CONSIGLIO A GENITORI E MAESTRI

Recentemente ho giocato in un torneo di quarta con un under 16 del circolo. Mi si presenta subito un ambiente ostile e mi impongono un arbitro socio del circolo. Tutto questo non mi infastidisce più (ho 40 anni e ho giocato per 34 anni a tennis). Il ragazzino è “gasato” oltre ogni limite umano e il pubblico lo incoraggia e applaude dopo ogni mio errore (arbitro compreso!). Contesto educatamente un paio di chiamate dubbie e da fuori partono subito gli insulti. Amen. Verso la fine della partita, il “gasato” si butta a terra piangendo e starnazzando e rompe una racchetta. G.a. Presente e nessun richiamo. Vinco e il padre del “gasato” non contesta al figlio i 300 errori gratuiti o la racchetta rotta (come avrebbe fatto mio padre) ma continua ad insultarmi senza motivo (sempre evidenziando il fatto che io ho 40 anni e lui 16). Uno di 40 anni non può vincere da uno di 16? I 23 euro miei dell’iscrizione sono diversi dai suoi? Consiglio:
Ai genitori di “scendere dal pero”… Non dico di insegnare l’educazione ai figli perché non l’hanno avuta nemmeno loro.
Ai maestri di far capire a questi “enfants prodiges” (?) che nella vita, come nello sport puoi anche perdere… Soprattutto da un ex B4.
Naturalmente non tutti sono così…
Grazie.