Accadde oggi: Tracy Austin a soli 17 anni diventa la numero 1 del mondo
“Pressione? Sai quante volte, da quando ho compiuto tredici anni, sono stata sulla copertina di Sport Illustrated?”
Quaranta anni or sono Tracy Austin, allora diciassettenne, diveniva la quarta tennista a raggiungere il numero 1 del ranking dall’introduzione del sistema di classifica affidato a un computer. Succedeva a Chris Evert, Evonne Goolagong e Martina Navratilova, che in un amen si riprese lo scettro, prima di cederlo nuovamente all’americana.
Quella di Tracy Austin fu un’ascesa fulminea. Era una ragazzina californiana con l’apparecchio ai denti quando partendo dalle qualificazioni riuscì a vincere il suo primo torneo da professionista, a Portland. “Un’impresa grossomodo equivalente a quella di una persona che non ha i requisiti per prendere il foglio rosa e vince la Indianapolis 500”. Era già finita sulla copertina di Sport Illustrated, nel ’76. Sottotesto: “A star is born”.
Nel ’78 trionfò agli Internazionali d’Italia superando Chris Evert e interrompendo una striscia di 125 risultati utili consecutivi sulla terra. Quattro mesi più tardi si ripetè, questa volta a New York City. Aveva 16 anni e 9 mesi. La più giovane vincitrice degli US Open.
Vinse ancora nella Grande Mela, nell’81, ma gli infortuni ne destabilizzarono la carriera, costringendola a mollare quando aveva solo 21 anni. Provò a tornare, otto anni più tardi, ma proprio alla viglia degli US Open un’automobile le tagliò la strada, vincolandola ad un letto d’ospedale. A ventisette anni ancora da compiere Tracy rinunciò così del tutto al sogno di tornare nuovamente in campo.