TENNIS = TERRA ROSSA ?!?!?

Salve a tutti, volevo sapere se secondo chi legge è giusto che in Italia lo sport del tennis debba essere identificato soltanto con tennis su terra rossa. Io, per gusti personali, attitudine di gioco e di corsa, abitudine al gioco e antidoto al pallettaro, preferisco cemento o comunque sintetico di qualsiasi tipo; per me anche alla tele le partite su terra sono al 95% di una noia mortale. A chi dice che se uno è forte è forte ovunque ricordo che molti tra i più grandi della storia, e comunque i più grandi hanno fatto le loro fortune su altre superfici (Sampras 5 finali terra su 88 – Mcenroe 8 su 108 – Federer 23 su 117 – Agassi 12 su 90 – Becker 0 titoli su 64, ecc ecc). Il metodo per incentivare tale superficie ci sarebbe e cioè riservare ad altre superfici un paio di risultati utili per il calcolo classifica (se no il progetto campi veloci rimane solo per far spendere un po di soldi a vuoto). Svantaggio, lo so, chi ruba è agevolato, ma almeno si curerebbe un po’ più l’attacco e la tecnica…quante volte si sente dire di rinunciare a tirare il colpo, tanto l’efficacia è comunque compromessa dal rimbalzo lento ed accomodato e si aumentano solo le possibilità di errore. E il regolarista (comunque tanto di cappello), di ogni genere (!!!) ride sempre. Un dato: in Umbria, più di 100 tornei… e TUTTI solo su terra.