Thiem: “Quest’anno è stato più difficile confermarsi”
Hai giocato molto bene. Sei sorpreso dell’andamento del terzo set? Intendo dire, Djokovic non sia arrende mai. Dare 6-0 è impressionante.
Beh, credo che ci siano stati alcuni punti chiave nel match. Il primo set è stato molto lungo e combattuto. Poi, all’inizio del secondo ero sotto 0-30. Sono riuscito a vincere quel game e a strappargli la battuta subito dopo. E ho fatto la stessa cosa nel terzo set. Un duro colpo, mentalmente, per lui. È comprensibile che a livello di testa sia stata dura. Ecco perché la fine del match è stata più semplice.
Non l’avevi mai battuto prima di oggi. A Roma avevi vinto un solo game. Come hai cambiato la dinamica? Hai utilizzato appositamente una tattica diversa?
No, ho solo avuto un rapporto positivo fra vincenti ed errori, il che è molto importante. Non credo mi sia mai successo contro di lui negli incontri precedenti. Sì, il primo set poteva tranquillamente vincerlo lui, e credo sia stata la chiave per ottenere la prima vittoria. Aggiudicarmi un set molto combattuto e partire bene nel secondo. A differenza di quanto successo a Londra, alle ATP Finals, dove non sono riuscito a mantenere il livello della prima frazione per tutto l’incontro.
Chiaramente, il prossimo turno sarà ancora più difficile. Affronterai Rafa Nadal. Ci vuoi parlare della semifinale?
Innanzitutto, è fantastico essere di nuovo in semifinale, essere riuscito a confermare il risultato dell’anno scorso. E di sicuro penso che venerdì affronterò il tennista più difficile da battere nella storia del Roland Garros. Sarà il quarto match contro di lui in 5 o 6 settimane. Non ci sono grandi segreti. È di nuovo nella sua forma migliore. Quindi, credo che sarà il match più duro che si possa immaginare.
A Roma, dopo aver battuto Rafa, hai detto che eri spento mentalmente quando hai giocato con Novak il giorno dopo. Cosa hai imparato da quell’esperienza e come ti assicurerai di evitare venerdì i postumi della “sbornia da grande vittoria”?
Prima di tutto, direi che è meglio avere un giorno di riposo. E poi, a Roma non ero stanco solo a causa del match con Rafa, ma anche per quanto fatto a Madrid. Era stata molto dura, la prima volta che andavo così bene in un Master (ha perso in finale, ndt). Credo che sarà diverso. Mi sento molto meglio rispetto a Roma. E spero non mi accada di nuovo.
L’anno scorso hai raggiunto le semifinali di uno Slam per la prima volta. Oggi, nell’approccio al match con Rafa, ti senti un giocatore diverso?
Credo che l’anno scorso fosse tutto nuovo, per me. Qualsiasi cosa venisse, era una vittoria. Quest’anno, ovviamente, dovevo difendere un grosso risultato. Quindi, è stato tutto più difficile. Inoltre, benché dodici mesi fa non fossi soddisfatto del risultato, comunque era qualcosa di grandioso. Quest’anno, ovviamente, non davo nulla per scontato, ma ero determinato ad andare in fondo. Per cui, l’approccio mentale è stato molto diverso.
Vorrei farti una domanda sul dritto di Rafa. È un colpo notevolissimo. Come ti difenderai? Potresti dirci come ne affronterai lo spin e la velocità?
Non puoi difenderti tutto il tempo. Devo solo fare in modo di non metterlo nelle condizioni ideali per tirare il dritto. Insomma, è uno dei colpi migliori nella storia del tennis. Per cui, non puoi evitarlo sempre. Venerdì metterò in conto alcuni suoi vincenti (ride). È veramente dura vincere uno Slam. Oggi Djokovic, domani Nadal. In finale ci sarà un altro top player. Ecco perché un major è un traguardo così difficile da raggiungere.
Stai giocando benissimo qui. Cosa ha funzionato al meglio finora?
Mi piacciono davvero queste condizioni. È un campo in terra veloce, che si adatta molto al mio gioco. E credo di poter dire la stessa cosa delle palle. Ho un gran feeling con queste palle, come credo quasi tutti i giocatori. E questo spiega i grandi scambi che abbiamo visto. Ci sono stati alcuni bei match anche grazie alle palle, fra le migliori del circuito.
Sono curioso di sapere cosa rappresenta il simbolo che scrivi sulla telecamera dopo i match. Riguarda il tuo tennis club?
No, si riferisce alla squadra di calcio austriaca per cui tifo (ride).
Andrea Ciocci