Nadal alla decima semifinale, eppure è molto triste!
Il Maiorca è la sua squadra del cuore insieme al Real Madrid e di cui nel 2010 è stato anche azionista insieme allo zio Miguel Angel Nadal, che ne è stato prima giocatore di grandissimo prestigio (dopo i suoi trascorsi nel Barcellona e nelle Furie Rosse della nazionale spagnola) e poi direttore sportivo fino a un anno e mezzo fa quando subentrò come proprietario un ricchissimo miliardario americano, il banchiere Robert Sarver, proprietario anche della squadra di basket NBA Phoenix Suns, e gli dette il benservito. Non ci sono rapporti fra la nuova proprietà e i Nadal dopo la scarsa attenzione mostrata nei confronti di Miguel Angel.
Domenica, pareggiando con il Mirandes, la squadra di Maiorca dall’eccellente passato, è precipitato matematicamente nella “segunda division B”, serie semiprofessionista che corrisponde alla nostra serie C, prima ancora dell’ultima giornata di campionato. Erano 36 anni che questo non accadeva.
“E’ una cosa davvero triste, un bruttissimo colpo per la nostra isola” ha reagito Rafa Nadal, che c’è rimasto proprio male.
-Un dramma? – lo interrompe Tomeu Terrasa della radio maiorchina di Palma Canal 4 che mi dirà poi “Per noi un commento di Rafa sul Maiorca è più importante che se vince Wawrinka…Un milione di abitanti delle Baleari (e 350.000 a Palma) sono più interessati a quel che dice Rafa sulla nostra squadra di calcio che a quel che succede al Roland Garros. E da noi Miguel Angel Nadal è una leggenda”.
“No, un dramma no – replica prontamente Rafa – perché stiamo parlando di sport…ma è una situazione bruttissima, questo sì, perché precipitare così in basso non va bene. Il calcio è anche strumento di grande visibilità. E non va quindi bene nemmeno – riferendosi ad una comunicazione di ieri della proprietà americana che non gli deve essere sfuggita – che si dica che basta competere! No, invece si deve tornare su, si deve dirlo e darsi da fare per riuscirci!”
Robert Sarver ha comprato il Maiorca per 20 milioni di euro..
“Sì, ma le cose – prosegue Rafa in stretto maiorchino che nessuno in sala stampa capisce – non sono state gestite bene da chi doveva farlo se da quando il Maiorca è sceso in Segunda Division cinque anni fa si era salvato per tre stagioni soltanto all’ultima giornata di campionato. Questa volta non ce l’ha fatta…” ha scosso la testa Rafa sul finire della conferenza stampa post vittoria sul ritirato Carreno Busta (“Che ha fatto bene a fermarsi subito per lo stiramento addominale: io non lo feci in America all’US open del 2009: avevo uno stiramento di 7 millimetri e finii il torneo che erano diventati 27 o 28. Quindi io fui stupido, ma volevo giocare quel torneo…ha fatto molto meglio lui per non perdere un sacco di settimane”).
Il Maiorca, che quest’anno ha cambiato inutilmente tre allenatori, nel 2001 partecipò anche alla Coppa dei Campioni dopo aver chiuso al quarto posto nella Liga dietro le solite grandi. Sempre a cavallo di quegli anni aveva disputato anche l’ultima finale di Coppa delle Coppe contro la Lazio. E nella squadra dalla maglietta rossa ha giocato anche un certo Samuel Eto’o.
Nella foto: Miguel Angel Nadal e Rafa Nadal con la maglietta del Maiorca