Podemos, terza forza politica in Spagna
Elezioni in Andalusia: Vittoria netta del PSOE e flop dei popolari.
Le grandi novità delle elezioni andaluse in Spagna sono il flop del Partito Popolare di Mariano Rajoy e la conferma di Podemos come terza forza politica del paese. D’altro canto, dopo 4 anni, si registra la vittoria netta dei socialisti del PSOE con il 35% dei voti.
Con il discreto risultato del Ciudadanos, partito centrista formatosi nel 2006, il PSOE si appresta a un’alleanza di governo con questi ultimi, date anche le affinità elettive tra le due forze, oltre che costretta dai numeri.
Circa 7 milioni di andalusi sono stati chiamati alle urne per esprimere il proprio consenso a questa tornata elettorale che doveva servire da test per il governo del premier Mariano Rajoy in vista delle elezioni politiche di ottobre prossimo. Un test al quale l’Andalusia ha bocciato clamorosamente i popolari e le loro misure anticrisi che non sono state efficaci per rilanciare l’economia spagnola, tra le più problematiche dell’UE.
Passando da 40% a 26% il risultato elettorale del partito di governo non si può non definire un flop.
Chi, invece, può ritenersi pienamente soddisfatto del risultato è, chiaramente, Podemos. Nato solo nel gennaio 2014 e affermatosi già alle ultime elezioni europee di maggio 2014, il movimento con a capo Pablo Iglesias, “El Coleta” (il codino) e divenuto partito a ottobre scorso, irrompe nello scenario bipartitico spagnolo con il suo 15% di consensi. Conquistando città importanti dell’Andalusia, quali Cadice, a pagarne le spese è, ovviamente, il Partito Popolare. Ma anche i socialisti non dormono sogni tranquilli.
Sulla scia dell’esperienza italiana e il fenomeno politico del M5S di Beppe Grillo, con le dovute differenze, le maggiori forze politiche spagnole conoscono bene quel che per loro delinea già un “rischio”. Di certo viene messa in discussione l’alternanza politica storicizzata tra socialisti e popolari ridesignando le rispettive aree di forza. Il partito degli “indignados”, ma non solo, ha raccolto anche gran parte dei voti su cui contavano i comunisti Izquierda Unida che si è fermata a un 7% che non convince.
Qual è la carta d’identità di questo partito nato dalla protesta?
Oltre alcune similitudini con Syriza in Grecia, Podemos è organizzazione che, sebbene mantenga un visione progressista storicamente di sinistra, si pone al di la dello schema destra-sinistra considerandola una trappola. Su questo pare abbia colto l’intuizione del M5S in Italia, ma a differenza di questi, in Europa Podemos si è seduta con la Sinistra Unitaria e la Sinistra Verde Nordica.
La simbologia verticale “casta – popolo” di Podemos punta a spazzare via il disegno popolari-socialisti, ormai risalente al 1978, anno della sconfitta del franchismo.
Gli strumenti adoperati sono diversi: dal portale in rete, nel quale tutti possono registrarsi, ai circoli territoriali, alle assemblee. Il programma ha una chiara matrice antifascista e di sinistra (e qui si ravvisa una profonda differenza con il M5S di Grillo che rimane visionario e scomodo alle caratteristiche tradizionali di riferimento politico, rischiando ogni volta di includere in se anche “la qualunque”) e prevede, ad esempio, la nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia spagnola e dei beni comuni. Podemos promuove l’utilizzo del mezzo televisivo, considerato fondamentale per parlare a tutti. Inoltre, fanno proprio il principio dell’autodeterminazione dei popoli, cercando il dialogo con le forze indipendentiste e progressiste catalane e basche, tenendo però il punto sulle questioni sociali, senza le quali rimane di fatto improbabile rilanciare il progetto indipendentista.
La Spagna dà ufficialmente l’avvio a una stagione nuova, quindi? Riuscirà Podemos a imporre il suo progetto politico in uno scenario molto più simile a quello italiano che a quello greco o, proprio come è accaduto da noi, verrà collocato a forza d’opposizione in una fase di ridefinizione del quadro politico attuale?
Le previsioni meteorologiche danno un’estate infuocata sulla penisola iberica.
Sabiena Stefanaj