DA BARCELLONA A CASTELLANETA

Lo strepitoso – e divertentissimo, per chi se l’è goduto in diretta su SuperTennis – successo barcellonese di Robertina Vinci è il primo raggio di sole che in questa primavera illumina e scalda il tennis italiano. Arriva particolarmente gradito perché in finale Robertina fa polpette di una russa e, manco a farlo apposta, nel prossimo weekend a Castellaneta Marina ci sarà Italia-Russia, semifinale di Fed Cup.
Però confesso che non vorrei proprio trovarmi nei panni del capitano azzurro Corrado Barazzutti, che fino a venerdì, giorno del sorteggio, sarà sicuramente tormentato dal dubbio se far giocare la Vinci anche in singolare o riservarle il solito ruolo di imbattibile doppista.
Eh, sì: perché a Barcellona Robertina non si è limitata a vincere il torneo cedendo un solo set in cinque turni e dimostrando un’eccezionale condizione psico-fisico-tecnica, ma ha anche battuto entrambe le eroine di Orléans, le singolariste titolari di sempre: due set a zero alla Pennetta e irresistibile rimonta dallo 0-6 2-4 sulla Schiavone.
Puntare sull’esperienza e sulla combattività delle due eroine di tante battaglie o giocare la carta dell’atipicità del tennis di una Vinci in così smagliante stato di forma? Io non saprei decidere. E voi?