Sulla pista di casa, che lo aveva già visto trionfare nella gara d’esordio del campionato a fine aprile, Vittorio Emanuele Marzotto centra il terzo successo stagionale e sente ormai suo il titolo tricolore. Che a sua volta si allontana in modo quasi definitivo dalle mani di Francesco Cecchini, sfortunato protagonista nella sua prima uscita nell’impianto berico: scattato dalla seconda fila, il romagnolo nella bagarre della prima curva viene toccato da un avversario cadendo a terra, riportando una lussazione alla spalla destra che lo ha costretto al forfait dalla gara. In forse la sua partecipazione alle due gare conclusive del 15 e 16 ottobre che eleggeranno il nuovo campione italiano, decisivi i responsi medici dei prossimi giorni.

Tornando al vincitore di giornata, per Marzotto tre successi nelle manche di qualifica e un secondo posto dietro a Borgiotti, che all’ultima curva riesce a infilare il centauro vicentino prima della linea del traguardo. Segue una vittoria senza troppi patemi nella prima semifinale davanti a Buzzi e Andreotti, risponde Borgiotti nella seconda semifinale precedendo Gabellini dopo un avvincente duello. Lo schieramento della finale vede schierati in prima fila Marzotto, Borgiotti, Gabellini e Andreotti, in seconda fila Fraccaroli, Compri, Buzzi e Galletti. Al semaforo verde Marzotto tiene la linea interna e si piazza davanti a tutti, iniziando a prendere metri su metri agli avversari che non tengono il passo del pilota berico nei dieci giri conclusivi. Lorenzo Gabellini e Gianni Borgiotti completano il podio, con Buzzi quarto prima di essere squalificato e retrocesso in ultima posizione a causa di un comando per le mappature montato sul manubrio della sua Honda, ritenuto irregolare dal giudice di gara.

In classifica generale Marzotto ha ora 23 punti di vantaggio su Gabellini e ventinove su Borgiotti, con Cecchini ormai fuori dai giochi. “Niente calcoli nelle due gare che rimangono da disputare” il commento a caldo del vincitore di Lonigo, che vuole chiudere nel miglior modo possibile la sua carriera nel Flat Track, dopo aver annunciato il suo ritiro a fine stagione.

Sulla pista di casa, che lo aveva già visto trionfare nella gara d’esordio del campionato a fine aprile, Vittorio Emanuele Marzotto centra il terzo successo stagionale e sente ormai suo il titolo tricolore. Che a sua volta si allontana in modo quasi definitivo dalle mani di Francesco Cecchini, sfortunato protagonista nella sua prima uscita nell’impianto berico: scattato dalla seconda fila, il romagnolo nella bagarre della prima curva viene toccato da un avversario cadendo a terra, riportando una lussazione alla spalla destra che lo ha costretto al forfait dalla gara. In forse la sua partecipazione alle due gare conclusive del 15 e 16 ottobre che eleggeranno il nuovo campione italiano, decisivi i responsi medici dei prossimi giorni.

Tornando al vincitore di giornata, per Marzotto tre successi nelle manche di qualifica e un secondo posto dietro a Borgiotti, che all’ultima curva riesce a infilare il centauro vicentino prima della linea del traguardo. Segue una vittoria senza troppi patemi nella prima semifinale davanti a Buzzi e Andreotti, risponde Borgiotti nella seconda semifinale precedendo Gabellini dopo un avvincente duello. Lo schieramento della finale vede schierati in prima fila Marzotto, Borgiotti, Gabellini e Andreotti, in seconda fila Fraccaroli, Compri, Buzzi e Galletti. Al semaforo verde Marzotto tiene la linea interna e si piazza davanti a tutti, iniziando a prendere metri su metri agli avversari che non tengono il passo del pilota berico nei dieci giri conclusivi. Lorenzo Gabellini e Gianni Borgiotti completano il podio, con Buzzi quarto prima di essere squalificato e retrocesso in ultima posizione a causa di un comando per le mappature montato sul manubrio della sua Honda, ritenuto irregolare dal giudice di gara.

In classifica generale Marzotto ha ora 23 punti di vantaggio su Gabellini e ventinove su Borgiotti, con Cecchini ormai fuori dai giochi. “Niente calcoli nelle due gare che rimangono da disputare” il commento a caldo del vincitore di Lonigo, che vuole chiudere nel miglior modo possibile la sua carriera nel Flat Track, dopo aver annunciato il suo ritiro a fine stagione.