DHL 2017 Cev Volleyball Champions League Final Four: Perugia si mette al collo l’argento

La Lube è di bronzo

Finale 1°-2° posto
Sir Sicoma Colussi Perugia – Zenit Kazan 0 – 3 (15-25/23-25/14-25)
Perugia: Buti 4, Tosi (L), Paris, Chernokozhev, Francescini, Zaytsev 14 , Della Lunga, Mitic, Berger 2 , Atanasijevic 9, De Cecco 1 , Bari (L), Birarelli , Podrascanin 6. All.: Bernardi – Fontana
Kazan: Anderson 7, Krotkov, Demakov, Sivozhelez, Salparov (L), Leon 16, Volvich 3, Askchev, Butko 4, Kobar, Gutsalyuk 8, Zemchenok, Verbov (L), Mikhailov 19. All.: Alekno – Serebrennikov
Arbitri: Simonovic – Akinci
Nella pallavolo i valori tecnici hanno un peso specifico elevatissimo; la Final four ne è un esempio lampante e tangibile. Lo Zenit Kazan si mette al collo l’oro in forza di una superiorità che non ammette se e ma. Perugia ci ha provato con tutte le sue forze, in alcuni momenti anche oltre, ma fermare questo Kazan era ben oltre le umane possibilità. La formazione russa ha centimetri, grande ricezione e difesa, muro importante ed un attacco che colpisce con regolarità disarmante, il risultato equivale al triplete di Champion.
Tutto cuore e grinta l’avvio di Perugia, l’appuntamento è troppo importante per non sfruttare al massimo il fattore adrenalina che tanti punti apporta nelle casse umbre; l’imperativo è forzare al massimo dai nove metri e cercare di bloccare l’azione offensiva avversaria a muro. La battuta entra con buona regolarità e Zaytsev messe le mani al posto giusto in una doppietta che vale il più due. Lo Zenit ha difficoltà a mettere a punto la battuta, ma non molla l’avversario di un millimetro, rimenendo ad un’incollatura in attesa di tempi migliori. La formazione russa è una macchina da guerra eccezionale, Leon e Mikhailov sono due terminali sempre puntuali ed efficaci, muro preciso e difesa attenta, con tali caratteristiche la freccia del sorpasso viene messa velocemente, con Perugia che va in depressione, soprattutto in ricezione flot. Berger deve lasciare il posto a Della Lunga ma le cose non cambiano, lo Zenit vola via e per la Sir il primo set è uno schiaffone in pieno viso. Perugia non ha nessuna intenzione di arrendersi senza lottare, il secondo parziale parte con grande attenzione da parte della formazione umbra; è Zaytsev a dettare i tempi migliori, lavorando bene sia in ricezione che sul fronte offensivo. De Cecco beneficiato di palloni maggiormente giocabili, sfrutta spesso e volentieri la vena di Podrascanin, distribuzione imprevedibile e partita in equilibrio. Un set vero, vibrante con due formazioni che provano a darsele di santa ragione; è una incollatura quella che divide, ed è a favore dello Zenit. E’ una mazzata per la Sir, e nel terzo arrivano quelle dai nove metri da Leon, quattro aces in fila che distruggono Berger e danno allo Zenit il più sei che sa giù di coppa. Kazan è in piena discesa, con un fronte offensivo che non trova alcuno ostacolo sulla propria strada; per la Sir è tempo di alzare bandiera bianca con grande anticipo.
Finale 3°-4° posto
Cucine Lube Civitanova – Berlin Recycling Volleys 3-1 (29-27/22-25/25-21/25-21)
Berlin: Okolik 9, Marshall 1, Kromm 9, Perry (L), Fischer, Vigrass 5, Kuhner 5, Zhukousky Carroll 25, Schott 8, Ter, Bogachev. All.: Serniotti – Oro
Civitanova: Sokolov 23, Candellaro , Pesaresi, Kaliberda, Juantorena 21, Casadei, Stankovic 7 , Kovar , Christenson 3 , Cester 9, Grebbenikov (L), Corvetta, Cebulj 10, Di Silvestre. All.: Blengini- D’Amico
Arbitri: Aliyev – Markelj
E’ l’asse Sokolov-Juantorena a rendere meno amara questa Final Four per la Lube Civitanova; l’obiettivo era smaltire la delusione del tie break perso con Perugia e gli uomini di Blengini ci sono sostanzialmente riusciti. Berlino, pur giocando una buona partita, si è dovuta arrendere al maggiro tasso tecnico dei cucinieri e soprattutto al rendimento delle due bocche da fuoco. Una medaglia di bronzo che deve rappresentare un punto di partenza per la volata scudetto che già giovedì riprende a Trento.

Marco Benedetti