Attacco all’ambasciata tailandese in Turchia
(free) – di Paolo Balmas –
Lo scorso 9 luglio 2015, un gruppo di manifestanti ha attaccato la sede del consolato tailandese di Istanbul. Hanno lanciato pietre alle finestre e danneggiato l’edificio.
La protesta è esplosa in seguito alla decisione del governo tailandese di espatriare un centinaio di rifugiati uiguri della provincia cinese dello Xinjiang.
La minoranza uigura, turcofona e di religione musulmana, gode di un considerevole sostegno in Turchia, dove risiede una comunità numerosa.
Lo scorso weekend c’era già stata una manifestazione di fronte al consolato cinese. Gli uiguri accusano il governo di Pechino di aver svilito le attività culturali e commerciali nella regione autonoma dello Xinjiang, di cui costituiscono quasi il 50% della popolazione. Inoltre, rivendicano il diritto di professare liberamente la propria fede.
Pechino teme che la situazione già tesa nello Xinjiang possa trasformarsi in una minaccia alla stabilità nazionale, in quanto si aspetta che i reduci uiguri che si sono uniti allo Stato islamico possano continuare a combattere una volta rientrati in patria.
Il timore si estende alle comunità sparse per l’Asia, per quanto piccole siano, poiché la popolazione uigura ha dimostrato di essere molto unita e la prospettiva di ottenere l’indipendenza non è mai svanita in una parte della popolazione.