BIS D’ORO AGLI EUROPEI DI SKOPJE. ALICE, CECILIA E MARLENE REGINE DEL CONTINENTE
L’Italia della canoa discesa continua a dominare agli europei di Skopje e lo fa con le specialiste azzurre delle onde selvagge. Dopo le cinque medaglie conquistate nei primi giorni, ne arrivano oggi altre quattro con ben due titoli europei da mettere in bacheca.
Dopo i successi nella classica, volano sul gradino più alto del podio anche nella sprint le sorelle Alice (18 anni) e Cecilia Panato (15 anni) che nella finale del C2 femminile si impongono in 50.76 sul resto delle contendenti al titolo continentale. L’oro europeo messo al collo dalle pagaiatrici di Pescantina e figlie d’arte è ottenuto al termine di una gara in apnea e con un vantaggio di appena 38 centesimi di secondo dal tandem francese Coat/Durand. Italia che completa il podio con il bronzo, conquistato dalla coppia composta da Mathilde Rosa (KCC Palazzolo) e Marlene Ricciardi (Marina Militare), abili a fermare il cronometro sul 52.35 e a mettere al collo la medaglia.
Ma le azzurre non si accontentano qui e proprio con Marlene Ricciardi, nella gara individuale, conquistano e mettono in bacheca un altro straordinario oro europeo. L’azzurra di Sarzana, senatrice del movimento del settore “canadese” in Italia, pagaia meglio e più veloce di tutte le avversarie mettendo al collo l’oro continentale con il tempo di 51.90. Una prestazione esente da errori, che le permette di volare in cima all’Europa battendo proprio la compagna di squadra Cecilia Panato, giovane talento veronese che mette al collo l’argento con un distacco di 37 centesimi dalla Ricciardi. Quinto posto invece per Alice Panato, staccata di 1.23 dall’oro e di appena 55 centesimi dal podio.
NATE E CRESCIUTE A “PANE E PAGAIATE IN ACQUA”.
Nella canadese monoposto si pagaia in ginocchio, con una pagaia ad una sola pala. Posizione scomoda, dolori incredibili alle ginocchia, fatica e spirito di sacrificio. Marlene Ricciardi nella specialità della canadese è pioniera in Italia. E’stata lei, originaria di Sarzana, portacolori della Marina Militare e figlia di Aniello Ricciardi, uomo di sport e di canoa, a rappresentare per la prima volta il nostro paese nella specialità. Coraggiosa, determinata, e oggi campionessa europea. Il suo mito oggi è anche il suo direttore tecnico; quel Vladi Panato da Pescantina (VR) abituato a parlare con i fatti e non con le parole. Lui, da atleta, in carriera ha vinto tutto il possibile e se la canoa discesa fosse olimpica avrebbe vinto anche le Olimpiadi. Vinse anche un europeo, a Chalaux in Francia, dopo essersi capovolto e con un eskimo abile a rimettersi in posizione. Tutti al traguardo rimasero in silenzio di fronte a cotanta impresa; a casa invece la piccola Alice, e la piccolissima Cecilia, anziché danzare, giocare a pallavolo o fare chissà quali altre attività classiche per una bambina, hanno sfidato papà chiedendogli di portarle in barca. Inizialmente titubante, papà Vladi ha poi acconsentito e ha fatto loro assaggiare l’emozione dell’Adige, delle sue onde, delle sue rapide e dei suoi passaggi e oggi, a 15 anni con Cecilia e a 18 con Alice, si gode la pioggia di medaglie che le sue “piccole” grandi atlete hanno conquistato. Lui il primo europeo lo vinse nel 1997, a 25 anni. Le sue piccole l’hanno preceduto di non poco e chissà, ora, cosa potrà accadere da qui al futuro. Non è finita però perché domani si torna in gara; e non è finita nemmeno per Mathilde Rosa, potente atleta del kayak, originaria di Palazzolo, che grazie all’intesa con Marlene Ricciardi ha cambiato specialità, ha spinto in ginocchio ed è andata a mettere al collo l’ennesima medaglia importante.
GLI ALTRI RISULTATI DI GIORNATA
Ad un passo dal podio e da ulteriori soddisfazioni sono invece le azzurre del kayak. Nella prova vinta in 44.52 dalla francese Claire Bren, la miglior italiana è Mathilde Rosa che ferma il cronometro sul 46.47 e si piazza in quinta posizione. Sesta Giulia Formenton in 46.66, ottava Beatrice Grasso in 46.95. Meno positiva la giornata per gli uomini della discesa azzurra. Mattia Quintarelli nel C1 va vicinissimo al podio, lontano appena 40 centesimi, e si ferma in settima posizione con il tempo di 44.92 nella prova vinta in 43.94 dal ceco Vladimir Slanina. Davide Maccagnan e Federico Urbani chiudono rispettivamente al 14° e 15° posto la finale del K1 vinta dallo sloveno Vid Debeljak.
Out in qualifica invece gli altri azzurri. Domani si chiude l’appuntamento continentale con la prova sprint a squadre. Italia, con nove medaglie, che punta ad un ulteriore balzo in avanti; le donne per confermare l’ottimo stato di forma, gli uomini per riscattare un europeo fin qui, al maschile, solo ad un passo dalle soddisfazioni e dai podi europei.
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