
Credo di sì, appena avevo la possibilità colpivo forte. Ecco perché lo faccio adesso.
Tua madre te lo ha insegnato?
No, credo sia solo dovuto al mio carattere.
Quando eri sotto 0-3 nel secondo hai detto che volevi solo divertirti. Puoi dirci di più? Significava sentire meno pressione e sentirti più ibera?
Sì, volevo essere aggressiva e provare a spingere al massimo. Simona è sembrata nervosa, perché aveva pressione. Questo mi ha aiutata ma nei momenti decisivi ho giocato bene.
Puoi dirci qualcosa su Ugo Colombini, il tuo agente? Come lo hai conosciuto e come hai collaborato?
Abbiamo iniziato sette anni fa. Lavoriamo bene insieme, mi aiuta molto.
Due domande: non sembri mai avere paura. E in Lettonia credi sarai accolta bene?
Credo sia un gran giorno per la Lettonia, trasmettevano l’incontro con dei grandi maxischermi nella mia città. Credo siano molto contenti.
Come credi cambierà la tua vita adesso?
Sono molto contenta per la vittoria, ma devo ancora lavorare molto. Ci sono cose che devono assolutamente migliorare.
Eri nervosa prima del match, o hai dormito bene? Sembravi non essere per nulla nervosa.
Non ero nervosa, ho dormito bene. Pochi minuti prima del match forse ero un po’ agitata, un po’ anche quando ero sotto nel punteggio, ma poi mi sono divertita.
Ricordi il momento del match point? Hai giocato una risposta splendida, in quel momento hai realizzato di aver vinto il torneo?
Come ho detto ancora non ci credo, forse. Sul match point ho pensato di non avere nulla da perdere, ne avrei avuto un altro subito dopo se non fosse entrata.
Prima di oggi, in Lettonia eri conosciuta? Potevi camminare per strada liberamente, senza essere fermata? E adesso?
Credo che anche adesso potrò essere tranquilla, non cambierà nulla. Le persone che conoscevo prima continueranno a starmi vicino.
Sei campionessa Slam adesso. Parlaci delle tua ambizioni.
Vorrei vincere tuti gli Slam, ma per adesso voglio solo lavorare e migliorare nel ranking.
Onestamente, quando giochi come vuoi, colpendo al massimo, c’è qualcuno che pensi di non poter battere?
Se gioco al massimo, e son concentrata, è tutto possibile per me.
Tua madre ti supporta molto, ma ti segue anche Anabel Medina Garrigues. Come avete iniziato?
Soltanto da un mese, abbiamo avviato la collaborazione a Stoccarda. Mi aiuta molto averla al mio fianco.
Adesso è tutto fantastico. Vorrei sapere se ci sono stati momenti nella tua carriera in cui non eri contenta, momenti duri.
Certo, quando ho perso vari primi turni di fila. Ma ho sempre pensato che lavorando duro avrei ottenuto risultati.
Alla stampa lettone
“Cosa compreró col prize money? Non certo una TV, farei molto shopping a Parigi ma non ho tempo…”
“Avevo Gulbis al mio angolo, sono felice sia stato con noi”