Attentato Tunisi: 25 morti, 4 italiani
Con il ritrovamento degli ultimi due dispersi, sale a 4 il numero delle vittime italiane negli attentati di Tunisi avvenuti mercoledì 18 marzo: Antonella Sesino, Francesco Caldara, Orazio Conte, Giuseppina Biella. Questo è quanto comunicato dalla Farnesina, che ha costituito un’Unità Speciale di Crisi nella capitale africana.
Sulle cifre generali regna ancora l’incertezza. Il Ministero della Salute locale ha affermato che le vittime sarebbero 25, di cui 18 stranieri e 5 tunisini. E la stessa approssimazione è destinata anche al numero dei feriti, circa 50. Si parla di 11 italiani, 11 polacchi, 9 tunisini, 8 francesi, 5 giapponesi, 2 sudafricani, 1 tedesco e 1 russo.
Dieci in tutto gli arrestati, oltre ai due attentatori uccisi nel blitz delle Forze Speciali tunisine all’interno del Museo Bardo. Quattro di loro avrebbero un legame diretto con quanto avvenuto all’Hotel Bardo. E, anche se l’autenticità è ancora da appurare, alcuni componenti dello Stato Islamico hanno rivendicato l’attentato e preannunciato altri via Twitter: “Quello che avete visto è solo il primo di una lunga serie”. Lo stesso Stato Islamico che avrebbe reclutato e addestrato in Libia i due attentatori tunisini poi rimasti uccisi a seguito del blitz delle Forze Speciali tunisine.
Ma le indagini in corso parlano di “terroristi imbottiti di esplosivo ed equipaggiati con armi pesanti”, ha affermato il ministro degli Interni. Mentre per il presidente tunisino Beji Caid Essebsi non ci sono dubbi: “Siamo in guerra”.
Oltre alle parole di cordoglio e condanna arrivate dai leader mondiali, il ministro degli Affari Esteri italiano Paolo Gentiloni ha cercato di placare gli animi interni auspicando “nessun allarmismo” di fronte a quanto avvenuto a Tunisi. Ma, assieme al caso libico, il cerchio sembra comunque stringersi attorno a Roma: “Oggi in Italia tutti i livelli di allerta di mobilitazione delle forze di sicurezza sono al massimo – ha affermato il titolare della Farnesina ad Agorà – e concentrati sulla minaccia terroristica. Dobbiamo proteggere i nostri confini, i nostri concittadini ed alzare i livelli di sicurezza sui possibili bersagli del terrorismo. I nostri servizi di intelligence – prosegue – sono attivi, abbiamo rafforzato la presenza navale nel Mediterraneo e finora non esistono elementi di connessione tra fenomeno migratorio e terrorismo, ma nessuno può in teoria escluderlo”, conclude.
Tornando alle vittime italiane, è il Piemonte a pagare il conto più salato. Mentre la Msc Splendida è ripartita durante la mattinata di giovedì 19 marzo, la Costa Fascinosa 31 passeggeri, dipendenti del Comune di Torino che avevano preso parte ad un viaggio low cost fuori stagione a Tunisi.
Ma è proprio la scelta dell’itinerario a scatenare la rabbia dei parenti delle quattro vittime rimasti in Italia. “Mia moglie non doveva essere lì. Chi organizza questi viaggi deve sapere i rischi a cui si va incontro”,questo il commento rabbioso di Lorenzo Barbero, marito di Antonella Sesino. E lo stesso Barbero, assieme ad una delegazione del Comune di Torino, raggiungeranno al più presto la capitale africana.
La risposta di Msc e Costa Crociere non si è fatta attendere: “Dopo quanto è successo a Tunisi, abbiamo deciso di cancellare tutti i prossimi scali di nostre navi in Tunisia. Saranno sostituiti da scali alternativi che sono in via di definizione”, hanno fatto sapere le due compagnie attraverso una nota ufficiale.