Ispezioni e sanzioni al centro delle trattative con l’Iran
(free) – di Andrew Spannaus –
Si avvicina il termine del 30 giugno per finalizzare l’intesa sul programma nucleare iraniano, dopo l’annuncio dell’accordo quadro dello scorso 2 aprile. Sono riprese le trattative tra l’Iran e il P5+1 nelle ultime settimane, e si stanno facendo progressi su alcuni punti importanti. Rimangono però molte questioni tecniche su cui le parti potrebbero impuntarsi, portando ad un’ulteriore proroga del termine.
Continuano anche i tentativi da parte di alcuni attori – principalmente il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i repubblicani al Congresso Usa – di silurare i negoziati, ma tra la Casa Bianca e la leadership iraniana la volontà di concludere le trattative è molto forte.
Uno dei punti ancora da risolvere è la definizione dello scopo delle ispezioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA). I paesi occidentali chiedono di aumentare il numero di siti accessibili, per comprendere anche siti militari. Gli iraniani vorrebbero però escludere i luoghi dove si lavora sulla progettazione dei missili balistici. L’IAEA precisa che le ricerche sui missili sarebbero fuori dalla sua competenza.
Un’altra questione importante riguarda le condizioni per il ripristino delle sanzioni se l’Iran dovesse violare l’accordo. La Francia ha preparato una mozione all’ONU che renderebbe il ripristino automatico, ma deve trattare con la Russia e la Cina che vogliono evitare automatismi che ridurrebbero il loro peso nel Consiglio di Sicurezza. Per l’Iran l’importante è ottenere la rimozione di tutte le sanzioni nei tempi più brevi possibili, sapendo quanto sarebbe difficile raggiungere un accordo politico per ripristinarle.
Nel frattempo l’Israele è stata accusata di aver spiato i negoziati agli hotel di Losanna. Secondo la società di cyber-security Kaspersky di Mosca sarebbe stato di origine israeliano il sofisticato virus utilizzato per infiltrarsi nei sistemi informatici di tre alberghi di lusso in cui si sono tenute le discussioni. La Procura Generale svizzera ha annunciato ieri di aver iniziato un’indagine penale contro ignoti per attività sospette di intelligence illegale.
Negli ultimi mesi Israele ha negato di aver condotto attività di spionaggio contro i suoi alleati, ma è noto che si muove su più fronti alla ricerca di un modo di silurare l’accordo con l’Iran. Oltre alle forti pressioni sul Congresso Usa, che minaccia di negare al Presidente Obama la possibilità di togliere le sanzioni, si pensa anche di creare un evento esterno che potrebbe spingere altri senatori democratici ad abbandonare il loro appoggio per la Casa Bianca. (si veda Guerra in arrivo tra Israele e Hezbollah?)