INTERNAZIONALI D’ITALIA…RISERVATI AI ROMANI
Vivo in Sicilia ed ogni anno, per la passione che ci accomuna, faccio un “salto” a Roma per assistere agli Internazionali.
Negli anni scorsi gli organizzatori avevano, DEMOCRATICAMENTE, concesso – una volta chiusa la prelazione abbonati – a tutti coloro che non vivono a Roma e dintorni di acquistare, a prezzi giustamente salati, biglietti giornalieri nei migliori settori dello stadio (“italian open”, “tribuna sponsor”, etc.).
Lo scorso anno, ad esempio ho assistito ad ottavi e quarti maschili a cinque metri dalla linea di servizio: esperienza fantastica, che ti consente di apprezzare ogni minimo particolare di corsa, colpi e gestualità dei grandi campioni.
Quest’anno, invece, si è pensato bene di riservare i migliori settori dello stadio agli abbonamenti, per cui oggi ho potuto acquistare, per me ed altri appassionati “emigranti”, soltanto una lontanissima tribuna internazionale.
Devo aggiungere, per completezza, che ieri ticketone aveva fissato nelle 15 di oggi l’orario di apertura della biglietteria online con tanto di conto alla rovescia, che stamattina ha frettolosamente, e direi anche poco seriamente, accantonato, aprendo alla garibaldina la biglietteria già nella mattinata.
Chi è stato al centrale nelle passate edizioni avrà constatato come le prime due/tre file, riservate ad autorità vere e presunte (le uniche vere, da venerare, sono la Pericoli, Pietrangeli e Panatta, il resto ABUSIVI), fossero tristemente vuote.
Quest’anno sarà peggio: gli abbonamenti sono prevalentemente acquistati da chi ha il pane ma non i denti, ovvero persone che hanno più disponibilità che passione, che fanno un’apparizione da mezzora, giusto per onore di firma, per cui il vuoto si estenderà oltre le prime due/tre file…bravo chi scavalca!
Una tale programmazione la si può leggere solo e soltanto in un senso: gli internazionali si giocano a roma e ce li godiamo solo noi romani, che semo li meglio…SE LA FEDERAZIONE HA DAVVERO A CUORE l’espansione nazionale del tennis dovrà, sin dalla prossima edizione, essere più attenta alle migliaia di appassionati provenienti da tutta Italia e non trattarli – come accadrà quest’anno – da spettatori di serie B.
Cristiano Bruno