DAL BELGIO: LA HENIN SI RITIRA. MA SARA’ VERO?
Ma davvero si ritira? La stampa belga non ha dubbi: Justine Henin, numero uno del mondo e vincitrice di sette tornei dello Slam, oggi darà l’addio al tennis in una conferenza stampa: il primo giugno prossimo compirà appena 26 anni. Se davvero fosse così, il circuito perderebbe una delle giocatrice più forti della storia. Per non parlare del Belgio che giusto un anno aveva già salutato la Clijsters: Kim si è ritirata a neppure 24 anni. Ne sapremo di più oggi pomeriggio. Curioso però che tutto ciò avvenga alla vigilia del Roland Garros, il torneo cui la Henin è più legata. E non solo perché lo ha vinto quattro volte. Nel 1992 Justine aveva appena dieci anni ed era a Parigi con la madre Francoise Rosiere, poi prematuramente scomparsa due anni dopo. La piccola Henin dalle tribune applaudiva la Seles che trionfava sulla terra rossa parigina per la terza volta di fila. Monica superò in finale Steffi Graf 10-8 al terzo set. Justine sognava ad occhi aperti: un giorno lì, sul Philippe Chatrier, ci sarebbe stata lei ad alzare la coppa. Quando nel 2003 centrò l’impresa per la prima volta il primo pensiero fu proprio per la mamma. All’epoca aveva rotto con la famiglia: nessun contatto con il padre padrone Josè, dal quale era fuggita ancora ragazzina per rifugiarsi nella sicurezza di un coach, Carlos Rodriguez, che le sta accanto da quando aveva 14 anni e che le ha fatto anche da genitore. Sarà forse per questo che Justine ha sempre mostrato un carattere introverso, sfuggente, quasi scostante. E sarà per questo che a soli venti anni, era il novembre 2002, decise di sposare Pierre-Yves Hardenne, ex poliziotto inventatosi maestro da tennis, conosciuto durante un torneo nella sua Liegi. Probabilmente in Pierre-Yves aveva trovato quella sicurezza che le era mancata in famiglia dopo la tragedia della perdita della madre quando aveva appena 12 anni. Un matrimonio naufragato ad inizio 2007, quando rinunciò a giocare gli Australian Open per risolvere i suoi problemi familiari. Un divorzio coinciso con un riavvicinamento al padre e ai fratelli, che però non sono neppure menzionati nella guida Wta. Braccio d’oro, rovescio da sogno, nonostante un fisico non da amazzone stile Williams. In un circuito dominato da ragazzone robotizzate che sembrano prodotte in serie e sparano palline a più non posso, la Henin ha dimostrato che si può ancora vincere con il talento, con un tennis vario e divertente. Quarantuno titoli tra cui sette Slam: Justine ha vinto dappertutto tranne che sull’erba di Wimbledon. Ma è davvero finita?