RIPRISTINIAMO LE VECCHIE CLASSIFICHE!!

Non c’e dubbio che il criterio di assegnazione delle classifiche nazionali oggi in vigore si ispira a parametri esclusivamente oggettivi. Vengono premiati i giocatori che hanno la possibilita’ di partecipare al maggior numero di tornei, acquisendo, pertanto, un punteggio maggiore.
Non credo che questa sia la strada giusta per far crescere qualitativamente il movimento tennistico nazionale. Questo sistema non ha fatto altro che creare nei giocatori una sorta di “psicosi” del punteggio, spingendo gli stessi a ricercare i tornei (anche quelli nelle localita’ piu’ lontane e frequentati da giocatori con un livello di gioco piu scadente) pur di racimolare quei punti necessari per salire di classifica. Cio’, sicuramente a discapito del livello di gioco. Cioe’, praticamente, la classifica puo’ migliorare ma il livello di gioco rimane sostanzialmente inalterato o, addirittura, peggiora.
L’attuale criterio penalizza eccessivamente quelli che, invece, non hanno la possibilita’ di partecipare a tanti tornei ed hanno, comunque, qualita’ maggiori.
Cio’ porta, necessariamente, ad uno sfalzamento dei valori ( giocatori di classifica piu’ bassa piu’ forti di giocatori con classifica piu’ alta) che si ripercuote anche nello svolgimento dei tornei.
Non a caso assistiamo a giocatori con classifica 4/1 o anche piu’ bassa (con vecchie classifiche di C/1 o C/2), vincere in maniera anche netta con giocatori di classifica 3/2-3.3 etc.
A prescindere dal ripristino del sistema delle vecchie classifiche che, comunque, credo fossero abbastanza affidabili relativamente al valore assoluto dei giocatori, ritengo che debba essere apportata anche una valutazione di carattere personale e che tenga conto del valore del giocatore a prescindere dai punti acquisiti nei tornei.
Cio’ al fine di riequilibrare il livello tra i giocatori evitando, in questo modo, quel crollo di autostima ( che molte volte porta addirittura ad abbandonare la pratica di questo sport) che colpisce i giovani giocatori dopo aver subito una bruciante sconfitta contro avversari piu’ anziani, ma piu’ esperti.