QUESTA VA CHIARITA, UNA VOLTA PER TUTTE

Codice di arbitraggio senza arbitro:

“Ciascun giocatore fa tutte le chiamate nel proprio lato di campo; può aiutare l’avversario a fare le chiamate se questi lo richiede, PUO’ SEMPRE CHIAMARE CONTRO SE’ STESSO
(con eccezione della prima battuta DEL PROPRIO COMPAGNO, in doppio)”.

Se viene specificato che non può intervenire sulla prima battuta del proprio compagno, significa che sulla sua prima battuta può chiamare l’out (chiamata contro sè stesso). Fin qui mi sembra chiaro.
C’è poi l’avverbio SEMPRE: significa che può chiamare contro sè stesso in ogni circostanza. Se la sua palla è out, ha diritto di fermarsi, qualunque cosa succeda dopo.

Ma vediamo cosa succede sui campi: il giocatore A serve, la palla cade nei pressi della riga ma lui è sicuro che sia fuori. Il giocatore B può chiamare l’out solo se assolutamente certo. Mancando questa condizione, continua il gioco.
Nel frattempo però il giocatore A si è fermato. Il giocatore B pretende il punto perchè, nella sua metà campo, è lui a dover effettuare le chiamate e se non si ferma il gioco deve continuare.
Il giocatore A pretende di servire la seconda palla, poichè si è fermato chiamando contro sè stesso, come da regolamento.
Chi ha ragione?