UNA GIORNATA AL TROFEO BONFIGLIO
Un torneo di tennis,e se a livello giovanile ancora di più,dovrebbe essere un momento di aggregazione,socializzazione ma,soprattutto per chi lo organizza,l’occasione per essere ospitali e mettere coloro che seguono l’avvenimento nelle migliori condizioni possibili.
Ebbene questa premessa di certo non si può riferire al Trofeo Bonfiglio ed agli organizzatori dello stesso.E non mi riferisco a coloro che si prodigano per la migliore riuscita della manifestazione dal punto di vista tecnico quanto piuttosto a quello logistico.
Certamente fa specie vedere nella club hause la scritta “vietato l’ingresso agli atleti,maestri e visitatori” soprattutto in considerazione del fatto che spazi al coperto non ce ne sono di altri nè ci sono sedie o luoghi dove potersi riposare.Se poi ci si vuole ristorare allora bisogna fare una lunga fila in un baretto di certo non consono all’ importanza della manifestazione.Gli atleti,poi,possono allenarsi soltanto su due campi a fronte dei tanti riservati ai soci ed alla scuola tennis.Ma davvero in Italia non c’è un altro circolo che può organizzare un torneo cosi importante e con un’ ospitalità certamente diversa,come del resto avviene dappertutto?
La giornata trascorsa presso il sodalizio per visionare degli incontri mi ha quasi subito trsmesso un senso di disagio che di certo è inammissibile in una manifestazione sportiva, e, ripeto,soprattutto a livello giovanile.Ho voluto, perciò,inviare alla Federazione Italiana Tennis queste brevi considerazioni perchè,se possibile si evitino situazioni e disagi del genere in uno sport che ha sempre avuto nella correttezza,nel rispetto delle regole e nel senso dell’ospitalità i suoi pilastrti fondamentali.
Antonio Marsiglia – maestro di tennis ma per
l’occasione visitatore a disagio.